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DAL 4/11 - CORSO GRAFICO PUBBLICITARIO ILAS® - IN AULA INFORMATICA - AUTORIZZATO REGIONE CAMPANIA
Titolo di studio con valore legale Unione Europea / Qualifica professionale

Maggio 2025
Qualcuno attacca sulla facciata del Duomo immagini che ritraggono alcuni napoletani.
Qualcuno decanta questa installazione site specific composta da un collage fotografico in maxi stencil.
Qualcun altro grida al sacrilegio, alla dissacrazione del massimo monumento ecclesiastico di Napoli.
È un social tormentone.
È street art. È stencil art. Murales con carta e colla. Alla Banksy, Ernest Pignon, Zilda, per intenderci.
È un modo per mostrare un certo affetto verso un luogo, una città.
È il rilievo, il carotaggio di una parte degli abitanti della città contemporanea portandone alla ribalta cronache, storie che sono la materia che formano il corpo pulsante di Napoli.
Poi passerà qualche giorno, settimane forse, e ci dedicheremo a qualche altra notizia del momento.
Perché la pioggia staccherà man mano l‘installazione. Perché forse sarà la Curia a rimuovere il tutto dopo un certo lasso di tempo.
Perché l‘opera è effimera e resteranno solo le foto, i video, articoli cartacei o digitali come questo, a documentare l‘ennesima piccola e grande follia urbana di un artista che viene da Parigi.
È stato JR! Uno degli artisti internazionali più noti del momento. Un menestrello dell‘arte che “canta” in pubblico usando muri e facciate monumentali.
È Public Art ma non invasiva perché innanzitutto temporanea. Effimera.
24 settembre 2024
Piazza Dante. Esterno giorno.
C‘è un set con pedana in un box, fondale verde, luci bank, microfonista con lunga asta per microfono antivento, assistente con il nagra; una decina di persone tra responsabile comparse, location manager, segretaria di edizione, aiuto regia, assistenti e chi volete voi. A circa 10 metri c‘è un altro box con un operatore fotografo che riprende con una fotocamera e, tramite un capture camera, passa già le immagini in bianconero per bilanciarle tutte tra di loro, in tempo reale, con la stessa scala di grigi.
Seduto sotto al set, c‘è JR che osserva la gente che non si ferma in posa. Ha il suo abituale cappello nero e occhiali scuri, visiona da un monitor la scena. Dietro di lui c‘è un tabellone con un prospetto tecnico della facciata del Duomo dove è appuntata una piccola simulazione con alcune foto già scattate, stampate e ritagliate lungo i bordi dei soggetti ritratti.
Da un altro lato le comparse attendono. Di farsi fotografare. Raccontare un po‘ la loro storia.
Cerco di entrare in contatto con un responsabile dell‘ufficio stampa o con qualcuno per avere qualche notizia tecnica ma sembra che non ci sia. Forse non ce n‘è bisogno. Perché il tutto sarà raccontato nel maggio 2025.
JR alla ricerca dell‘identità urbana
Quando vidi nel 2011 il video di un suo monologo su TED Ideas Changing Everythings, collocai JR in quella cerchia che definisco “Artisti Utili”: tra un Joseph Beuys con le sue 7.000 querce e un Daumier o Théodore Géricault che non temevano le ripercussioni del governo francese che contestavano; tra un Picasso con Guernica che denunciava il massacro della guerra civile e certi designer della Fun Theory.
Nel 2008 era entrato in contatto con le donne delle favelas brasiliane. Si era fatto raccontare le loro storie dure e di stenti. Le fotografò e stampò quei ritratti in maxi formato ricoprendo le facciate e i tetti delle abitazioni. In quel periodo, si dice, l‘indice di criminalità nella zona si abbassò. Perché ci fu uno scatto d‘orgoglio identitario della popolazione. La “teoria della finestra rotta” docet.
Attraverso le sue installazioni JR intende «capovolgere il mondo con l‘arte».
Mettere al centro dell‘attenzione la gente comune e, non solo darle la notorietà di quegli oltre 15‘ warholiani, ma sensibilizzare sullo status della sovranità della stessa gente. “Io ci sono, quindi conto” è un po‘ il senso detto alla spicciolata. Una roba che ricorda un po‘ il progetto Razza Umana di Oliviero Toscani.
JR si definisce un artivista, attivista attraverso l‘arte.
Le sue installazioni più spettacolari consistono in fotomontaggi di enormi gruppi di persone con effetti tridimensionali sfruttando non raramente l‘anamorfismo come le scogliere sotto la Torre Eiffel o nell‘ampio cortile del Louvre o, ancora, come “La ferita” sulla facciata di Palazzo Strozzi per sensibilizzare sull‘accessibilità ai luoghi della cultura nell‘epoca della pandemia covidiana.
Insomma, tra lavori realizzati a Parigi, New York, Amsterdam, Berlino, Messico… ci sono già tante pubblicazioni cartacee e online su JR che raccontano il suo lavoro, la sua poetica.
Installazioni dai contenuti socio-antropologici intensi e talvolta drammatici, ma realizzati con quel sorriso bianco e innocente da bambino che spicca dall‘outfit nero di JR.
Il mistero del look di JR
Alcune elucubrazioni rosa-gossip sul nero di JR.
JR è l‘acronimo del suo nome: Jean René. Sembra che alluda al personaggio principale della serie americana “Dallas”: J. R. Ewing.
È già scuro di carnagione di per sé e indossa prevalentemente abiti casual neri che gli danno una certa eleganza anche se in jeans. Forse anche per la sua altezza che sarà sopra i 1,90 metri.
Cappello modello fedora a falde strette. Rigorosamente nero. Occhiali scuri. Sembra che non esistano in rete foto di JR senza occhiali.
Normalmente ha solo mani e volto scoperti. Zip del giubbotto tirata fino al collo come se volesse nascondere la probabile assenza di tatuaggi che potrebbe essere invece una peculiarità per un artista contemporaneo.
Nato sotto il segno dei pesci il 22 febbraio 1983. Barba folta e nera di 2-3 mm.
Il suo look lo cela come uno street artist che indossa il cappuccio, ma ha una silhouette che lo caratterizza rendendolo riconoscibile a distanza.
The Chronicles of Naples
di JR
lavorazione dal 23 al 29 settembre 2024
installazione: maggio 2025
Facciata principale del Duomo di Napoli
Tappe di lavorazione:
23 settembre
luogo: Piazza sanità
ora: 12-19
24 settembre
luogo: Piazza Dante
ora: 12-19
25 settembre
luogo: Fuorigrotta Piazza San vitale
ora: 12-19
26 settembre
luogo: Mergellina Largo Sermoneta
ora: 12-19
27 settembre
luogo: San Giovanni a Teduccio Parco Troisi
ora: 12-19
28 settembre
luogo: Piazza Cavour
ora: 12-19
29 settembre
luogo: Borgo di Sant‘Antonio piazza Sant‘Anna a Capuana
ora: 9-13
Foto di copertina e interna: © Marco Maraviglia
Questa non è la recensione di una collettiva fotografica perché sarebbe troppo lungo parlare dei lavori di dodici autori.
Qui c‘è solo qualche appunto che riguarda la nascita, lo sviluppo e l‘organizzazione di una rassegna fotografica giunta ormai alla sua III edizione ideata e seguita da Enzo Crispino. Un fotografo che riserva una certa attenzione al panorama della fotografia cercando di promuovere realtà che vanno oltre il proprio orticello.
Enzo Crispino crea la rassegna La luce scritta con la quale cerca di far emergere esordienti o dare più luce a fotografi già affermati che hanno percorsi autoriali che meritano visibilità.
Per circa otto mesi e per un paio d‘ore al giorno, Crispino scorre i social, principalmente Instagram, individua immagini che lo colpiscono in base alla sua cultura visuale, scopre i fotografi che ritiene più interessanti e coerenti secondo un loro filo progettuale e inizia a contattarli.
I social ormai sono utilizzati anche da aziende che devono assumere. Valutano la web reputation, deducono lati caratteriali, quanti follower hai e, se il caso, contattano il potenziale candidato.
Ho deciso di creare questa rassegna di arte fotografica per offrire l‘opportunità all‘autore di vedere le proprie fotografie in mostra, stampate in Fine Art presso un laboratorio con certificazione internazionale Canson e con la certificazione dei requisiti di conservazione museale. Per ottenere questo mi sono rivolto alla fotografa professionista Antonella Pizzamiglio, stampatore ufficiale internazionale Canson, titolare del laboratorio di stampa Fine Art, ArteStudio di Casalmaggiore, in provincia di Cremona. Con lei, insieme alla sua socia, Barbara Sereni, che ha ideato la denominazione della rassegna, abbiamo costituito e fondato “Montecchio Fotografia-La luce scritta”.
- Enzo Crispino
Enzo Crispino, in veste di talent scout della fotografia, non bada a quanti follower ha un autore, perché potrebbero essere fasulli, acquistati a pacchetto, ma punta sul suo intuito basato sulla personale esperienza visiva.
I fotografi selezionati per la rassegna, pur essendoci alcuni professionisti, si ritrovano in questa occasione l‘opportunità di poter esporre per la prima volta un progetto fotografico basato su otto immagini tratte da quindici/venti fotografie. L‘editing per comporre la sintesi del lavoro da esporre è a cura dello stesso Crispino. Sul quale ci si può trovare d‘accordo o discuterne ma i problemi che possono sorgere sono altri. Come ad esempio l‘autore che vuole ritirarsi perché non più convinto di partecipare e i tempi per la sostituzione con un altro fotografo portano un po‘ di stress, dati i tempi ristretti per mettere il tutto in piedi. Eppure il regolamento con tutte le condizioni è preventivamente mostrato prima di essere sottoscritto.
Una delle cose sulle quali porre l‘accento è che un Comune di poco più di diecimila abitanti, quale è Montecchio Emilia (RE), è molto sensibile alle attività culturali e sostiene economicamente da tre anni la rassegna. Oltre che a mettere a disposizione il suggestivo castello estense. E il partenariato con la CANSON Infinity, con la collaborazione di Antonella Pizzamiglio, stampatore ufficiale internazionale dell‘azienda, è un altro dei quid della rassegna.
Per una buona sinergia tra pubblico e privato, bisogna dire che Enzo Crispino non è solo un fotografo pluripremiato e ammesso come Socio di Merito all‘Accademia Internazionale d‘Arte Moderna di Roma, ma possiede costanza e velocità d‘azione, lucidità organizzativa fatta di accordi sottoscritti con le parti per non lasciare nulla al caso. E caratterialmente possiede un‘estrema pazienza e gentilezza senza le quali questo articolo non l‘avrei potuto scrivere.
Lunga vita a La luce scritta!
LE MOSTRE:
La collettiva consta di ottantotto fotografie (otto foto per ogni autore). Tutte stampate su carta Canson Baryta Prestige 340gsm in formato 40x40 cm con la stampa sul lato lungo uguale per tutti, di 34 cm, con passpartout e cornice nera. «Una scelta dettata in quanto nel formato quadrato, si ha più possibilità di inserire i diversi i formati delle fotografie degli autori», racconta Enzo Crispino.
La personale di Montali consta di 29 fotografie così composte: per il progetto dal titolo “Il senso del tempo” sono cinque stampe nella misura 80x80 cm e due in formato 90x90 cm. Poi ci sono sei stampe fatte con l‘antica tecnica della gomma bicromata, in formato 40 cm di base e 60 cm di altezza. Per la mostra “Appunti italiani”, sempre dello stesso Montali, sono esposte sedici stampe in formato 50x60 cm.
AUTORI E TITOLI DEI PROGETTI:
Bernabini Andrea: Gli occhi delle bambine e dei bambini
Di Bella Vecchi Camilla: Autoritratti
Di Biagio Andrea: Salvare il Mekong
Gentile Gabriele: Denari
Gili Stefano: Family love
Kupčáková Jana: Street Praha
Mazzola Olivia: Ikebana
Mazurel Thierry: No border
Müller Marcella: Stoccarda in cifre
Rebaioli Nicola: Tracce
Vitali Lorenzo: La memoria del corpo femminile
Con personale di Gigi Montali: Il senso del tempo / Appunti italiani
INCONTRI:
Domenica 15 settembre:
Conferenza di presentazione della mostra di Gigi Montali.
Incontro con il fotografo Gigi Montali e il Critico d‘arte Prof. Sandro Parmiggiani.
Domenica 22 settembre:
Conferenza dal titolo “L‘importanza della stampa Fine Art”.
Incontro con Paolo Forlani (Responsabile Linea CANSON Infinity) e Antonella Pizzamiglio (Stampatore Ufficiale internazionale CANSON Infinity).
Domenica 29 settembre:
Incontro con Paolo Chiesa (Storico della Fotografia e dei processi originari).
Dimostrazione della Fotografia minutera e a seguire, conferenza dal titolo “La Fotografia come forma d‘arte sta nelle nostre mani e non sulla punta delle dita”
Montecchio Fotografia - La luce scritta 2024 - Terza Edizione
a cura di Enzo Crispino, Antonella Pizzamiglio e Barbara Sereni
testi critici di Sandro Parmiggiani
dal 6 al 29 settembre
Castello Medievale del Comune di Montecchio Emilia, (Reggio Emilia)
Orari di apertura:
Lunedì e giovedì: 9.00-13.00 / 15.00-18.00
Martedì e venerdì: 15.00 -18.00
Mercoledì: 9.00-13.00
Sabato: 9.00-12.00
Domenica: 15.00-19.00
Ingresso Libero
Partner ufficiale della rassegna: CANSON
Info e Prenotazioni: tel. 0522 861864
Foto di copertina © Enzo Crispino
Italy / Napoli tel(+39) 0815511353
tel(+39) 0814201345
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Italy / 80133 Napoli Via Alcide De Gasperi, 45
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