Paolo Falasconi //
L’incredibile talento di Carolyn Jenkins, illustratrice del XXI secolo senza Photoshop
Si può restare al centro della scena nel settore dell´illustrazione senza usare nessun software di fotoritocco o di illustrazione, con la certezza che occorrerà non meno di un mese per completare l´opera? A quanto pare si
Può sembrare strano che in un’epoca in cui i software grafici sono capaci di riprodurre tecniche artistiche con una fedeltà quasi totale allo strumento reale, ci siano persone che si cimentano con pennelli, tele e colori in pastiglie o tubetti per realizzare opere che nascono per scopi commerciali, come illustrazioni per commercial advertising, cataloghi o altro.
Si potrebbe immaginare che il mercato della comunicazione, in costante marcia accelerata verso l’obiettivo del “miglior risultato nel minor tempo” abbia già catalogato questo genere di collaborazione come “estinta“, cioè insostenibile economicamente, incompatibile con le esigenze di instant marketing di un prodotto che spesso ha una durata programmata di una manciata di giorni, forse un mese.
Non è così. Ho conosciuto il lavoro di Carolyn Jenkins per caso, e mi sono imbattuto nelle sue illustrazioni con la convinzione che avesse acquisito una tecnica al computer sofisticatissima e accurata salvo poi, approfondendo il suo lavoro e la sua storia, scoprire che i suoi lavori sono acquerelli botanici che spesso includono dettagli sconvolgenti e nascono –rullo di tamburi– da un pennello, acqua, colore.

Carolyn dipinge con accuratezza scientifica e incredibile pazienza. Essendo specializzata in botanicals il suo lavoro è popolare con clienti come Estée Lauder, Diageo e Crabtree & Evelyn, dipingendo ingredienti per tutto, dalla crema idratante al gin.
Considerato che per dipingere una tavola di 25 x 25 cm occorre mediamente un mese di lavoro viene da chiedersi cosa spinge un’azienda a rivolgersi ad una professionista come lei. Ebbene, talvolta nel rappresentare qualcosa specie quando si tratta di un soggetto botanico l’esigenza è che tutto quel che è importante sia messo in evidenza.
Paradossalmente, nessuna fotografia può fare questo, né un abile lavoro di manipolazione in photoshop.
Il risultato finale è sempre il frutto di un mix di elementi, alcuni fedeli alla realtà, altri ingranditi, evidenziati, posizionati in maniera tale da restituire l’immagine compiuta del soggetto come lo si vuole raccontare e non come appare nella realtà e, per ottenere questo, è necessaria una competenza che va oltre il fatto artistico per abbracciare per esempio conoscenze di botanica e una grandissima capacità di osservazione per cogliere tutte le sfumature che la natura sa offrire.
Il lavoro che l’ha impegnata di più, ça va sans dire, è una collaborazione per una mostra del RHS (Royal Horticultural Society) un compendio di tutta la tecnica e le conoscenze botaniche applicate con il massimo rigore, che le è valsa una medaglia d’oro dalla stessa Società.
Sul web e sui social
Carolyn Jenkins ha un suo sito, www.carolynjenkins.co.uk dove è possibile esplorare tutto il suo lavoro. Ha anche un profilo su instagram @jenkinscarolyn che è molto seguito.