

Daria La Ragione //
Gillick & Lewitt
a Napoli fino al 26 gennaio 2013
LIAM GILLICK - Four Propositions Six Structures, 2012
Nel 2013 Liam Gillick terrà il ciclo di lezioni per le prestigiose Bampton Lectures alla Columbia University. E’ la ultima di una serie che è cominciata nel 1948 e che ha visto partecipare l’astronomo Fred Hoyle, lo storico delle scienze Jacob Bronowsky e il filosofo Paul Ricouer.
Per la sua prima mostra alla Galleria Alfonso Artiaco, Gillick presenterà le linee guida delle sue quattro lezioni, le quali toccano i principali temi della sua produzione degli ultimi venti anni: semplici proposizioni che vengono combinate con una serie di strutture astratte. Le opere testuali e quelle formali non hanno una connessione diretta – ciononostante nessuna sarebbe possibile senza le altre. Gillick ha affermato di aver scritto negli ultimi anni numerosi testi dove ha trattato vari aspetti strutturali dell’arte come l’ astrazione, le modalità del fare arte, il rapporto tra lavoro e vita, la collaborazione e lo stato dell’arte contemporanea. L’artista però continua dicendo che uno dei problemi di questo approccio è che tende a focalizzarsi troppo sul recupero e sulla reiterazione, poiché questi sono due aspetti dell’arte che possono essere verificati indipendentemente. “Io mi voglio rivolgere alle strutture sottostanti i principali progetti su cui ho lavorato negli ultimi venti anni. Questo significa dunque che le lezioni non saranno tanto sull’arte ma riguarderanno piuttosto ciò che è successo e succede per realizzare la possibilità dell’arte. O più precisamente, il modo in cui l’arte esiste come un problema e una costante attività umana che è essenzialmente connessa al rifiuto e alla reinvenzione piuttosto che alla classificazione e al giudizio. Cercherò di fare questo trattando delle strutture politiche e sociali che sono state al centro del mio lavoro”. (Liam Gillick, intervista di Tom Eccles, in: Art Review, volume 63, novembre 2012)
SOL LEWITT – Pyramids, 1986
Fin dagli anni ’60 Sol LeWitt (1928, Hartford, Connecticut, USA – 2007 New York, USA) concentra la sua arte sulle possibili combinazioni delle forme geometriche e sulla lenta derivazione da esse di quelle non-geometriche. LeWitt è universalmente riconosciuto come ilfondatore ed il principale sperimentatore dell’arte concettuale che si manifesta, agli inizi della sua opera, con le caratteristiche del minimalismo.
La serie di dodici gouaches Pyramids, esposta per la prima volta presso la galleria Peter Pakesch nel 1986 a Vienna, inedita in Italia, sviluppa le possibilità della forma del triangolo, solitamente acuto, affiancandone diversi sempre per il lato lungo e mai per quello corto. Disponendo i triangoli in questo modo risulta che questi convergano in una punta che irradia dal basso da una specie di curva angolare composta da linee corte allineate secondo diverse angolazioni. In questo modo si ottiene una forma che si muove isolata sullo sfondo. La relazione dei colori, che costituiscono il tono dello sfondo, non viene ripetuta in nessuno dei triangoli.