La nuova linea Sporting di Fiat viene presentata in Mexico così:
Dura, cattiva, rispettata da gente poco raccomandabile e da fighetti che la riconoscono e la salutano con un cenno. La stessa Fiat che in Italia si raccontava con l’inutile Buonaseera, oggi fa la spaccona in Mexico. Viene da chiedersi come si possa scegliere un posizionamento del genere quando le auto sono rimaste le stesse: pensate più per la signora italiana che va a fare la spesa, per lui che deve parcheggiare in città massacrate dal traffico, tondeggiate, colorate, insomma più amica dei Puffi che dei Latinos. Paese che vai, Fiat che trovi.
Premessa: io sono un'ecologista convinta e impegnata. Ne consegue che tutto quello che educa / incoraggia / incita a comportamenti virtuosi per l'ambiente mi fa simpatia. Fatta questa premessa, parliamo di H&M e di questa campagna. Parte con un meccanismo ben oliato e di effetto: la paternale mascherata. Una sfilza di consigli su come vivere, in cui si incoraggia tutto e il contrario di tutto: classico del pubblicitario sgamato che inanella una lunga serie di argomenti e inevitabilmente centra l'obiettivo, perché ce ne sarà almeno uno che tocca l'immaginario del target.
Chiaramente il concetto principale sono tutte le possibili interpretazioni della moda, salvo poi nel finale sterzare bruscamente verso il messaggio: la collezione è fatta con abiti riciclati, riciclare fa risparmiare acqua ed energia quindi non siamo soltanto fighissimi, siamo anche bravi e buoni. Tutto giusto, ma il passaggio repentino al messaggio eco non mi è piaciuto. Ho cominciato a fantasticare su come lo avrei fatto io, magari con ironia, trovando un modo per parlare del riciclo, riuso, recupero, nuova vita e concetti così.
Poi mi è sorto il dubbio e sono andata a spulciare le altre campagne H&M e allora ho capito: non possono abbandonare la filosofia dello strafighismo a nessun costo, è parte del loro posizionamento, solo che io misuravo la brand image pensando ai clienti che vedo entrare nel negozio di Napoli, che probabilmente non hanno mai neanche per sbaglio visto un commercial H&M, al più qualche manifesto e allora è stato tutto chiaro. Appeal strafighissimo + prezzi bassi è la ricetta vincente di un target che almeno sogna di poter essere pieno di charme come Giselle.
Ah, dimenticavo, niente credits, dice che da H&M non si usa.
Questa è la campagna per l'estate 2015
Una campagn del 2013 con la super top model Giselle
È delirante questa campagna di Leo Burnett Zurigo per Micasa. Ma non te ne accorgi "al primo assaggio", hai bisogno di guardali tutti e tre questi episodi della multisoggetto che racconta l'idea che hanno gli svizzeri dell'umorismo e della follia.
Io li guardavo e non riuscivo a decidere se mi piacevano o mi facevano tristezza, alla fine ho deciso: mi piacciono, per come sono girati, per la sfacciataggine con cui sono interpretati, perché ho deciso di dare una chanche all'umorismo svizzero e provare a vedere che altro sforna quest'agenzia.
Advertising Agency: Leo Burnett, Zurich, Switzerland Executive Creative Director: Johannes Raggio Creative Director: Pablo Schencke Art Director: Barbara Hartmann Copywriter: David Hugentobler
Pronti a ridere con questa campagna di Lucky Generals per Pot Noodle. Perché se è vero che il mondo appartiene a quelli sognano, e che ognuno ha diritto a sognare quello che gli pare, è vero anche che ridere dei sogni non è politically correct ma qualche volta ci sta. Un ragazzo mingherlino sogna guardando un manifesto di un incontro di boxe. Vuole arrivare sul ring ed è pronto a impegnarsi duramente per l’obiettivo: addominali, corsa e soprattutto noodles. Finché il grande giorno arriva, lui è Las Vegas, finalmente la sua famiglia è fiera di lui e segue davanti al televisore il grande evento.
Non ve lo dico cosa succede, gli spoiler sono crudeli e non voglio rovinare la sorpresa a nessuno. Vi dico solo che io, che mangerei i noodles precotti solo se fossi naufragata su un’isola deserta e avessi già divorato tutte le piante a disposizione, un pensierino ce l’ho fatto: bisogna premiare l’ironia, sempre!
Credits: Advertising Agency: Lucky Generals, UK Director: Nick Ball
Qualche volta succede: una cosa belle, ben girata, piacevole da guardare, che vorresti anche condividere… se solo capissi che cosa ha che fare con il prodotto. Mi sto scervellando da un po’, l’ho guardata e riguardata. Continuo a trovarla molto carina, se fosse una goliardata e basta tutto ok. È come commercial che proprio non la inquadro.
La mia ipotesi è che, trattandosi di un energy drink abbiano voluto energizzare il minuetto, tant’è che all’inizio si parla dell’orchestra più veloce del mondo. Un’altra ipotesi era che, dal momento che Suntory produce e distribuisce bevande (soprattutto alcoliche), nei bicchieri ci fossero liquori di loro produzione. Ma è stata smentita da due elementi: alla fine si vedono solo lattine dell’energy drink, e non voglio credere che il liquido viola sia qualcosa di compatibile con l’organismo umano. Quindi mi arrendo e chiedo l’aiuto da casa: secondo voi cosa significa? Ah, dimenticavo, l’agenzia è la giapponese Party