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Via Alcide De Gasperi, 45
Scala A
Pan, Palazzo della Arti di Napoli, fino al 10 agosto 2005
Marina Abramovic´ Jean-Michel Alberola Txomin Badiola Maja Bajevic´ Bianco-Valente Eric Binder Jir
Le ragioni della creazione artistica contemporanea e quindi il ruolo dell'artista che, evitando di cadere in una visione utopica e messianica, si pone come creatore e generoso donatore di idee, alternative e progetti, con un approccio empatico e indipendentemente da qualsiasi giudizio o utilizzo da parte della gente, sono i grandi temi indagati attraverso l'analisi delle opere dei trentanove artisti italiani e stranieri presenti in mostra.
La visita, adeguata nei contenuti come nelle modalità linguistiche e didattiche ai differenti pubblici destinatari, propone un'ampia e articolata selezione che comprende sia i capolavori dei grandi interpreti dell'arte degli ultimi trent'anni che le installazioni eseguite con diverse tecniche e linguaggi da giovani rappresentanti delle tendenze più attuali, con una particolare attenzione alle opere specificamente pensate in accordo con l'architettura e con gli spazi di Palazzo Roccella.
Nell'ambito di "join us" - la rassegna estiva di Città della Scienza - una mostra dedicata a quel trentennio che, compreso tra la fine della seconda guerra mondiale e gli anni '70, costituisce uno dei momenti cruciali della storia del '900 in Italia. Caratterizzati da entusiasmo, voglia di trasformazione, rinascita dell'identità nazionale è in questi trent'anni – a partire dal "boom economico" post-bellico fino agli "anni di piombo", passando per la "stagione del '68" – che l'Italia cambia volto, e da Paese agricolo contrassegnato da tradizioni e usanze proprie della cultura contadina si trasforma in una delle potenze industriali mondiali, in un Paese socialmente dinamico, del tutto al passo con il contesto europeo.
Cultura e sapere, scolarizzazione di massa e apertura all'istituzione universitaria, hanno avuto un ruolo centrale in questa vicenda, così come trainante è stata la funzione del mondo giovanile, in cui le nuove contraddizioni sociali hanno trovato un forte momento di rappresentazione, a volte anche violenta.
La diffusione di massa di nuovi beni di consumo, e tra questi della televisione - che di questi beni, così come della lingua nazionale, diviene il principale veicolo – testimoniano che lo stile di vita americano, sebbene temperato dalla forte identità mediterranea, rappresenta il modello di vita verso cui l'Italia vuole tendere.
Il cinema, le arti figurative e la musica - pensiamo alle correnti stilistiche del neorealismo e della "commedia all'italiana" - documentano con straordinaria efficacia, "facendo scuola" a livello mondiale, un'epoca irripetibile nella memoria e nella coscienza di molti.
"506070… trent'anni di vita quotidiana" attraverso l'esposizione di oggetti d'uso comune, animazioni, postazioni multimediali e incontri vuole ricostruire il clima di quegli anni.
La mostra, in uno sguardo d'insieme, ripercorre la storia degli usi e dei "consumi" di quel periodo, presenta il rapporto del tutto peculiare per il nostro Paese tra ricerca scientifica e tecnologica, industria e design, "mette in scena" quegli oggetti che hanno contraddistinto il modo di vivere, di abitare, di spostarsi, di vestirsi, di lavorare e di divertirsi: dall'assoluta genialità della piccola e mitica Fiat 500, all'apparire della televisione che ha profondamente mutato le abitudini di vita degli italiani.
A contorno della mostra, le postazioni multimediali riproporranno dialoghi e spezzoni di alcune trasmissioni televisive: Carosello, Non è mai troppo tardi, Canzonissima,…
Divertenti performance di attori, vestiti con abiti dell'epoca, proporranno "scenette di vita quotidiana" o commenteranno con il pubblico qualche "notizia di attualità" apparsa sui giornali come "l'Allunaggio dell'Apollo 11 e Neil Armstrong che scende la scaletta e con esitazione tocca il suolo lunare" il 20 luglio 1969.
Una serie di dibattiti affronteranno vari aspetti della storia del trentennio: la società dei consumi; la trasformazione della famiglia; i movimenti artistici; la televisione; la musica; la ricerca e innovazione scientifica.
In conclusione "506070…trent'anni di vita quotidiana" vuole essere un'occasione per accostare la riflessione di coloro che vissero quegli anni alla sorpresa delle generazioni di oggi, eredi – spesso inconsapevoli – di quella straordinaria stagione.
Castel Sant'Elmo, a Napoli, ospiterà 100 opere del grande maestro olandese Maurits Cornelis Escher, famoso per le sue opere visionarie; molte delle illustrazioni di Escher, infatti sono caratterizzate da una divisione regolare della superficie ed è questo il suo tratto inconfondibile: simbolo di un'arte profondamente contaminata dal pensiero scientifico.
La mostra sarà in allestimento presso il castello fino al 24 luglio 2005. Le opere esposte provengono in parte dalla Fondazione Escher, in parte da Musei olandesi come il Rijksmuseum di Amsterdam e infine da collezioni private.
CASTEL SANT'ELMO
Via Tito Angelini 20, Napoli
Fino al 3 luglio 2005 la mostra "Pop Art Italia 1958-1968". La Pop Art di solito viene immaginata come specificamente appartenente alla cultura statunitense e anglosassone. In realtà è un fenomeno mondiale che ha interessato molto da vicino anche l'Italia. Nel nostro Paese, però, non ha goduto di grandi favori, anche da parte della critica.
Infatti negli anni '60 nel testo più diffuso sull'argomento, il volume di Lucy Lippard, la Pop Art italiana appariva come un mero fenomeno di importazione, poco leggibile nelle sue manifestazioni, e arretrato rispetto alle contemporanee esperienze statunitensi e inglesi.
Questo genere di censura, più o meno involontaria, ha influenzato anche la letteratura successiva. Così gli artisti italiani degni di godere riconoscibilità internazionale hanno continuato ad essere pochi e, comunque, sono rimasti relegati a un ruolo secondario. Questa mostra ha l'obiettivo di mettere in evidenza i fermenti attorno ai quali è nata e cresciuta la stagione pop italiana. Si parte dalla cultura degli anni Cinquanta, e in particolare dall'opera di due artisti come Mimmo Rotella ed Enrico Baj che vanno considerati in assoluto i precorritori di questa esperienza...
La mostra fotografica "Alza gli occhi e guarda" , di Simona Filippini ed Elisabetta Valentini, chiude una serie di iniziative nate intorno al progetto "Sanità-Forcella 2005" (che ha tra i suoi promotori la Biblioteca Nazionale di Napoli). Scopo di queste iniziative: il recupero e la valorizzazione degli aspetti culturali e sociali dei quartieri Sanità e Forcella. Le foto, scattate, in bianco e nero, sono esposte "come lenzuola" nelle strade dei due quartieri, e contemporaneamente presso la Sala Leopardi della Biblioteca Nazionale di Napoli, la libreria Feltrinelli di piazza dei Martiri; la Chiesa di Sant'Agrippino di Forcella; la Ludoteca di Sanità. L'intero ricavato della vendita contribuirà alla realizzazione di due ludoteche.
10 maggio-30 giugno 2005, Sala Leopardi
PALAZZO REALE - BIBLIOTECA NAZIONALE
Piazza Del Plebiscito, 1
Napoli