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Libri e riviste // Pagina 2 di 115
28.04.2020 # 5520

Paolo Falasconi //

Lidwell, Holden, Butler. Principi Universali del Design. Logos Editore

Questo è un libro che ogni designer dovrebbe avere, se non altro perché ci risparmierebbe le infinite lezioni di esperti della comunicazione alle prese con la frustrazione del contenimento obbligatorio

Ho assistito in questi mesi ad un proliferare di esperti del design che, a causa delle disposizioni relative al contenimento della popolazione a causa del Covid, si prodigano sui social ad elargire preziosissime perle di conoscenza dei segreti della comunicazione, direi volgarmente quei “trucchetti” che i designer utilizzano per esaltare alcuni aspetti del prodotto reclamizzato, attraverso esempi e una infinita serie di video esplicativi.

Intendiamoci, nulla di male. Per un riflesso personale però, ogni volta che mi sono imbattuto in uno di questi post/interventi, la mia mente è corsa subito ad un volume, non proprio recente a dire il vero, che però contiene la gran parte di questi esempi e che basterebbe suggerire ai lettori/utenti/follower per evitare di affollare la loro mente di chiacchiere assolutamente superflue e al contempo, incoraggiare l’industria dell’editoria che mai come in questo periodo, in cui c’è tanto tempo per guardarsi intorno, ci racconta quanto ce ne siamo allontanati,. Sigh!

Principi Universali del Design è la prima opera di riferimento interdisciplinare dedicata al design. La regola dell’80/20, il rasoio di Occam, l’autosomiglianza, il chunking sono solo alcuni dei 100 principi del design più importanti e diffusi, molto spesso applicati senza averne compreso appieno le potenzialità e le origini.



La scheda Tecnica


Copertina rigida: 224 pagine
Editore: Logos (1 gennaio 2005)
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8879403230
ISBN-13: 978-8879403238



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06.04.2020 # 5510

Paolo Falasconi //

Stefano Rossi. Gocce Distillate di Product Design. Fausto Lupetti editore

Questo libro si propone il difficile compito di provare a fare un po´ di chiarezza nel mondo sfaccettato del design

Scrive Fausto Lupetti: Penso che così come il vecchio marketing si è dissolto nella comunicazione, la comunicazione oggi via via si va dissolvendo nel progetto di design che la contiene.
Quindi le imprese per costruire vantaggi competitivi nel loro settore merceologico sempre di più si dovranno affidare al design. Leggendo questo libro si ha l’esatta percezione come il fenomeno design possa essere disarticolato e compreso in tutte le sue componenti, le sue applicazioni, le sue implicazioni, e costituisca una variabile strategica. Dopo l’ampia Introduzione scritta nel 2001 da Jeffrey Osborne al volume Mondo Materialis – materials and ideas for the future di George M. Beylerian, Gocce distillate di “product design”, costituisce il più importante contributo dato al rapporto tra materiali e innovazione, con opportune incursioni nel modo in cui le nuove tecnologie, quelle esistenti ad oggi e quelle che si profilano all’orizzonte, stanno modificando e complicando e arricchendo il modo di progettare, i comportamenti di acquisto, e, conseguentemente, le strategie delle imprese dedicate all’innovazione.
L’autore Stefano Rossi è professore Presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Trento si occupa di ingegneria dei materiali e, in modo particolare, di rivestimenti e trattamenti superficiali e del rapporto materiali e design. Membro della Commissione Osservatorio Permanente ADI Design Index: Design dei Materiali e dei sistemi tecnologici.

La parola design nelle sue declinazioni è sulla bocca di tutti. Oggetto di design, hotel di design, cake design, interaction design, designer famosi... oggi un prodotto sfonda sul mercato non tanto per le sue caratteristiche funzionali ma per quelle percettive. Tutti pensano di sapere cosa sia il design o, almeno, si sono fatti un´idea propria del design, normalmente errata o parziale. Tutti si sentono designer. Questo libro si propone il difficile compito di provare a fare un po´ di chiarezza nel mondo sfaccettato del design cercando d´illustrare brevemente i concetti più importanti relativi al prodotto industriale. Quanto sia importante il design per sfondare sul mercato, per mantenere concorrenziale un prodotto sul mercato, cosa vuol dire creatività nella progettazione di un prodotto, vedere che si può innovare senza fare grandi investimenti ma... cambiando modo di pensare. È un libro che non vuole essere un trattato completo sul design, ma che cerca di stimolare il pensiero laterale e la riflessione.



La scheda Tecnica


Copertina flessibile: 256 pagine
Editore: Fausto Lupetti Editore (28 marzo 2019)
Collana: Design e comunicazione
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8868742403
ISBN-13: 978-8868742409



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13.03.2020 # 5476

Marco Maraviglia //

Charlotte Cotton. La fotografia come arte contemporanea

Un ampio spaccato sulla fotografia d’arte internazionale che guida alla comprensione dei progetti dei fotografi attualmente quotati nel mondo. Perché certa fotografia può essere considerata arte

Ho sempre pensato che la fotografia sia come una barzelletta: se la devi spiegare non è venuta bene


A dirlo fu il fotografo statunitense Ansel Adams. Maestro di “tutte le sfumature dei grigi” attraverso l’invenzione della tecnica del sistema zonale per la stampa “perfetta”. Quella senza cieli sparati e con tutti i dettagli nei neri.

Ma invece, e specie per un certo filone di fotografia d’arte, si necessita talvolta di una spiegazione, un’ampia didascalia, di un libretto di istruzioni, bugiardini a gogo per poterla capire.

Charlotte Cotton in “La fotografia come arte contemporanea” tratta, descrivendone i percorsi visivi, creativi, esperienziali, oltre duecento fotografi artisti per la maggior parte viventi. Fotografi che hanno segnato o stanno definendo alcuni dei punti di riferimento nella fotografia d’arte contemporanea.

Charlotte Cotton per intenderci è, tra l’altro, curatrice della fotografia presso il Victoria e Albert Museum di cui ho già parlato qui.

È un libro tascabile, questo di Charlotte Cotton, per chi indossa pantaloni cargo (quelli con i tasconi laterali), con un prezzo alto ma giustificato dalla gran quantità di fotografie a colori che contiene e stampate con una buona resa. Con ampie didascalie descrittive delle immagini che si ricollegano al testo stesso.

E, cosa che a volte manca in certi libri, c’è nelle ultime pagine il lunghissimo indice dei nomi comprendendo anche altri personaggi come Michelangelo, Albert Einstein, Edouard Manet ed altri ancora che sono citati come fonti di ispirazione o per indirizzare verso parallelismi dei fotografi di cui parla.

Perché, infatti, di citazioni si tratta.

Charlotte Cotton riesce, dando il giusto peso e con massima sintesi, a raccontare la poetica, tecnica, psicologia di ogni fotografo. Senza dilungarsi in trattati “filosofici”. Così, a volo d’uccello.

Si scopre (almeno io non lo sapevo) che la prima mostra di fotografia d’arte a colori è avvenuta nel 1976 al Museum of Modern Art di New York con una selezione di immagini del “fotografo dei fotografi”: tal William Eggleston.

Charlotte Cotton ci parla ad esempio di Bernd e Hilla Becher che sono presentati come tra i massimi influencer della fotografia principalmente grazie al loro progetto Twelwe Water Towers. Immagini in bianconero che sarà capitato di vedere a tanti e che ritraggono serbatoi di benzina, torri di cisterne d’acqua, altiforni, scattate alla fine degli anni Cinquanta. Maestri che hanno influenzato non poco le scelte stilistiche ed estetiche di fotografi come Andrea Gursky (l’autore di Rhein, la foto più quotata al mondo), Thomas Struth (conosciuto per i suoi scatti presi alla gente nei musei) e Thomas Demand (noto per le immagini dei suoi ambienti, quasi iperreali, che ritraggono modelli plastici da lui stesso realizzati).

È da ammirare l’imparzialità di Charlotte Cotton che riesce a dare un sano equilibrio nei suoi expose scritti come bugiardini ma senza sbilanciarsi su eventuali preferenze. Senza controindicazioni ed effetti collaterali.


Il libro è suddiviso in otto sezioni classificando i generi fotografici dei vari artisti che descrive.

Ho trovato interessanti il capitolo Impassibilità che fa comprendere perché certa ritrattistica e altri soggetti (paesaggi naturali e urbani, ambienti di lavoro, sale riunioni…) degli anni Novanta era determinata da un certo vuoto inanimato

Il capitolo Vita intima è un’escursione nei lavori di quei fotografi che hanno lavorato sui rapporti interpersonali delle famiglie, degli amici. Talvolta con progetti anche autobiografici.

In Ripreso e Rifatto Charlotte Cotton ci racconta gli inizi di Richard Prince (quello che “ruba” le foto degli utenti di Instagram stampandole in maxi formato dopo averle rimanipolate un po’) e Sherrie Levine che invece non fa altro che riprodurre foto di Walker Evans proponendole come icone sfiorando concettualmente il ready made di Marcel Duchamp.

Insomma… tanta roba. Molta della quale ci si ritrova comunque di fronte a mille perplessità tecniche o estetiche. Charlotte Cotton non fa altro che darci gli strumenti adatti di un vasto scenario di fotografia d’arte internazionale per comprenderne la progettualità delle immagini che ci potremmo ritrovare in un museo o in una mostra.

Ovviamente giusto per coprire qualche falla che abbiamo riguardo la fotografia d’arte contemporanea. Perché solo con la conoscenza del lavoro di un fotografo potremo calarci, in certi casi, nei panni di Fantozzi per poter pronunciare la sua fatidica frase che esclamò dopo la visione di La corazzata Potëmkin.




Scheda tecnica


Copertina flessibile: 330 pagine
Editore: Einaudi (2 novembre 2010)
Collana: Piccola biblioteca Einaudi. Mappe
Lingua: Italiano
ISBN-10: 880620372X
ISBN-13: 978-8806203726


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04.03.2020 # 5467

Paolo Falasconi //

Alice Morrone, Ux Writer. Scrivere microcopy che convertano. Franco Angeli

Un libro interessantissimo ed utile non soltanto perché tratta di una professione che da noi in Italia comincia adesso ad affermarsi, ma anche per la completezza con cui ne analizza ogni aspetto tecnico

Scrivere è progettare. La natura “progettuale” della scrittura, che deriva dal poter assimilare le fasi della preparazione di un testo, ossia lo studio delle fonti, l’organizzazione dei concetti, la redazione dello scritto, la verifica e correzione e la pubblicazione, ha un impatto fondamentale nella progettazione che attiene all’operato del designer. Per quanto possa apparire non direttamente correlato, un buon lavoro del writer spinge enormemente il designer a migliorare la performance creativa; parimenti una buona base offerta dal designer al writer mette quest’ultimo in condizione di essere più efficace e produrre una migliore scrittura. Il risultato di questa interazione è l’esperienza che l’utente sperimenta nell’uso di un software, la consultazione di un sito, l’utilizzo di una app. Alice Morrone ci introduce alla figura dello UX writer non tralasciando nessun aspetto della sua professione, dal cosa fa al come lo fa, e perché.
 
Lo UX writer è una figura professionale recente, in USA e UK già molto richiesta, in Italia al suo debutto, che progetta l’esperienza utente attraverso la scrittura e l’ottimizzazione di quei piccoli testi (definiti “microcopy”) che ci guidano nel compiere certe azioni, come iscriversi a una newsletter o completare un acquisto on line. Lo UX writer non si occupa solo di testi per interfacce digitali: anche se nasce in un contesto digitale, il suo compito potrebbe essere di decidere i nomi dei pulsanti della nostra automobile o di facilitare le nostre interazioni con un’assistente vocale o di farci sentire meno disorientati quando camminiamo in un centro commerciale o in un ospedale. Un buon lavoro di UX Writing non solo facilita le nostre vite, ma ha anche un impatto diretto sui fatturati aziendali e sulla soddisfazione cliente (Customer Life Time Value): per questo è così importante che i decisori aziendali si rivolgano a uno UX writer. L’obiettivo di questo libro è dunque, in primo luogo, diffondere la centralità di questa figura, ma anche spiegare, a tutti coloro che vorrebbero intraprendere questa strada, la quotidianità lavorativa dello UX writer: quali competenze deve possedere, con quali figure deve interloquire, quali obiettivi si deve porre, quali strumenti gli possono essere utili e come misurare i risultati del suo intervento. Un testo preciso, verticale, completo e ricco di testimonianze su una delle figure certamente più richieste nei prossimi anni.




Scheda tecnica


Copertina flessibile: 190 pagine
Editore: Franco Angeli; 1 edizione (2 agosto 2019)
Collana: Professioni digitali
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8891782424
ISBN-13: 978-8891782427


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26.11.2019 # 5498

Paolo Falasconi //

F. Franchi. The Intelligent Lifestyle Magazine: Smart Editorial Design, Ideas and Journalism

The Intelligent Lifestyle Magazine: Smart Editorial Design, Ideas and Journalism ripercorre l´esperienza di Francesco Franchi al timone di una delle riviste più apprezzate dal punto di vista della grafica editoriale

Mentre ero in cerca di approfondimenti sulla grafica editoriale per via di un nuovo progetto mi sono imbattuto in diverse decine di pubblicazioni sul tema ma a parte il generale affollamento, qualcuno lo definirebbe la ricchezza dei contenuti, credo dovuto alla natura del progetto editoriale di un newspaper che deve contenere il massimo delle informazioni nel minimo spazio, non ho trovato nulla che mi esaltasse particolarmente.
Forse il mio errore è stato cercare l’effetto wow, insomma quella soluzione geniale che ti risolve in un sol colpo il layout e la funzionalità.
Poi sono finito a leggere di Francesco Franchi. È uno dei più talentuosi esperti in grafica editoriale che l’Italia potesse mai vantare a livello mondiale e ha all’attivo due libri entrambi interessantissimi. Il primo, pubblicato nel 2013 è Designing News: Changing the World of Editorial Design and Information Graphics (di cui non accennerò in questa recensione) e il secondo, del 2016 è The Intelligent Lifestyle Magazine: Smart Editorial Design, Ideas and Journalism. In questo volume Franchi analizza il suo stesso lavoro alla ricerca di una sempre maggiore qualità visiva oltre che di contenuti di IL Intelligent Lifestyle Magazine, illustrando ogni modifica nei dettagli e corredandola di osservazioni davvero utili, immediatamente spendibili e facilmente comprensibili specialmente per gli addetti ai lavori. Consigliatissimo.



In che modo l’infografica può aiutare riviste e giornali ad avere successo? Francesco Franchi, autore di Designing News, risponde a questa domanda in The Intelligent Lifestyle Magazine. Francesco Franchi è il direttore artistico di IL: Intelligence in Lifestyle, il supplemento mensile del quotidiano italiano Il Sole 24 Ore. Dal suo concetto di tipografia alla sua infografica, il suo sorprendente design contribuisce in modo significativo all’elevato riconoscimento del marchio di cui IL gode in tutto il mondo. Intelligent Lifestyle Magazine è la prima monografia completa di questa rivista. Dal punto di vista degli addetti ai lavori, racconta la storia di come si è sviluppata la costante qualità visiva e giornalistica degli IL. Numerosi esempi vengono utilizzati per illustrare aspetti concettuali modificati ed elementi di personalizzazione. Il libro offre ispirazione per art director, designer, professionisti dei media e chiunque abbia mai desiderato poter conoscere meglio questa rivoluzionaria pubblicazione italiana in lingua inglese.


La scheda Tecnica


Copertina rigida: 269 pagine
Editore: Die Gestalten Verlag; 01 edizione (28 aprile 2016)
Lingua: Inglese
ISBN-10: 3899556313
ISBN-13: 978-3899556315



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