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Seminari // Pagina 3 di 11
21.06.2019 # 5286

Angelo Scognamiglio //

24/06 - Seminario: Roberto Grandi - Michele Pastore, dal brand dinamico al brand generativo

Seminario gratuito aperto al pubblico

LE GIORNATE ILAS DELLA COMUNICAZIONE VISIVA

24 GIUGNO 2019 / PAN - PALAZZO DELLE ARTI DI NAPOLI


ROBERTO GRANDI - MICHELE PASTORE: 

"DAL BRAND DINAMICO AL BRAND GENERATIVO" 

Seminario gratuito aperto al pubblico


Orario e durata lezione:

dalle 15,30 alle 18:30 / 3 ore

Tipologia lezione: 

Workshop frontale

Dove: 

Museo Pan, via dei Mille 61 Napoli

Costo studenti Ilas, Universitari e Esterni: 

Gratuito


Verranno analizzate le tappe principali del Bologna City Branding Project. Dalle ricerche quantitative, qualitative –utilizando anche strumenti di data mining e big data- per analizzare la percezione della città alla definizione del suo posizionamento in una logica di city branding. Dalla redazione del briefing del concorso per il logo e il pay off alla premiazione della proposta vincente, che propone un logo generativo. Dalla implementazione del logo alla sua gestione fino al piano di comunicazione. Saranno anche analizzati i video prodotti da Bologna Welcome, la Destination management Organizaton di Bologna.


 


PRENOTAZIONE ONLINE OBBLIGATORIA



Visita il sito èbologna e sperimenta le possibilità del marchio generativo



Il Seminario è totalmente gratuito ed è aperto al pubblico.

Coloro che per motivi professionali o di studio abbiano la necessità del rilascio di un attestato di partecipazione, possono richiederlo direttamente online previo pagamento di € 15,50 iva inclusa per diritti di segreteria. Prenota il tuo attestato >>  




BOLOGNA CITY BRANDING PROJECT


«Il branding oggi non è un problema di marketing classico ma di storytelling, ossia attiene a come si racconta la storia di un brand, quali sono le figure, i colori, le sensazioni per raccontarlo. Dall’analisi delle tre ricerche abbiamo tratto alcune conclusioni su quello che è il cuore dell’identità della città. (…)L’immagine di una città che è considerata un piccolo gioiello nascosto perché non ha mai investito nella propria promozione: ci si capita per caso, di passaggio e per questo il turista non ha aspettative. È un città in cui le persone dicono di non sentirsi trattate da turisti, ma subito da cittadini. Una città accogliente, dove puoi camminare senza avere una meta e perderti. Se dobbiamo pensare all’identità di questa città mettendo insieme le caratteristiche materiali, come le due torri, le piazze, la collina e i portici, e quelle immateriali, è parso evidente come l’elemento distintivo fossero i portici.
Le torri sono abbastanza scontate, i portici sono l’elemento avvolgente che riflette le caratteristiche immateriali, il potersi perdere, il lasciarsi avvolgere dalla città. Dal punto di vista semantico il portico rappresenta la dimensione orizzontale. Quasi tutte le città contemporanee comunicano un senso di verticalità: la dimensione verticale ti sorprende attraverso la vista. La dimensione orizzontale, invece, sorprende attraverso l’udito e l’olfatto: l’ascolto dei rumori, gli odori, l’essere circondati dalle persone. Bologna è città plurisensoriale, ti propone un codice aperto perché ti dice che puoi farti tu il tuo racconto


Clicca qui o sul frame e guarda il video di Roberto Grandi alla Ilas nel 2017




«Il progetto è nato con l’obiettivo di tradurre visivamente le infinite sfaccettature e le percezioni della città – che costituiscono il che cosa è Bologna – costruendo un sistema di scrittura che sostituisce ai grafemi dell’alfabeto dei segni astratti caratterizzanti.
È stato così disegnato un alfabeto di segni geometrici, riconducibili a un immaginario storico tipicamente italiano. (…) Con queste forme/lettere è possibile perciò “scrivere” qualsiasi concetto riferibile alla città,
includendo ogni caratteristica fisica o astratta, generale o personale, che si vuole associare a Bologna. Dal punto di vista grafico si ottiene così una forma precisa e diversa da tutte le altre (un logo) per ogni parola generata. Ogni logo può essere poi colorato con tinte derivate da due colori individuati puntualmente.»





 

03.06.2019 # 5275

Angelo Scognamiglio //

13/06 - Seminario: Elio Carmi, da graphic designer a brand designer

Un seminario firmato Ilas per approfondire il tema del brand design con uno dei maestri della comunicazione visiva

LE GIORNATE ILAS DELLA COMUNICAZIONE VISIVA

13 GIUGNO 2019 / PAN - PALAZZO DELLE ARTI DI NAPOLI


ELIO CARMI: "DESTINATION BRAND" 

Seminario gratuito aperto al pubblico


Orario e durata lezione:

 dalle 15,30 alle 18:30 / 3 ore

Tipologia lezione: 

Workshop frontale

Dove: 

Museo Pan, via dei Mille 61 Napoli

Costo studenti Ilas, Universitari e Esterni: 

Gratuito


Il branding nell’epoca dell’engagement deve necessariamente porsi nuove domande e offrire risposte pertinenti e adatte ai pubblici con cui entra o vuole entrare in contatto. Per questo gli operatori della comunicazione e i graphic designer in particolare devono trasformarsi sempre più in operatori del branding.


Nell’epoca della multicanalità la progettazione grafica non può limitarsi alla dimensione visiva: design non è sinonimo di progettazione visiva ma di progettazione di identità di marca. 


PRENOTAZIONE ONLINE OBBLIGATORIA



Il Seminario è totalmente gratuito ed è aperto al pubblico.

Coloro che per motivi professionali o di studio abbiano la necessità del rilascio di un attestato di partecipazione, possono richiederlo direttamente online previo pagamento di € 15,50 iva inclusa per diritti di segreteria. Prenota il tuo attestato >>  




Con Elio Carmi affronteremo il tema della progettazione, provando a rispondere alle domande che oggi ogni designer dovrebbe porsi: “il sistema brand potrà e dovrà funzionare non solo e non sempre come unico grande organismo, ma come macchina costituita da diversi pezzi dove anche le singole componenti, ogni elemento costituente della Brand, dovrà e potrà funzionare da solo, conservando comunque il suo dna, il suo principio originale”.


Clicca qui o sul frame e guarda il video di Elio Carmi alla Ilas nel 2017




“Fare branding […] significa innanzitutto riconoscere che ogni singola area di intervento, per quanto dotata di sue specificità, funziona soltanto se viene pensata come una tessera di un mosaico più grande, governato dalla design strategy”.


Elio Carmi

Creative Director, Founder carmi e ubertis Milano

Nel 1972 realizza il suo primo progetto di grafica e comunicazione integrata.
Da allora si occupa di progetti di Graphic Design, Industrial Design, Exhibition Design e Interior Design per clienti locali, nazionali e internazionali.
Oggi gli interventi che conduce si fondano sulla Design Strategy, intesa come modello per governare organicamente e rigorosamente i processi di Branding, guida dei suoi corsi universitari presso il Politecnico di Milano e lo IED.

https://www.carmieubertis.it/about/


Gli studenti interessati possono acquistare un copia di Branding D.O., la nuova edizione del volume di Elio Carmi presso la segreteria ILAS con lo sconto del 25%.
Risultati immagini per BRANDING D.O.

Su Elio Carmi dal Blog Ilas. Un articolo di Daria La Ragione
Era il 2009 quando Fausto Lupetti pubblicava per la prima volta Brand – una visione design oriented.
In questo testo, scritto in collaborazione con Elena Wegher, Elio Carmi metteva nero su bianco il modello di branding testato e utilizzato dall’agenzia Carmi&Ubertis, un’eccellenza nel panorama italiano.
Il loro approccio strategico, noto anche come design thinking, utilizza la parola design come sinonimo di progetto: qualunque attività di branding, nell’ottica di Carmi, è un’attività progettuale che deve coniugare razionalità e creatività, analizzare profondamente il passato della marca (se ne ha uno) e il suo contesto, per capire quali cambiamenti sono in atto.
«La Brand deve tenere dunque conto dell’importanza del rapporto tra i propri valori fondativi e la sua capacità di adattarsi alle trasformazioni del contesto esterno.»*



Non è un modello semplicissimo da spiegare, ma forse questa immagine aiuta a comprendere come sia basato sull’idea che il processo sia insieme centrifugo (dalla design strategy si irradia il concept che viene declinato in tutti gli aspetti) e centripeto
(per comprendere appieno la strategia è necessario partire dall’analisi dei suoi dispositivi per risalire al concept).
Rispetto al testo del 2009 il modello ceu ha avuto un update e oggi esiste il modello di branding ceu | 06, le principali novità e una prima spiegazione del metodo possono essere lette in questo documento rilasciato dall’agenzia.
In questi anni Elio Carmi e Alessandro Ubertis hanno avuto modo di testare e perfezionare il loro metodo, lavorando a progetti di primissimo piano, come la brand governance di Expo 2015, un lavoro che si è concretizzato nella definizione delle linee guida per l’utilizzo del marchio da parte di oltre 140 paesi. Un lavoro importante è stato fatto anche per il Padiglione Italia, nella stessa occasione: a partire dal concept Vivaio Italia, ideato dal direttore artistico Marco Balich, Carmi&Ubertis hanno progettato l’identità visiva del padiglione ospitante.



Tra i loro clienti Dainese, Generali, Novartis, Altroconsumo, Sisal, per citare soltanto i più famosi.
In questo video Carmi e Ubertis raccontano cosa pensano del proprio lavoro, cosa si aspettano per il futuro e come amano lavorare.
 
 
*Il modello di branding ceu | 06

01.12.2018 # 5421

Paolo Falasconi //

A Napoli il CreativeProShow 2018. Un imperdibile appuntamento per tutti i creativi

Finalmente a Napoli l´evento dove imparare esattamente quali strumenti utilizzare e come approcciare il mondo creativo digitale, per ottenere gli stessi risultati concreti che ottengono gli speaker di questa edizione del CreativeProShow

il 1 dicembre 2018, per la prima volta a Napoli, si rinnova l’appuntamento annuale con il CreativeProShow, l’evento Italiano dedicato a tutti coloro che desiderano diventare creativi di successo.
In 8 anni di edizioni di successo centinaia di relatori di fama internazionale al top delle loro categorie hanno condiviso le loro tecniche, le loro strategie e mindset aggregando oltre 36.000 utenti nella community attiva.

Che cos’è il CreativeProShow?
Un evento imperdibile con top masters che si riuniscono ogni anno per presentare le ultimissime novità nel mondo della computer grafica, tecniche, trucchi e segreti in sessioni dedicate ai diversi mondi della creatività e non solo: si discute anche di freelancing, self promotion, rapporto con i clienti, business per offrire una visione il più possibile concreta delle opportunità che ruotano intorno al mondo dei creativi.

Chi partecipa?
In sala ci sono freelance ma anche art directors, agenti, agenzie, 3D artist, retoucher, fotografi, graphic designers, motion artists, copywriters, matte painters, creators o semplicemente chi si vuole avvicinare a questo mondo nel giusto modo. Questo rappresenta un plus straordinario perché permette di entrare subito in contatto e costruire nuove relazioni con le persone giuste, e acquisire strategie e competenze che la maggior parte dei creativi del mercato italiano non conoscono.




Prezzo speciale Ilas
Una doppia opportunità di partecipare al CPS 2018: live, nella location dell’Hotel Terminus e online, con l’opzione Virtual Ticket. A soli 17 giorni dall’evento quasi il 50% dei posti disponibili sono stati già prenotati. Grazie a Ilas – Accademia Italiana di Comunicazione, sponsor ufficiale della manifestazione, è possibile accedere ad una promozione speciale per gli studenti e i diplomati ilas che consente di ottenere l’ingresso alla manifestazione al prezzo speciale di 69,00 euro. Basta richiedere il PROMO CODE in segreteria Ilas.


27.07.2017 # 5301

Ilas Web Editor //

Una mattina da Oliviero Toscani al Modernissimo

Un evento in esclusiva organizzato dalla Ilas


Le domande pseudo-provocatorie di Oliviero Toscani

"Quanto tempo su 24 ore dedicate all’immaginazione?"  è una delle domande fatte da Oliviero Toscani al pubblico in sala.
A 77 anni Oliviero Toscani di immaginazione e grinta ne ha ancora tanta, tantissima.
Teoremi, enunciati, massime… c’è tanta roba nella mente di chi ha spaziato in vari ambiti della fotografia lasciando ogni volta un’impronta indelebile, a cavallo tra fotografia e arte.


Creatività, genio, immaginazione… i primi 50 anni di carriera di Oliviero Toscani

Le sue sono tracce che sono ormai iconografie della memoria collettiva. Chi è nato all’ombra dell’ombelico di Raffaella Carrà ricorda probabilmente in maniera più incisiva quel paio di shorts di jeans che invitavano ad essere seguiti (campagna Jesus/chi mi ama mi segua – 1973).
E non è stato lui uno dei primi, se non il primo, a usare argomenti sociali nella pubblicità sensibilizzando sull’eguaglianza delle persone a prescindere dal colore, religione, sesso…?
Sarà stata l’amichevole conoscenza di Andy Warhol lo stimolo per inventare la pubblicità POP ribaltando il senso di ogni dialettica del marketing?


In barba a certe distorsioni mediatiche dei tempi televisivi che lo fanno percepire come personaggio non troppo facile, dal vivo ti rendi conto che Oliviero Toscani è uno di quei fotografi in grado di trasferire le proprie conoscenze e senza risparmiare una certa generosità.

Dedicare oltre due ore del proprio tempo per elargire considerazioni, raccontare esperienze personali e professionali, emettere sentenze e pillole di saggezza, di più di 50 anni di magnifici fallimenti, e tra l’altro espresse in maniera chiara, diretta, senza inutili pseudo-filosofie, è un’esperienza che fa bene alla salute professionale di un fotografo o a chiunque operi nel campo della comunicazione.


Oliviero Toscani guru o coach?

Essere liberi è la condizione essenziale per poter lavorare bene.

Per essere liberi non si deve correre dietro il consenso, ma dietro al senso.

Bisogna essere eccellenti in ciò che si fa. Paradossalmente, per essere liberi bisogna incatenarsi a una propria idea per riuscire a capire quali possano essere i propri limiti.

Perché solo capendo quali sono i propri limiti ci si può liberare dal complesso di non essere bravi.

Queste non sono che alcune delle considerazioni di Oliviero Toscani che, durante l’incontro, assumeva nell’immaginario della platea sembianze di un guru, di un coach di una squadra di rugby o, forse per qualcuno, sembrava il sergente Hartman di Full Metal Jacket. Il Drill Instructor che appellò “palla di lardo” uno dei marine del film, per intenderci.


Dagli appunti presi durante l’incontro…

Il fotografare raggruppa un insieme di competenze indispensabili quando si deve comunicare qualcosa. Oliviero Toscani ricorda al pubblico che tutti possono guidare ma pochi entrano nell’Olimpo della Formula 1. Ci ricorda che tutti sanno leggere e scrivere ma pochi possono essere scrittori o poeti. L’accessibilità al mezzo non corrisponde sempre a una buona “alfabetizzazione” dello stesso.

Sembrano banali metafore, quelle di cui sopra, ma non tanto per un pubblico composto in gran parte da millennials.

La fotografia è un film in uno scatto

La fotografia può avere un certo parallelismo con un film. Per fare una buona fotografia per una campagna pubblicitaria occorrerebbe essere allo stesso tempo, sceneggiatore, scenografo, regista, direttore della fotografia, cameraman.

La fotografia è un film in un fotogramma

Immaginare. Solo nel momento in cui spegniamo il computer abbandonando quei “campi di concentramento” del XXI secolo che sono i social, possiamo iniziare a immaginare. Immaginare ci porta oltre le normali dimensioni umane configurandoci situazioni incredibili.


La creatività al servizio del marketing?

Oliviero Toscani è sempre stato Art Director di se stesso. Non ha mai accettato di lavorare con le agenzie pubblicitarie.

…Non si può dirigere la creatività. Il Padreterno non aveva l’Art Director…

Lui è il One man show, lui decide come impostare una campagna pubblicitaria, o come realizzare un’installazione con le sue immagini. Se non si ha carta bianca, si pone limite all’immaginazione perché non si è liberi.

Sembra che le sue campagne siano di successo proprio perché sempre in controtendenza con quelli che potrebbero essere i briefing e le strategie di marketing.

Si può fare una foto fantastica a un pezzo di merda e si può fare una foto di merda fotografando la donna più bella del mondo


Più di 50 anni di magnifici fallimenti

Oliviero Toscani il guru, il coach, il drill instructor. Personalità carismatica. Un’aura che sembra averlo congelato in una non-età. È un evergreen che continua a stupire a 77 anni.

Sì, sì, non sta simpatico a qualcuno ma non è un problema suo.

Ci proietta le pagine del suo libro (Più di 50 anni di magnifici fallimenti) e ti rendi conto che professionalmente può anche permettersi di essere un po’ scorbutico con chi gli fa girare i marroni con considerazioni inadeguate.

Non ha conservato molti degli originali dei suoi scatti e forse per quel suo voler sentirsi libero, distaccandosi anche dagli oggetti come diacolor scattate in tanti anni. Non ha uno studio. Il suo studio è sempre on the road. Anche nel senso più stretto del termine. Come per i ritratti di Razza Umana eseguiti per strada nelle varie città d’Italia.

Quel libro proiettato nella sala del Modernissimo, consiste per lo più in scansioni delle pagine di giornali dove sono stati pubblicati i suoi lavori in 50 anni.

Una foto esiste solo se è pubblicata

E ti accorgi che in quelle immagini vi sono citazioni ante litteram di Helmut Newton e che fare fotografie alla H. C. Bresson lo diverte perché è rilassante scattarle durante una passeggiata la domenica pomeriggio.

Che la sua fotografia di moda degli anni ’60 piaceva tanto, che a distanza di anni un’altra azienda gli chiede di replicarle. Che ha sempre avuto a fuoco le trasformazioni sociali stando sempre sul pezzo, sparandoci sui 6×3 l’iconografia dei nuovi fenomeni sociali che non avevamo ancora fatto in tempo a metabolizzare. E che, anche se impercettibilmente, trapelano i suoi studi di storia dell’arte che suggerisce a ogni giovane fotografo per la propria formazione.

 

È tutta questione di immaginazione. <>.

“L’immaginazione al potere” come direbbe Herbert Marcuse.





26.11.2012 # 2767

Ilas Web Editor //

15 | 12 | 2012
Stefano Reali: teoria e tecniche di regia televisiva

Un seminario di 4 ore

Il nuovo importante evento promosso dal dipartimento video della Ilas: un seminario gratuito aperto al pubblico sulla scrittura e la regia per la televisione e per il cinema tenuto da uno dei più famosi registi italiani: Stefano Reali, autore e regista di numerose fiction RAI e Mediaset fra cui Caruso trasmessa nell'autunno 2012 e Ultimo con Raoul Bova. 
Reali ha iniziato come aiuto regista di Sergio Leone in C'era una volta in America e ha ottenuto una nomination agli Oscar con il cortometraggio EXIT nel 1987.



Stefano Reali con Lando Buzzanca, Andrea Osvart e Beppe Fiorello

Scheda sintetica
Data:
sabato 15 dicembre
Orario:
dalle ore 9,30 alle 13,00
Location evento:
Multicinema Modernissimo / Via Cisterna dell'Olio, Napoli (Metro Piazza Dante)
Quota di partecipazione: ingresso gratuito su prenotazione da effettuare tramite il seguente link





Stefano Reali con Raul Bova in una foto di scena

Un breve curriculum professionale
Stefano Reali nasce a Frosinone il 3 novembre 1957.  Si diploma al conservatorio Licinio Refice e studia composizione con il M° Domenico Guaccero.
Studia al Centro Sperimentale di Cinematografia, dove si diploma in Regia e Sceneggiatura nel 1980.
Nel 1982 è assistente alla regia in "C'era Una Volta In America" di Sergio Leone.
Nel 1985 è sceneggiatore e regista (insieme a P.Quartullo) di "EXIT", cortometraggio prodotto da RAIUNO che ottiene una NOMINATION ALL'OSCAR 1997, nella categoria "Best Live Short Film". 
Nel 1988 è sceneggiatore e regista del film "Laggiù nella giungla", terna al David di Donatello come Miglior Regista Esordiente.
Nel 1993 scrive e dirige il film TV "Una storia italiana", interpretato da Giuliano Gemma, Sabrina Ferilli, e Raoul Bova, ispirato alle imprese dei fratelli Abbagnale. Il film ha vinto il premio speciale della giuria al 33° Festival di Montecarlo. 
Reali ha messo in scena, come regista, anche opere liriche (tra cui delle prime esecuzioni assolute, come “DESCRIZIONE DELL’ISOLA FERDINANDEA”, di Francesco Pennisi, ma anche  "CAVALLERIA RUSTICANA", di Mascagni, e "IL TABARRO", di Puccini nel 1988), ed è autore e regista di teatro.  La sua commedia "OPERAZIONE" rappresentata per cinque anni di seguito in Italia, è stata messa in scena dal famoso commediografo inglese Alan Ayckbourne nel suo prestigioso Stephen Joseph Theater, in Inghilterra.  Adattando la sua stessa commedia, nel 1997 Reali scrive e dirige "IN BARCA A VELA CONTROMANO", un lungometraggio interpretato da Valerio Mastandrea, Antonio Catania, e Maurizio Mattioli, prodotto da Maurizio Totti per la Colorado film e distribuito da Medusa.
Nel 1998 Reali dirige il tv movie epico-religioso "IL QUARTO RE", scritto con Enzo De Caro e Enrico Medioli, interpretato da Raoul Bova, Maria Grazia Cucinotta, Billy Dee Williams, e prodotto dalla Titanus, in collaborazione con Beta Taurus, e Mediaset. 
Nel novembre 1998 scrive e dirige il film TV  "ULTIMO"  interpretato da Raoul Bova, Ricky Menphis, Giorgio Tirabassi, Mariano Rigillo, Emilio Bonucci, Pino Caruso.  Musiche  di Andrea ed Ennio Morricone, record di ascolto televisivo.
Nel 2002, scrive e dirige per il cinema “IL TRAMITE”, con Maurizio Mattioli, vincendo il primo premio assoluto e il premio del pubblico nei festival internazionali di Sorrento e del Salento. Il film è tuttora inedito in Italia.
Oltre ad averli scritti e diretti, Reali ha composto personalmente anche le colonne sonore dei seguenti film televisivi: “LE ALI DELLA VITA” prima e seconda parte,  (2002) con Sabrina Ferilli e Virna Lisi, record di ascolti televisivo, “I COLORI DELLA  VITA” (2003) con Alessandra Martinez, Nancy Brilli, Gabriel Garko, Giovanna Ralli, Jean Sorel), “L’UOMO SBAGLIATO”, (2005) con Beppe Fiorello, altro record di ascolti televisivo, “ERAVAMO SOLO MILLE”, (2006) con Daniele Pecci, Cristiane Filangieri, e David Coco, “LA TERZA VERITÀ” (2007) con Enzo Decaro e Bianca Guaccero, “AL DI LA DEL LAGO”, (2008)  con Kaspar Capparoni,  e “LO SCANDALO DELLA BANCA ROMANA” (2010) con Beppe Fiorello e Lando Buzzanca, in onda su RAIUNO.   Quest’ultimo ha vinto il prestigioso Fipa D’Or come Migliore Sceneggiatura e il Fipa d’Argent come Miglior Film al Festival Internazionale dell’Audiovisivo di Biarritz. Nel 2011 Reali scrive e dirige “COME UN DELFINO”, miniserie in due puntate messa in onda su Canale 5, con il 27% di share, in prima serata. Nel 2012 Reali scrive e dirige il filmTV in due puntate: “CARUSO, LA VOCE DELL’AMORE”, biopic sul celebre tenore napoletano. Il film è andato in onda il 23 e il 24 settembre su Raiuno, vincendo nettamente il record d'ascolti in entrambe le serate televisive.


Le esperienze nel settore della formazione
Nel campo della didattica e della formazione, dal 1999 al 2011, Reali  è stato docente di “Struttura della Sceneggiatura” nel corso di Scrittura Creativa RAI-SCRIPT.
Nel 1993 è docente di “recitazione per la macchina da presa” nel Laboratorio di Arti Sceniche di Roma, diretto da Gigi Proietti.
Dal 2005 al 2010 è stato docente di regia e sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia di Milano
Nel 2009 è stato docente di “Recitazione e Regia” alla Nuova Università di Cinema e Televisione
Nel 2009 è stato docente di “Teoria e Tecnica della Regia Cinematografica” alla facoltà di Scienze della Comunicazione, dell’Università “La Sapienza” di Roma.





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