

Daria La Ragione //
VI MOSTRIAMO LA LINGUA
Enrico Accetola
Glossario 735 termini di comunicazione e marketing, relazioni pubbliche e web
Tutti coloro che operano in un settore che presenta dei confini di appartenenza, seppur non palpabili, utilizzano un linguaggio particolare: si tratta di sottocodici, come quelli impiegati nella burocrazia, nella didattica o nell’ambiente giuridico, che sono particolarmente difficili da comprendere da chi non lavora nel campo.
Anche nel linguaggio del marketing e della comunicazione on e off line imperversano i tecnicismi, i prestiti dall’inglese, i diminutivi collaudati “Per il riposizionamento del brand c’è bisogno di un payoff efficace” “Prepariamo un mock up?” “La nostra proposta è una strategia di comunicazione push” “È fatto in css” “Hai scritto il brief?”, solo per citare alcuni esempi.
Ecco svelato il motivo della stesura del glossario: l’intento è quello di fornire un prontuario che consenta ai non addetti ai lavori di rapportarsi al mondo della comunicazione evitando scivoloni e arrampicate sugli specchi, e che permetta agli addetti ai lavori non solo di confrontarsi con un linguaggio in evoluzione ma anche di addentrarsi in universi paralleli, forse ancora inesplorati.
«La grande rivoluzione dell’ascolto ha portato i destinatari al centro dei processi comunicativi e relazionali. Nel passaggio dal monologo al dialogo, le relazioni pubbliche hanno quindi assunto la funzione di aiutare le organizzazioni a governare le relazioni con i propri pubblici. Attorno alla professione c’è però ancora tanta confusione alimentata dall’errata convinzione che comunicare significhi solamente trasferire messaggi unidirezionali e persuasivi. Comunicare significa piuttosto “mettere in comune qualcosa con qualcuno”. Questo glossario è un ottimo strumento per approcciare la professione di rp e comprenderne le specificità.»
Giampietro Vecchiato
Vicepresidente ferpi, Federazione Italiana Relazioni Pubbliche
ed. Lupetti