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13.11.2024 # 6489
Come partecipare ad una lettura Portfolio

Ilas Web Editor //

Come partecipare ad una lettura Portfolio

Un nuovo corso ilas, a partire da dicembre

Corso

PARTECIPARE A UNA LETTURA PORTFOLIO

Tutto quello che occorre sapere per partecipare a una lettura portfolio

A cura di Federica Cerami


La lettura portfolio, organizzata da festival di fotografia, gallerie, musei o circoli fotografici, è un’occasione preziosa per i fotografi di presentare il proprio lavoro a critici, galleristi, photoeditor e altri fotografi. Questi incontri rappresentano momenti importanti di confronto e critica costruttiva, offrendo suggerimenti utili per la valorizzazione del proprio progetto.


Prima di partecipare a una lettura portfolio, è fondamentale rivedere attentamente il proprio lavoro per verificarne la coerenza tecnica, stilistica e contenutistica, mantenendo ben chiari gli obiettivi e la fruibilità del portfolio. Negli eventi fotografici, solitamente, è possibile scegliere tra circa sei lettori di portfolio, quindi è consigliabile informarsi sui profili professionali dei lettori disponibili, per scegliere chi è più adatto a valutare il proprio lavoro.


È importante sapere che generalmente non è possibile presentare più di due progetti, dato che il tempo a disposizione per ogni fotografo è di circa venti minuti. La quantità di stampe deve essere adeguata alla tipologia di progetto e agli obiettivi del portfolio: né troppe né troppo poche, ma sufficienti per esaurire il racconto visivo.


Queste sono solo alcune delle indicazioni didattiche utili per partecipare a una lettura portfolio. All’interno del corso verrà sviluppato un percorso teorico e pratico che inizia dalla scelta del tema, passa per la realizzazione del portfolio e culmina nel completamento delle fasi propedeutiche per presentare il portfolio a una lettura professionale.


Il corso si compone di 6 incontri della durata di una ora e venti minuti ciascuno.

A partire da dicembre.

Gli incontri sono a cadenza quindicinale 

FEDERICA CERAMI

Napoletana, Curatrice, Critica fotografica e Arteterapeuta esperta in Fotografia Terapeutica. 

Laureata in Architettura a Venezia nel 1997, con una tesi su “Il ruolo della fotografia nella lettura del territorio urbano”. 

Ho conseguito il diploma in Arteterapia nel 2015, specializzando i miei studi nella fotografia terapeutica. 

Il mio legame con la fotografia è legato alle seguenti attività: 

insegno storia e critica fotografica, conduco laboratori di fotografia terapeutica, sono lettrice di Portfolio Fotografici in contesti didattici e/o artistici, scrivo di fotografia per riviste del settore, curo mostre di fotografia in presenza e su piattaforme digitali e creo progetti di divulgazione fotografica 

Insegno a creare un racconto fotografico in percorsi che toccano, la comunicazione fotografica, la composizione, la storia della fotografia e la fotografia terapeutica. 

Collaboro con gli Istituti scolastici, attraverso percorsi di didattica artistica legata agli studenti e in percorsi di supporto ai docenti attraverso l’arteterapia.

Studio la relazione tra la scrittura e la fotografia, nei miei laboratori e attraverso la redazione di racconti fotografici. 

Nel 2022 ho redatto la prefazione per il secondo libro di Fototerapia dell’Istituto di Fototerapia Psicocorporea, di Bologna, diretto dal Riccardo Musacchi. 

Nel 2023 e nel 2024 ho tenuto una Lectio Magistralis per l’apertura dell’anno accademico dell’Istituto di fototerapia Psicocorporea 

Per la Associazione nazionale FIAF, sono Lettrice di Portfolio e scrivo sulla rivista Fotoit


21.11.2024 # 6494
Come partecipare ad una lettura Portfolio

Marco Maraviglia //

Tobias Zielony e l‘architettura di Aldo Loris Rossi

Overshoot, fotografia di architettura sociale in mostra alla galleria Lia Rumma

Ci sono architetture contemporanee misconosciute a Napoli, che passano inosservate o che a volte non sono aperte al pubblico perché magari presenti nei cosiddetti obiettivi sensibili. O perché edifici residenziali e quindi proprietà private condominiali che, se varcate senza motivate ragioni, si è penalmente perseguibili secondo l‘art. 614 del codice penale.

 

Il complesso del Nuovo Policlinico possiamo attraversarlo, visitarne i viali, farci jogging. Idem per il Centro Direzionale. Ma per entrare in questi edifici per fotografarli o visitarli, il discorso cambia. Senza parlare di alcuni parchi condominiali dalle notevoli caratteristiche architettoniche ma il cui ingresso è, ovviamente, riservato ai soli condomini.

 

Poi ci sono alcuni casi di rilevanza artistico-culturale che portano a rendere facilmente accessibile gli spazi di alcuni edifici ai visitatori, viaggiatori, turisti, curiosi e appassionati di architettura come ad esempio la Cité Radieuse di Le Corbusier a Marsiglia. Senza prenotazione, senza guida, senza personale di sorveglianza che ti osserva. Perché comunque sei monitorato dalla reception via telecamere.

 

Se saliamo via San Giacomo dei Capri, al termine non possiamo non accorgerci dell‘imponente edificio chiamato “la nave” che si affaccia su di noi. È di Aldo Loris Rossi. Ma chi ha mai visitato i suoi interni?

 

La bellezza del lavoro del fotografo è quella di riuscire a fotografare questi siti per mostrare ciò che non vediamo, non possiamo vedere o ciò di cui non ci accorgiamo che esiste. O che non ne sappiamo nemmeno l‘esistenza.

Tobias Zielony alla galleria Lia Rumma ci mostra un lavoro sul complesso residenziale Piazza Grande ai Ponti Rossi e di La Casa del Portuale, nella zona di via Marina, dell‘architetto Aldo Loris Rossi scomparso nel 2018 al quale è stata dedicata recentemente una mostra con i suoi disegni originali presso la Facoltà di Architettura a Palazzo Gravina.

 

Tobias Zielony fa quella che definirei fotografia di architettura sociale. Un genere che dovrebbe far riflettere sulla vivibilità nei contesti urbani e sensibilizzare sul patrimonio estetico delle città.

Qui non troverete immagini fatte a banco ottico, in alta definizione, basculate con linee cadenti parallele, punti di fuga “scientifici” e realizzate a luce diurna dove le ombre fanno da contraltare per esaltare le forme architettoniche.

Il lavoro proposto da Zielony non intende mostrare tutto ciò ma una parte più viscerale, crepuscolare, “maledetta” di questi due complessi.

Fotografie scattate principalmente la sera o durante la blue hour, come ad alcuni fotografi piace dire, con punti di vista che ricercano composizioni tra il cielo e le forme del cemento, tra dettagli di rampe e facciate riprese in esterni e campi lunghi con viste d‘insieme.

Atmosfera industriale, cupa, tenebrosa per certi versi ma che evidenziano i segni più intimi di una parte dell‘urbanistica di Napoli.

E c‘è della presenza umana in queste immagini. Alcuni ritratti in esterni o interni, dove i soggetti sono estranei alla presenza del fotografo ma integrati nel contesto urbano come se fossero protagonisti di un film underground. Dove la trama è il silenzio e un certo disagio sociale connesso con un habitat fatto di volumetrie di cemento. Una presenza umana avvertibile anche nelle immagini a campo lungo dove la luce delle finestre a tono caldo contrasta, in un‘aura di malinconia, con l‘atmosfera urbana delle suggestive curve architettoniche di Aldo Loris Rossi.

 

Overshoot è l‘ultima serie fotografica realizzata quest‘anno a Napoli dall‘artista tedesco e commissionata dal Museo Madre per il recente progetto espositivo “Il resto di niente”, a cura di Eva Fabbris con Giovanna Manzotti.

 

 

Bio

(1973, Wuppertal, Germania), studia fotografia alla University of Wales di Newport e all‘Accademia di Belle Arti di Leipzig.

È riconosciuto a livello internazionale per i suoi progetti a lungo termine con adolescenti e giovani adulti ritratti in particolari contesti architettonici e sociali. Zielony opera a livello globale ed esplora l‘intersezione tra affermazioni finzionali e documentarie e indaga il potenziale politico ed estetico, nonché i confini dell‘autentica auto-rappresentazione. Nel 2010 ha realizzato con la Galleria Lia Rumma il progetto “Vele”, dedicato all‘omonimo complesso residenziale concepito negli anni ‘60-‘70 dall‘architetto Franz Di Salvo nel quartiere di Scampia, alla periferia nord di Napoli. Il progetto è stato presentato nel 2012 in due grandi mostre, al MAXXI di Roma e al Philadelphia Museum of Art.

Tra le principali mostre personali ricordiamo inoltre: “Dark Data”, Marta Herford (2022); “The Fall”, Folkwang Museum Essen (2021); “Jenny Jenny”, Berlinische Galerie (2013); “Tobias Zieony”, MMK Zollamt Frankfurt (2011); “Manitoba”, Camera Austria Graz (2011); “Story/No Story”, Kunstverein Hamburg (2010). Nel 2015, con il lavoro “The Citizen” è tra gli artisti invitati a esporre nel Padiglione Tedesco, curato da Florian Ebner, alla 56a Biennale di Venezia. Ha vinto il premio GASAG nel 2006 e il Karl-Ströher-Preis nel 2011; ha partecipato all‘International Studio Program, New York (2006). Tra le pubblicazioni più recenti: “Wolfen” (2023), “The Fall” (2021), “Vele” (2014), “Jenny Jenny” (2013), “Manitoba” (2010), Spector Books; “Maskirovka”, Mousse Magazine (2017); “Story / No Story”, Hatje Cantz (2010). Dal 2022 è professore di fotografia presso la HFBK di Amburgo.

 

 

Overshoot

Di Tobias Zielony

Galleria Lia Rumma

Via Vannella Gaetani 12 - Napoli

Orario galleria: martedì - sabato, 11:00 - 13:00 / 15:30 - 19:00

Info: 081 19812354; info@liarumma.it


Foto: © Tobias Zielony Courtesy Galleria Lia Rumma Milano | Napoli

20.11.2024 # 6493
Come partecipare ad una lettura Portfolio

Ilas Web Editor //

I corsi di Pubblicità ILAS® stanno per cominciare

Da quest‘anno due percorsi formativi distinti

Scopri i nuovi corsi di Pubblicità.

Quest‘anno abbiamo sviluppato due percorsi formativi distinti:

Master privato in Pubblicità Art&Copy e Digital Strategies in DAD
Corso annuale di livello universitario, con una quota di partecipazione a carico dello studente, progettato per offrire un‘esperienza completa e approfondita.

Tecnico esperto di campagne comunicative/promozionali in DAD
Corso gratuito della durata di 4 mesi, con frequenza obbligatoria dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 13:00, rivolto a utenti inoccupati che soddisfano i requisiti previsti dal programma GOL.


1) Master privato in Pubblicità Art&Copy e Digital Strategies in DAD - Dal 9 dicembre 2024

Il master, corso di eccellenza della ILAS dal 1996, è progettato interamente dall’Accademia ILAS e consente un’interazione sinergica tra i vari dipartimenti, da quello di pubblicità a quelli di social e grafica, offrendo una formazione completa e aggiornata.

Grazie alla collaborazione con i migliori professionisti e docenti universitari nei settori della comunicazione, del digital marketing e dell’intelligenza artificiale, il programma garantisce didattica di alto livello. La frequenza prevede 3 lezioni settimanali DAD da 2 ore per 11 mesi, rendendolo adatto a chi lavora e vuole migliorare le proprie competenze.

La partecipazione è obbligatoria per ottenere la qualifica professionale. Il costo è di 250,00 euro mensili, con una quota di iscrizione di 100,00 euro.

Scheda sintetica del Master privato in Pubblicità Art&Copy e Digital Strategies

Durata:
Annuale / 240 ore in DAD + 60 ore in FAD

Data di inizio:
Dal 9 dicembre 2024

Livello:
Didattica di livello universitario

Progettazione didattica:
Comitato scientifico Accademia ILAS

Orario:
3 lezioni settimanali da 2 ore per 11 mesi

Frequenza:
Obbligatoria per coloro che intendono ottenere anche la qualifica professionale riconosciuta

Costo:
250,00 euro mensili + 100,00 euro di iscrizione

Requisiti di accesso:
Diploma di scuola media superiore. Residenza o domicilio in Campania. Età +18 anni

VAI AL SITO DEL MASTER




2) Tecnico esperto di campagne comunicative/promozionali in DAD - Dal 10 gennaio 2025

Il corso quadrimestrale segue scrupolosamente il programma regionale e si avvale di docenti esperti del settore, garantendo agli studenti un percorso formativo di qualità che li porterà con sicurezza all’esame finale.

Le 300 ore di lezioni in DAD si svolgono dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 13:00, richiedendo una partecipazione quotidiana e intensiva. La frequenza è obbligatoria e il corso è gratuito. Lo studente riceverà inoltre una indennità di frequenza di un euro per ogni ora di partecipazione.

Scheda sintetica del  corso GOL di Tecnico esperto di campagne comunicative/promozionali

Durata:
Quadrimestrale / 300 ore in DAD

Data di inizio:
Dal 10 gennaio 2025

Livello:
Didattica di livello EQF5

Progettazione didattica:
Regione Campania

Orario:
5 lezioni settimanali dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 13:00

Frequenza:
Obbligatoria

Costo:
Gratuito. Lo studente riceverà inoltre una indennità di frequenza di un euro per ogni ora di partecipazione

Requisiti di accesso:
Il corso è gratuito perché parte del programma GOL, finanziato con i fondi del PNRR. È richiesto un diploma di scuola media superiore e la soddisfazione dei requisiti del programma GOL. L’iscrizione è gestita dai centri per l’impiego ed è riservata a residenti o domiciliati in Campania. Requisiti fondamentali includono la condizione di disoccupazione o un reddito inferiore a una soglia stabilita dai centri per l’impiego. Possono partecipare anche studenti universitari inoccupati sempre previa valutazione dei requisiti da parte del CPI. Età +18 anni

LEGGI LA SCHEDA DI DETTAGLIO




Se sei interessato/a a partecipare, contatta Simona Mancini presso ILAS per indicare la tua preferenza e ricevere le istruzioni su come formalizzare l’iscrizione.

19.11.2024 # 6491
Come partecipare ad una lettura Portfolio

Marco Maraviglia //

Erwin Olaf: “I am”. Emozioni latenti senza tempo

Per la prima volta a Napoli in esposizione Al Blu di Prussia

Da venerdì 15 novembre 2024 la stagione espositiva della galleria Al Blu di Prussia – lo spazio multidisciplinare di Giuseppe Mannajuolo e Mario Pellegrino – ha preso il via con la mostra “I Am” di Erwin Olaf, a cura di Maria Savarese.

 

 

Sta per accadere. Cosa? Qualcosa. Osserva. Stai attento. Forse è successo e non me ne sono accorto. Mi è sfuggito il tempo. No, aspetta, sta per accadere. In realtà è questo che osservo che sta accadendo. È il presente. Un attimo del presente. Non farti troppe domande. Il futuro o il passato è adesso. Quello stesso adesso che è già indietro nel tempo. Un tempo palindromo, casuale, forse.

Quel tempo che probabilmente non esiste ma siamo abituati a scandirlo, a conviverci, condizionati dalla stessa nostra vita. Dal giorno e la notte. Perché senza il tempo forse nulla esisterebbe. Nulla sarebbe vissuto.

O forse sì.

Non farti domande, immagina solo le risposte. La storia che leggi è tua. Senza una trama. Senza un copione. Perché l‘espressione del pensiero delle persone che osservi in queste immagini può essere così intimo che forse nemmeno loro lo hanno metabolizzato. A volte sono di spalle ma avverti comunque una loro insofferenza. L‘introspezione ha tempi lunghi. A volte è senza tempo. Infinito o senza fine. Sono momenti sospesi, in cui il passato, il presente e il futuro si intrecciano in modo indistinto.

Tu sei solo un intruso che osserva. Anzi, osservi le intrusioni visive create magistralmente da Erwin Olaf. Vorresti chiedere cosa è successo ma non puoi. Resti solo un osservatore.

 

Le opere di Erwin Olaf, con le loro atmosfere sospese e i loro soggetti enigmatici, invitano lo spettatore a riflettere sul fluire del tempo e sulla complessità dell‘esperienza umana.

Osservare le fotografie di Olaf è un‘esperienza che non si ferma alla sola visione ma tocca le corde emotive del proprio patrimonio esistenziale. La relatività del tempo, l‘inespressività che intriga come più di mille espressioni, scene che sarebbero state invisibili e impossibili nella vita reale perché costruite di proposito sul set dall‘artista.

Perché c‘è del surrealismo a cavallo della metafisica in queste immagini. Il caso che accade.

 

Erwin Olaf fa un percorso lungo prima di approdare agli ultimi suoi lavori esposti Al Blu di Prussia. Parte con il reportage, decide poi di creare in studio, poi di nuovo reportage, ritrattistica con citazioni mapplethorpiane, di Helmut Newton o di LaChapelle e poi sfocia nel set, allestito in maniera cinematografica, avvalendosi principalmente di attori invece che di modelli. Si perfeziona e ogni sua immagine diventa maniacalmente perfetta. Priva di rumore visivo, quasi asettica ma è quell‘estetica di estrema pulizia formale che fa concentrare l‘attenzione sulla non-azione, sull‘espressione che cela l‘emozione estremamente intima lasciando l‘immaginazione alle varie sfumature delle interpretazioni.

Citazioni del sogno americano, un attivismo visivo che fa comprendere, attraverso anche un simbolismo intravisto, il contrasto del sogno stesso con l‘infelicità e la decadenza di una realtà più concreta. Come in Tke Kite (2018) della serie Palm Springs, in cui madre e figlia di colore durante un picnic ai margini del deserto osservano pale eoliche dove c‘è una bandiera americana strappata tra i rami di un albero. Un concept ricorrente nel lavoro di Olaf, sviluppato con estrema raffinatezza e senza sfociare nella tradizionale Pop Art warholiana ma realizzando immagini anti-pubblicitarie a sfondo sociale.

 

It‘s not that I want to photograph unhappiness, but I want to photograph emotions I actually feel and life can be unconfortable. I want you to come into my exhibition with a certain mood and come out with a different one – possibly enriched.

(Non è che voglio fotografare l‘infelicità, ma voglio fotografare le emozioni che provo davvero e la vita può essere scomoda. Voglio che tu entri nella mia mostra con un certo stato d‘animo e ne esca con uno diverso, possibilmente arricchito.)

- Erwin Olaf

 

I am. Io sono la regina Mariantonietta che poso in studio con la mia testa decapitata immersa nell‘etereo bianco e ti guardo quasi con sfida. Io sono la donna che lavora anche se ho i miei problemi per il “ciclo” o probabilmente violentata dal mio capo. Il tutto rivelandosi in un‘atmosfera di presenzassenza.

Luci cupe che richiamano l‘arte fiamminga. Luce in high-key, ossimoro dell‘arte fiamminga, che azzera il tempo contrastando comunque con uno stile esistenzialista.

Biondo, pelle chiara, se albino meglio. Il bianco candido che qui non è candore ma evoca inquietudine, ansia, irrequietezza congelata, che non appare ma se ne avverte la tensione.

I am. Vietato fermarsi all‘apparenza della perfezione della cifra stilistica dell‘artista. Oltre c‘è un mondo invisibile e da esplorare.

Una mostra che non lascia indifferenti.

 

Erwin Olaf sia stato e sarà per sempre il cantore della libertà, del desiderio, dell‘uguaglianza sociale, sessuale, individuale, dell‘inclusione, dei corpi altri, della disinibizione, della critica sottile e colta all‘ipocrisia sociale, e soprattutto quanto il senso della sua opera e della sua intera vita possa essere sintetizzato in un‘unica affermazione: “I exist in freedom, therefore I am.”

- Maria Savarese

 

Nella sala cinema della galleria sono proiettati in loop dei brevi filmati dello stesso Olaf che confermano le caratteristiche della sua ricerca degli ultimi anni che ha vissuto.

 

Bio (dal comunicato stampa)

Nato a Hilversum nel 1959 e scomparso il 20 settembre 2023, trasferitosi presto ad Amsterdam, Olaf si laureò alla scuola di giornalismo di Utrecht con l‘intenzione di diventare un fotografo documentarista, ottenendo nel 1984 il suo primo lavoro per la rivista “Vinyl”, un reportage sulla vita notturna di Amsterdam e sulla comunità gay.

In questi anni, determinante per lui fu l‘incontro con Hans van Manen, noto coreografo e fotografo olandese, allievo di Robert Mapplethorpe, che influenzò profondamente la sua ricerca artistica. Dai primi scatti, fino alla serie Chessmen pubblicata da “Focus Amsterdam” nel 1988, con cui ricevette il premio Young European Photographer of the Year, i suoi riferimenti furono oltre Mapplethorpe, anche Weegee, Witkin, Helmuth Newton, Candida Hofer, Andreas Gursky ed altri esponenti della Scuola di Dusseldorf, insieme a quella fotografia di moda che da Platt Lynes, arrivava fino a Horst.

Fra gli anni ottanta e novanta, Olaf iniziò ad orientare l‘“attivismo visivo” documentaristico e provocatorio degli esordi – così come lo ha definito Shirley den Hartog, sua storica collaboratrice ed oggi alla guida dello Studio – verso una visione della fotografia più riflessiva, pensata, tecnicamente costruita, realizzata sempre in interno, evidente già in Royal Blood. Con questo lavoro, non solo volle dimostrare quanto ormai la sua indagine fotografica fosse indirizzata altrove, ma soprattutto come le recenti scoperte di nuove modalità tecniche, ad esempio photoshop, fossero artefici di inedite possibilità espressive.

 

 

 

 

ERWIN OLAF – “I Am

A cura di Maria Savarese in collaborazione con lo Studio Erwin Olaf e la galleria Paci Contemporary.

Galleria Al Blu di Prussia

via Gaetano Filangieri, 42 – Napoli

Dal 15 novembre 2024 al 28 febbraio 2025

Orari: martedì-venerdì 10.30-13/16-20; sabato 10.30-13 

Brochure: artstudiopaparo


Foto di copertina: Erwin Olaf, The Kite -2018- from the series "Palm Springs".

© Studio Erwin Olaf, Courtesy of Paci contemporary

Foto interna: Erwin Olaf, The Boardroom -2005- from the series "Rain"

© Studio Erwin Olaf, Courtesy of Paci contemporary



18.11.2024 # 6490
Come partecipare ad una lettura Portfolio

Paolo Falasconi //

Adobe Substance 3D: La rivoluzione per la grafica omnicanale nel 2025

Nel panorama in continua evoluzione della grafica 3D, Adobe Substance 3D si conferma come un pilastro fondamentale per il 2025.

Questo ecosistema all’avanguardia consente di creare materiali altamente realistici, texturizzare modelli con precisione e ottenere rendering interattivi di qualità superiore.


Un ecosistema completo per il 3D


Adobe Substance 3D offre una suite di strumenti che copre ogni fase del processo creativo. Tra i software più noti, troviamo Substance Painter, ideale per la pittura digitale avanzata, e Substance Designer, che permette la creazione di materiali procedurali. Con il recente aggiornamento, Adobe ha introdotto funzionalità per la scansione di materiali, consentendo di trasformare oggetti reali in texture 3D altamente dettagliate.


Dati concreti: un mercato in espansione


Secondo il report di Grand View Research, il mercato globale della grafica 3D raggiungerà un valore stimato di 48,9 miliardi di dollari entro il 2030, con un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 21,3% dal 2023. Adobe Substance 3D si colloca perfettamente in questo scenario, rispondendo alle esigenze di settori chiave come il gaming, il design di prodotto, l’architettura e la moda.


L’omnicanalità come driver d’innovazione


Uno degli aspetti più interessanti del pacchetto Substance 3D è la sua capacità di adattarsi a un contesto omnicanale. Le texture create con questi strumenti possono essere integrate in applicazioni AR, esperienze VR, piattaforme di e-commerce e progetti di gaming. Ad esempio, aziende come IKEA utilizzano texture 3D realistiche per le loro piattaforme di visualizzazione interattiva, migliorando l’esperienza d’acquisto.


Sostenibilità digitale


Oltre alla qualità grafica, Adobe Substance 3D si distingue per il suo contributo alla sostenibilità. Creare prototipi virtuali riduce la necessità di campioni fisici, diminuendo gli sprechi e l’impatto ambientale. Questo è particolarmente rilevante per settori come la moda, dove il ciclo produttivo tradizionale genera un significativo inquinamento.


Uno sguardo al futuro


Adobe continua a innovare con l’integrazione dell’intelligenza artificiale per accelerare la creazione di materiali. Funzioni come l’automazione nella texturizzazione promettono di trasformare ulteriormente il settore, rendendo il processo creativo più rapido e accessibile.


Il 2025 segnerà un punto di svolta per la grafica 3D, e Adobe Substance 3D sarà tra i protagonisti principali.




Adobe Substance 3D: The Revolution for Omnichannel Graphics in 2025


In the ever-evolving world of 3D graphics, Adobe Substance 3D stands as a cornerstone for 2025. This cutting-edge ecosystem enables the creation of highly realistic materials, precise model texturing, and superior interactive rendering.


A Complete Ecosystem for 3D


Adobe Substance 3D offers a comprehensive suite of tools covering every stage of the creative process. Among its flagship software are Substance Painter, perfect for advanced digital painting, and Substance Designer, which allows procedural material creation. With the latest update, Adobe introduced material scanning capabilities, enabling the transformation of real-world objects into highly detailed 3D textures.


Concrete Data: A Growing Market


According to a report by Grand View Research, the global 3D graphics market is expected to reach an estimated value of $48.9 billion by 2030, with a compound annual growth rate (CAGR) of 21.3% from 2023. Adobe Substance 3D fits seamlessly into this scenario, catering to key industries such as gaming, product design, architecture, and fashion.


Omnichannel as an Innovation Driver


One of the most compelling aspects of the Substance 3D suite is its ability to adapt to an omnichannel context. Textures created with these tools can be integrated into AR applications, VR experiences, e-commerce platforms, and gaming projects. For example, companies like IKEA leverage realistic 3D textures for their interactive visualization platforms, enhancing the shopping experience.


Digital Sustainability


Beyond graphical quality, Adobe Substance 3D stands out for its contribution to sustainability. Virtual prototyping reduces the need for physical samples, cutting down on waste and environmental impact. This is particularly relevant for industries like fashion, where traditional production cycles generate significant pollution.


Looking Ahead


Adobe continues to innovate by integrating artificial intelligence to streamline material creation. Features such as automated texturing promise to further transform the industry, making the creative process faster and more accessible.


2025 will mark a turning point for 3D graphics, with Adobe Substance 3D as one of the leading forces driving the change.

13.11.2024 # 6488
Come partecipare ad una lettura Portfolio

Ilas Web Editor //

Come partecipare ad un concorso fotografico

Un nuovo corso ilas, a partire da dicembre

Un nuovo corso ilas

PARTECIPARE A UN CONCORSO FOTOGRAFICO

Tutto quello che occorre sapere per partecipare ad un concorso fotografico e mettersi sulla strada giusta per poterlo vincere.

A cura di Federica Cerami


Questo corso ha l’obiettivo di preparare i partecipanti sia alla revisione pratica del proprio portfolio che alla partecipazione ai concorsi fotografici, attraverso lezioni teoriche ed esperienziali.


Partecipare a un concorso fotografico non è così semplice come potrebbe sembrare. È fondamentale studiare attentamente il bando e analizzare il proprio lavoro fotografico per poter individuare le concordanze e i punti di forza. Seguendo tutte le fasi proposte nel corso, sarete in grado di partecipare ai concorsi fotografici senza esitazioni e con la certezza di aver realizzato un lavoro in linea con quanto richiesto dal bando.


LE DIECI FASI PROPEDEUTICHE ALLA PARTECIPAZIONE AL CONCORSO FOTOGRAFICO


1. Studiare l’elenco dei concorsi nazionali e internazionali più importanti

2. Scegliere il concorso

3. Studiare il bando

4. Verificare se il concorso è gratuito o a pagamento

5. Studiare i componenti della giuria

6. Verificare se sono previsti i diritti d’autore e come verranno utilizzate le fotografie

7. Analizzare le tempistiche

8. Verificare la concordanza delle proprie foto con quanto proposto nel concorso

9. Lavorare alla propria candidatura: testo di presentazione e lavoro fotografico

10. Compilare la scheda di iscrizione e inviare le fotografie secondo le modalità richieste dal bando


Il corso si compone di 4 incontri della durata di una ora e venti minuti ciascuno.

A partire da dicembre.

Gli incontri sono a cadenza quindicinale FEDERICA CERAMI

Napoletana, Curatrice, Critica fotografica e Arteterapeuta esperta in Fotografia Terapeutica. 

Laureata in Architettura a Venezia nel 1997, con una tesi su “Il ruolo della fotografia nella lettura del territorio urbano”. 

Ho conseguito il diploma in Arteterapia nel 2015, specializzando i miei studi nella fotografia terapeutica. 

Il mio legame con la fotografia è legato alle seguenti attività: 

insegno storia e critica fotografica, conduco laboratori di fotografia terapeutica, sono lettrice di Portfolio Fotografici in contesti didattici e/o artistici, scrivo di fotografia per riviste del settore, curo mostre di fotografia in presenza e su piattaforme digitali e creo progetti di divulgazione fotografica 

Insegno a creare un racconto fotografico in percorsi che toccano, la comunicazione fotografica, la composizione, la storia della fotografia e la fotografia terapeutica. 

Collaboro con gli Istituti scolastici, attraverso percorsi di didattica artistica legata agli studenti e in percorsi di supporto ai docenti attraverso l’arteterapia.

Studio la relazione tra la scrittura e la fotografia, nei miei laboratori e attraverso la redazione di racconti fotografici. 

Nel 2022 ho redatto la prefazione per il secondo libro di Fototerapia dell’Istituto di Fototerapia Psicocorporea, di Bologna, diretto dal Riccardo Musacchi. 

Nel 2023 e nel 2024 ho tenuto una Lectio Magistralis per l’apertura dell’anno accademico dell’Istituto di fototerapia Psicocorporea 

Per la Associazione nazionale FIAF, sono Lettrice di Portfolio e scrivo sulla rivista Fotoit


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