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Mostre ed eventi // Pagina 147 di 231
23.01.2011 # 1693

Ilas Web Editor //

Roma | Spazio. Dalle collezioni di arte e architettura del MAXXI

Fino al 23/01/2011

Joseph Beuys, Lucio Fontana , Giulio Paolini, Iran Do Espirito Santo, Luciano Fabro, Gilbert & Gorge, Anselm Kiefer, Sol LeWitt, Bill Viola e Alighiero Boetti sono solo alcuni dei grandi artisti internazionali che espongono all'interessante mostra tematica che inaugura lo splendido museo MAXXI di Roma, attraverso una dialettica profonda tra arte e architettura, i possibili intrecci e le inevitabili suggestioni creative. Lo Spazio, che da il titolo alla mostra, è il filo conduttore dei due musei di arte e architettura. Lo spazio è alla base della ricerca artistica e architettonica da sempre, viene scolpito e riempito, adattato alle varie forme del pensiero, è esso stesso spazio mentale prima che fisico. Le opere esposte, realizzate appositamente per la mostra inaugurale del MAXXI, sono divise in 4 aree tematiche: Naturale Artificiale, Dal Corpo alla Città, Mappe del Reale, La scena e l'immaginario. Le istallazioni e le opere sono attraversate da suoni, elementi tridimensionali, proiezioni colorate, intrecci con la poetica filosofica, etica, con messaggi attuali, politico-estetici, materiali freddi, arte concettuale, arte povera ( basta pensare ad un pezzo della collezione Terrae Motus qui presente organizzata dal grande gallerista Lucio Amelio). Tutte le principali e più innovative forme artistiche ed espressive del ventesimo secolo si sono date appuntamento al MAXXI. Il museo non poteva essere inaugurato in maniera migliore, attraverso un'esposizione che ne rileva la sua funzione e il suo più profondo significato.

21.01.2011 # 1932

Ilas Web Editor //

San Francisco | Exposed.
Voyeurism, Surveillance and the
Camera Since 1870

Fino al 17/04/2011

Gli sguardi nascosti, il voyeurismo, raccontati da fotografie, più o meno celebri, dal 1870 ad oggi. Paparazzi che inseguono le celebrità in un vero e proprio stalking, ma non solo. Fotografi di tutte le risme, apparecchi fotografici ad uso di sorveglianza, tutti mezzi che catturano e documentano immagini. Ci sono due sezioni rivolte a documentare violenze e disastri ma anche opere di artisti come Andy Warhol, Robert Mappelthorpe e Nan Godin. In tutto, circa 200 opere improntate al voyeurismo, alla ricerca del dettaglio erotico o erotizzante, alla denuncia sociale, alle tecnologie di sorveglianza, insomma a tutti quegli aspetti che ruotano intorno al guardare, o meglio allo scrutare, spesso, oscuro, invisibile, segreto. Quali sono oggi i confine del voyeurismo? Siamo tutti lì a prendere immagini continuamente, coi telefonini e con le fotocamere che hanno enormi capacità di acquisizione. Ecco che gli sguardi si fanno sempre più indiscreti e l’occhio arriva ovunque in qualunque momento. Tra satelliti, infrarossi, video messi su Youtube, è tutto uno spiare continuo, un’acquisire immagini, magari anche sotto casa, quando meno ce l’aspettiamo. Per poi finire su Google Map, magari, senza neanche saperlo. La mostra, ospitata al Sfmoma di San Francisco è veramente da non perdere, peccato che per farlo bisognerebbe fare un po’ di ore di viaggio su di un aereo. Per chi può andare a vedere Exposed, sono graditissimi commenti e critiche personali sul blog.

19.01.2011 # 1930

Ilas Web Editor //

Roma | MACROWALL / EIGHTIES ARE
BACK! Vittorio Corsini

Fino al 06/02/2011

Interessante iniziativa al MACRO di Roma, che propone di rileggere l’arte italiana degli anni Ottanta. Per farlo, ci porta nel mondo di artisti che hanno interpretato la realtà attraverso diverse tipologie di ricerca che hanno rappresentato la produzione del decennio. Questa volta protagonista è lo scultore Vittorio Corsini (Cecina, Livorno, 1956), con una riflessione intorno allo spazio dell’abitare. Corsini lo analizza in maniera intima e poetica, con opere di materiali diversi, come vetro, ferro e plastica che hanno lo scopo, attraverso i disegni e le istallazioni, di evocare quel preciso spazio raffigurato nella sua mente d’artista. Forme simboliche ed archertipi si rincorrono in una modalità rappresentativa che va dal disegno alla scultura, attraverso la riflessione sul paesaggio urbano e sulla natura. Una via di mezzo tra arte concettuale, primitiva, arte povera in cui le opere d’arte diventano un’unica cosa con l’ambiente circostante, le istallazioni sono assorbite dall’ambiente e l’ambiente è inglobato nelle istallazioni. L’arte diventa un pretesto per condividere i più profondi stati dell’essere e per interpretare lo spiritus loci, ponendosi come parte integrante dell’ambiente umano, sua derivazione e interpretazione sincera.

18.01.2011 # 1927

Ilas Web Editor //

Modena | BREAKING NEWS.
Fotografia contemporanea da
Medio Oriente e Africa

Fino al 13/03/2011

L’Africa di oggi e il Medio Oriente raccontati con un occhio al reportage, alla fotografia e al video di taglio giornalistico, ma non solo. Lo sguardo è quello di artisti e fotografi provenienti da 12 paesi, compreso quello di cui raccontano. La falsariga è quella di riportare i punti di vista, le situazioni, la vita in aree geografiche diverse, in linea con la precedente Asian Dub Photography, mostra che ha presentato a fine 2008 la prima sezione della collezione, dedicata all’arte dell’Estremo Oriente, e Storia Memoria Identità, incentrata, lo scorso inverno, sulla scena artistica dell’Est Europa. Tante e diverse sono le voci che raccontano e mettono in discussione i preconcetti, gli stereotipi, le visioni prodotte dal colonialismo( che erano anche quelle che lo “giustificavano”). Il percorso, organizzato presso l’ex Ospedale Sant’Agostino di Modena e promosso dalla Cassa di risparmio di Modena, si snoda in ben 115 opere tra video, fotografie e istallazioni. Ci sono Apagya e Fosso, che raccontano della realtà africana in un contesto fortemente globalizzato, Leyle, che si muove da un’elaborazione delle teorie della “Negritudine” ridicolizzando in maniera ironica tutti gli stereotipi occidentali sull’Africa. Ci sono Golblatt, Bieber, Subotzky, Naudè e Hugo che si muovono sulla scia del dopo apartheid per raccontare i nuovi problemi di oggi, la disgregazione sociale e le nuove forme di classismo. Sul fronte mediorientale spiccano la videoartista israeliana Yael Bartana, i palestinesi Ahlam Shibli e Taisyr Batniji, il libanese Akram Zaatari, l’egiziano Wael Shawky. Raccontano del conflitto arabo-israeliano attraverso diversi linguaggi e implicazioni umane. Le foto sono anche storiche, attraverso Nunn( anni ’80) e Gosani(anni ’50). Sono discussi e affrontati nelle opere i grandi temi della società araba e mediorientale di oggi, come il fondamentalismo islamico, i modelli politici basati sulla violenza e il potere universale della cultura. In tutto, gli artisti che espongono alla mostra sono: Philip Kwame Apagya (Ghana), Yto Barrada (Francia/Marocco), Yael Bartana (Israele), Taysir Batniji (Palestina), Jodi Bieber (Sudafrica), Mounir Fatmi (Marocco), Samuel Fosso (Camerun), David Goldblatt (Sudafrica), Bob Gosani (Sudafrica), Pieter Hugo (Sudafrica), Goddy Leye (Camerun), Daniel Naudé (Sudafrica), Cedric Nunn (Sudafrica), George Osodi (Nigeria), Hrair Sarkissian (Siria), Wael Shawki (Egitto), Ahlam Shibli (Palestina), Mikhael Subotzky (Sudafrica), Jinoos Taghizadeh (Iran), Guy Tillim (Sudafrica), Akram Zaatari (Libano).

17.01.2011 # 1917

Ilas Web Editor //

Berna | Lust and Vice. The 7
Deadly Sins from Dürer to Nauman

Fino al 20/02/2011

I sette peccati capitale nell’arte, dal medioevo ad oggi. In mostra, tutte le tecniche rappresentative, tutti i soggetti possibili e i quadri più famosi sui sette capitali senza censure e senza remore, per una mostra che viene dichiarata tassativamente under 16 per il suo contenuto” pornografico”. In realtà non c’ è un vero e proprio contenuto degno di essere ritenuto "pornografico", ma le immagini possono essere esplicite e non adatte a minori, anche se, verrebbe da dire, con tutto quello che “gira” oggi, una mostra che illustra la rappresentazione dei sette capitali nel mondo della storia dell’arte negli ultimi 6-7 secoli non è una cosa da vietare, se non con intenti precauzionali. Fu Papa Gregorio I (ca. 540-604) il primo a parlare dei «sette peccati capitali». Si riferiva a sette atteggiamenti dell'animo umano, caratteristiche o vizi ( che nel suo discorso e nella concezione cristiana avevano portato alla morte del rapporto tra uomo e divino e tra gli uomini stessi) come: Superbia / l'orgoglio, - Avaritia / avarizia, Invidia / invidia, Ira: rabbia, Luxuria / lussuria, Gula / ingordigia, accidia. Man mano che arriviamo a tempi più attuali, vediamo che nelle opere i temi ricorrenti sono improntati ai peccati individuali come : avidità, invidia, gola o (sotto forma di consumismo, forza trainante del sistema economico capitalista), mentre la lussuria in forma di promiscuità sessuale ha perso la sua connotazione negativa in ampie fasce della nostra società. Il bello della mostra sta anche nella possibilità di confrontare i temi inerenti ai vizi capitali di ieri e di oggi. Oggi si va dall’avidità dei manager, al comportamento consumistico usa e getta della società nel suo insieme e il tema dei vizi capitali è sempre molto in voga, molto citato non solo nelle opere d’arte visiva ma anche in opere cinematografiche, teatrali e attraverso altri media. La mostra è ospitata presso Il Zentrum Paul Klee e il Kunstmuseum di Berna.

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