

Daria La Ragione //
Campagne sociali: te lo dò io l'handicap
Blog! di Daria La Ragione
Questa settimana sono uscite tre campagne di cui vale la pena parlare.
Si tratta di campagne che affronta il tema delicato della disabilità con uno sprint diverso.
La prima è brasiliana, per l’Associação de Assistência à Criança Deficiente, che si prende cura di bambini che hanno importanti deficit motori.
L’obiettivo della campagna è raccogliere fondi, ma non ci sono patetismi: si chiama The fantastic problem solving machine e racconta di un gruppo di persone cui è stato chiesto di raccontare quale fosse il problema che li angosciava al momento.
Invitati a entrare in questa specie di macchina per fototessere, si sono ritrovati davanti bambini con gravi problemi e difficoltà che li hanno invitati a non abbattersi, non intristirsi e a comprendere che ogni problema si può affrontare con ottimismo e la giusta attitudine.
E infine: ora che vi abbiamo aiutato con i vostri problemi, perché non provate a ricambiare?
Bella, semplice, diretta.
Advertising Agency: Z+, Sao Paulo, Brazil
Creative Director / Copywriter: Fernando Rodrigues
Art Director: Caio Grafietti
La seconda è inglese, per l’associazione Duchenne Uk, che si occupa di aiutare i malati e sostenere la ricerca sul DMD (Duchenne Muscular Dystrophy), malattia che colpisce i muscoli, soprattutto di giovani maschi, portandoli alla marte entro i 20 anni.
La campagna è in due fasi: un video virale, diffuso sui social media e social network, in cui sportivi e performers sono stati chiamati a registrare video di grandi prestazioni fisiche, al termine di questo video gli stessi protagonisti invitano a scoprire #theworldsstrongestboys, cioè chi sono i ragazzi più forti del mondo; arrivati sul sito, si scopre chi sono davvero, ragazzi colpiti da questa malattia, che conosco la propria aspettativa di vita, sanno che avranno sempre meno forza per correre, giocare, camminare, respirare, eppure convivono con questa consapevolezza ogni giorno, tra questi Alex, il giovanissimo protagonista del secondo video, che cammina da solo, di sera, in uno stadio, e un certo punto fa la cosa più coraggiosa che un ragazzino con il suo problema possa fare: corre, ce la mette tutta e corre.
Perché è il ragazzino più forte del mondo, può portare sulle spalle il peso di una diagnosi senza soluzione e correre, sorridere, andare avanti.
Emozionante e bellissima.
La terza non è una campagna sociale, ma parla, ancora una volta, di disabilità: il cliente è Channel4, il canale inglese che coprirà le olimpiadi, l’agenzia è l’interna 4Creative e il tono di comunicazione è ironico, divertente, intelligente.
Si tratta di una catena di commercial che negli anni hanno raccontato la disabilità e lo sport per Channel4, sempre con questo taglio, riprendendo nel tempo il concetto base: We are the Superhumans. Questa volta siamo a ridosso delle Paralimpiadi, e la disabilità viene raccontata come una storia di superpoteri, di persone che riescono a fare cose incredibili con grinta, determinazione e coraggio.
Un’ispirazione.
Cosa accomuna queste campagne? Il rovesciamento del luogo comune per cui consideriamo malate, deficitarie, handicappate alcune persone, concentrandoci su ciò che non riescono a fare: qui la prospettiva viene rovesciata, il focus è sulle straordinarie cose che invece possono raggiungere, su un concetto di forza meno banale e ovvio, non solo fisica, ma mentale e motivazionale.
Due campagne sociali e un commercial per un evento, che spostano l’asticella un po’ più in alto, aprendo una strada che non dovrebbe essere ignorata da chi verrà dopo.