

Daria La Ragione //
BOHNCHANG KOO | open-end
a Milano fino al 11 gennaio 2014
La Galleria Carla Sozzani presenta per la prima volta in Italia un’antologica del fotografo coreano Bohnchang Koo, immagini selezionate dalle serie: “Vessels”, “White”, “Portraits of Time”, “Riverrun” e “Everyday Treasures”.
La sua ricerca è incentrata sulla provvisorietà, sul passaggio del tempo, sulla scomparsa e sul patrimonio culturale.
Per la serie “Vessel” (Veliero) ha fotografato rare porcellane della dinastia Joseon (1392-1910), visitando musei in varie parti del mondo per riportare alla memoria questo squisito vasellame bianco, ripreso su uno sfondo bianco con luce morbida.
“Ho cercato di catturare il punto di vista in cui il vaso è di più che un antico oggetto prezioso, maun veliero che trasporta un’anima con infinite capacità di accogliere il cuore dell’osservatore e del vasaio.” dice l’artista. È il recupero dell’eredità culturale coreana e, nel contempo, la possibilità di trascendenza dell’oggetto. Mentre in “White” il soggetto è la natura, o meglio quei fragili segni che la natura lascia quando oramai lo splendore è scomparso: esili rami di edera ancora abbarbicati sul muro e punteggiate forme di rampicanti, aghi di pino sulla neve, creano una nuova insospettata “calligrafia” e ci obbligano ad osservare la bellezza racchiusa in semplici ed effimeri scenari quotidiani, sui quali non ci soffermiamo per superficialità.
E non dissimile è l’indagine “Portraits of the Time”: protagonista è una parete, rigorosamente bianca, perché quasi tutto il lavoro di Koo si svolge sul più elementare dei cromatismi, il bianco e nero. La parete porta le tracce del tempo trascorso. Rugosità e pieghe, fenditure, autentica “pelle”di un vissuto. Ed anche “Riverrun” è leggermente increspato o liscio e morbido come il velluto di seta, metafora di un’altra età dell’uomo.
Nell’ultimo lavoro, “Everyday Treasures” Bohnchang Koo ha radicalizzato ancora di più la sua ricerca. “Everyday Treasures” raccoglie immagini di saponette. Tesori di ogni giorno che utilizziamo senza la minima consapevolezza. Il sapone si consuma come le nostre vite, giorno per giorno. Le immagini sono di una semplicità disarmante e potrebbero apparire persino banali, però una volta ancora l’autore sottolinea la fragilità, la fugacità del nostro mondo.
Immagini di elegante estetica, non aggressive e dai toni sommessi, ben rappresentano la sensibilità coreana e la capacità di osservare le più sottili espressioni della reale.