Faccio ammenda, fino a questa mattina non conoscevo Casey Neistat, malgrado il nuomero di iscritti al suo canale YouTube: 1.713.596!

Oggi ho letto un post molto interessante sui tubers più efficaci e al secondo posto (ma non è una classifica) c’era lui.

In particolare, l’autore invitava a guardare questo filmato girato su commissione per Nike: chiamato dall’azienda a esprimere con le immagini il concetto “make it count” a proposito della vita, Neistat ha ben pensato di spendere l’intero budget per girare il mondo in dieci giorni insieme a un amico.

Non so quanto abbia investito Nike, ma le views, solo sul canale di Neistat, sono 16.857.565.

L’articolo sui migliori canali YouTube invece è questo qui.

• facebook
• twitter

Il tema dei pregiudizi di genere è all’ordine del giorno, la pubblicità ne parla in continuazione. Non in Italia in verità, dove siamo capaci di parlare di una questione alla volta e di volta in volta ogni tema è più importante di questo, che però riguarda la maggioranza della popolazione. 

Solo negli ultimi sette giorni ho scritto di almeno tre campagne che partono dai pregiudizi di genere per sviluppare discorsi molto diversi tra loro.

Come la campagna sul Babbo Natale donna, anche questa mette in scena i bambini come cartine tornasole di idee che gli adulti trasferiscono loro non certo per osmosi, ma con l’esempio, con gli atteggiamenti del quotidiano, con i discorsi.

Può un gioco cambiare le cose? Forse non per i bambini, ma può far riflettere i genitori su cosa stanno insegnando ai propri figli.

Advertising Agency: TBWA\PARIS, France
Advertiser Manager: Sandrine Burgat
Agency Managers: Luc Bourgery, Philippe Senejoux, Marianne Durand
Art Director: Bruno Bicalho-Carvalhaes
Copywriter: Antoine Gauquelin

• facebook
• twitter

Perfettamente efficace questa campagna di JWT per KitKat: il claim Have a break preso alla lettera per stravolgere il tradizionale annuncio pubblicitario natalizio.

Schermo grigio e un elenco di cose che non vedremo né sentiremo: regali, campanelle, canzoni, famiglie sedute a tavola, tacchini (è una campagna USA), nulla di tutto questo.

Un attimo di calma prima di riprendere con l’affollamento di palline, canzoncine, lucine e suggerimenti di regali.

Un break, semplice, efficace, indispensabile.

Advertising Agency: J. Walter Thompson, London, UK

Executive Creative Director: Russell Ramsey

Creatives: Ryan Lawson, Andy Smith

• facebook
• twitter

Gli Epica Awards hanno premiato quest’anno due commercial che mi sono piaciuti moltissimo. Uno è quello per Elan Languages, ne avevo parlato qui, l’altro è questo film per Shiseido, http://www.shiseido.com/ stilosissima azienda di cosmetica made in Japan.

La creatività è dell’ufficio comunicazione Shiseido, l’agenzia a supporto è WATTS OF TOKYO INC., www.watts-inc.jp l’idea semplice ma perfetta per il prodotto: miracoli del make up, che uniforma l’incarnato, ingentilisce i lineamenti e trasforma in una aggraziata donzella persino chi sotto gli abiti indossa i boxer.

Creative Director (Shiseido Company, Limited): Masato Kosukegawa

Copywriter (Shiseido Company, Limited): Akira Shima

L’altro Grand Prix degli Epica è stato assegnato alla campagna di Adam&Eve DDB London per John Lewis Southampton, grande magazzino che annunciava i suoi nuovi reparti con un gioco di immagini ambigue.

Copywriter: Alex Lucas

Art Director: Jon Farley

Infine l’ultimo Grand Prix è stato assegnato a Demner, Merlicek & Bergmann per Mini, che segnalava i colori del semaforo modificando quelli del manifesto.

Creative Director: Francesco Bestagno

Copywriter: Isabelle Stadler

Art Director: Marian Grabmayer

• facebook
• twitter

Davvero bella questa campagna di Akil Fikir Isleri, per Turkish Airline.

Una città ricca di storia e cultura raccontata al mondo: non ci sono le spiagge, il cibo, le donne belle e procaci. Mancano i cliché del turismo che vediamo ogni volta che qualcuno decide di finanziare una campagna per incentivare il turismo in Campania o a Napoli.

Qui ci sono un mondo antico e uno nuovo che dialogano, un’atmosfera magica al crocevia tra Asia ed Europa, tra Cristianità e Islam, tra tradizione e tecnologia.

Lo chiamano storytelling, è uno dei must della comunicazione: non potete più avvicinarvi a questo mestiere senza riempirvi la bocca con questa parola. Ma tra parlarne e saperlo fare ci passa in mezzo un continente: questi lo sanno fare, lo fanno bene e viene una gran voglia di andare a scoprirla, questa Turchia. 

Complimenti all’agenzia e a Turkish Airline, per questa scelta non banale e poetica.

Advertising Agency: Akil Fikir Isleri, Istanbul, Turkey

Creative Director / Art Director: Rob Whitworth

• facebook
• twitter