

Daria La Ragione //
AMOS GITAI. Strade/Ways
a Milano fino al 1 febbraio 2015
Una mostra/installazione creata dal grande regista israeliano per la Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale di Milano che, con sue fotografie in grande formato, sequenze di suoi film, dispositivi sonori e visivi, indica i legami che uniscono culture, storie e persone nelle terre del medio e del lontano Oriente.
Sequenze di film, fotografie, documenti, tappeti antichi e dispositivi visivi e sonori compongono l’opera che trae ispirazione da tre differenti percorsi. Il primo, è il film Lullaby to my father, dedicato alla vita di suo padre, l’architetto del Bauhaus Munio Weinraub che, costretto a fuggire dai nazisti, si trasferirà in Palestina e svolgerà un ruolo decisivo nella nascita dell’architettura israeliana; il secondo, è la conversazione tra Gitai e il grande fotografo milanese Gabriele Basilico, sulla fotografia, l’architettura, gli scenari del film Free Zone dedicato ad un luogo/non luogo che raggiunsero insieme; il terzo, che occupa l’intera sala delle Cariatidi, ricostruisce il processo che porta alla nascita di Carpet, il nuovo film del regista, le cui riprese non sono ancora iniziate.
La pellicola racconterà la storia a ritroso di un tappeto, dalla casa d’asta dove è stato battuto fino al luogo della sua produzione, attraverso immagini di luoghi, paesaggi, popoli e persone raccolte lungo tutto il viaggio.
In questa ambientazione, coinvolgente ed emozionante, alcuni straordinari tappeti, scelti da Moshe Tabibnia nella sua collezione, segneranno i passaggi dei luoghi, delle culture, delle storie e dei popoli che vivono e viaggiano tra il Mediterraneo e l’Oriente.
“Carpet - afferma Gitai - propone un viaggio in diversi territori e rappresenta al contempo un oggetto concreto, ossia un bellissimo tappeto, frutto di tradizioni e abilità artigianali secolari, ma anche una metafora delle relazioni che nel corso dei secoli sono state intessute tra i popoli orientali nonché tra Oriente e Occidente”.