

Daria La Ragione //
La Gloria dei Vinti. Pergamo, Atene, Roma
a Roma fino al 7 settembre 2014
Rappresentano l’immagine dei vinti più nota della storia dell’arte. Le forme dei loro corpi sono state replicate non solo nell’antichità, ma anche nella pittura rinascimentale e nella scultura barocca. I vinti sono i galati “il popolo più potente e bellicoso che allora viveva in Asia” come scriveva Polibio, sconfitti dal re greco Attalo I nel 240 a.C., ai quali il tempo ha restituito fama.
La mostra “La Gloria dei vinti. Pergamo, Atene, Roma”, promossa dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma con Electa e curata da Filippo Coarelli, si tiene in occasione del quinto centenario della scoperta di 10 tra le sculture che componevano il cosiddetto Piccolo Donario Pergameno, e ora esposte per la prima volta insieme. Il complesso scultoreo riproduceva parte del più articolato ex voto per le vittorie ottenute da Attalo I (269 a.C. – 197 a.C.), la cui versione originale in bronzo si trovava sull’Acropoli di Atene. A differenza delle copie romane giunte a noi, in questo caso erano rappresentate non solo le immagini dei vinti, i galati, ma anche quelle dei vincitori con scene mitologiche della Gigantomachia, della Amazzonomachia, della Medomachia e della Galatomachia.
La rassegna, aperta dal 18 aprile al 7 settembre 2014, trova la sua naturale collocazione nel Museo Nazionale Romano in Palazzo Altemps, dove è in esposizione permanente il Galata suicida, già appartenuto alla collezione Ludovisi, e il cui prototipo in bronzo si trovava a Pergamo.
La mostra si articola in 3 focus con 17 sculture che ripercorrono la storia del gruppo dei galati, dedicando anche una sezione a confronti stilistici e iconografici tra busti e rilievi di epoca romana a testimoniare la forte influenza della Galatomachia sin dall’antichità.