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Verona | Corot e l'arte moderna | Palazzo della Gran Guardia
Fino al 07/03/2010
Si dice che Corot ( 1796-1875) sia stato il pittore, che mai come nessun altro, abbia dato un'anima ai paesaggi. Nella prima metà dell'800, da quando soggiornò in Italia, precisamente dal 1825 al 1828, si diede alla pittura dei paesaggi, sull'impronta di Canaletto, altro grande paesaggista, ma soprattutto di Jhon Constable, il pittore inglese noto per i suoi paesaggi atmosferici e la sua pittura poco materia e molto evocativa, assieme a Turner, cui Corot, tornando dall'Italia, guardò con estrema attenzione. Corot inaugura una nuova epoca pittorica grazie alle abbondanti dosi di colore che egli stende sulla tela, che hanno la funzione essenziale di evocare la materia, la roccia piuttosto che l'albero, ma in senso pienamente atmosferico attraverso una consistenza corposa. Il filo con la classicità e con l'analiticità topografica della tradizione si spezza per lasciare il posto ad una pittura diversa, dove il sentimento e l'immaginazione prendono corpo e si dipingono veri e propri paesaggi dell'anima. In questa mostra vedremo le impressioni che il grande pittore francese ha lasciato sugli altri artisti, come ad esempio Monet, Poussin, Claude, Annibale Carracci e suoi suoi contemporanei come Valenciennes, Bertin, Michallon. Per tutti i paesaggisti moderni egli è stato un progenitore al contempo tradizionale e innovatore e la mostra di Verona illustra questo aspetto in pieno. La generazione di artisti che venne dopo, a cui la rivoluzione pittorica e concettuale di Corot aprì la strada, fu quella di Monet, Ricasso, Cesanne e ognuno di loro ne colse e ne assorbì aspetti importanti, come gli aspetti sintetici e costruttivi ( Cézanne), la disintegrazione della materia pittorica della pittura ( Monet ), il simbolismo ( Denis ). Picasso ne fu grande collezionista e l'influenza di "père Corot" come venne chiamato da questi grandi artisti, fu grande anche su Braque e Mondrian. Ogni elemento viene assunto per sviluppare un determinato concetto pittorico, come la monumentalità della forma in Picasso o la scomposizione costruttiva della pennellata in Mondrian. Quindi, apparentemente l'impalcatura classica di Corot è evidente, ma dentro questa impalcatura il segno e la materia pittorica sono in completa evoluzione e recano in nuce tutti i futuri e più importanti cambiamenti che si avranno nella pittura moderna e contemporanea. La mostra, curata da Vincent Pomarède (massimo esperto di Corot e direttore del dipartimento di pittura del museo del Louvre) è realizzata in collaborazione con il Louvre e si espongono circa 100 dipinti da Poussin a Ricasso, di cui almeno il 50% sono di Jean Baptiste Camille Corot.