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Mostre ed eventi // Pagina 223 di 231
29.01.2006 # 160

Ilas Web Editor //

Milano | The Keith Haring Show | fino al 29 gennaio 2006

fino al 29 gennaio 2006

Dopo il grande successo ottenuto con "The Andy Warhol Show", La Triennale di Milano e Chrysler tornano a presentare una grande mostra di arte contemporanea. Quest'anno l'appuntamento si rinnova con "The Keith Haring Show".

Curata da Gianni Mercurio e Julia Gruen, la mostra si qualifica come una delle più grandi esposizioni retrospettive al mondo, sinora dedicate al grande artista americano e comprende circa cento dipinti, quaranta disegni, numerose sculture e opere su carta di grande formato. Una vasta documentazione fotografica, circa seicento immagini, documenta inoltre il contesto attorno a cui è nata e si è sviluppata la sua arte.

L'attività artistica di Haring prende forma nell'arco di una sola decade, dal 1980 al 1990. In questo breve periodo la sua frenetica attività lo ha portato a produrre una mole molto vasta di opere, costituita da wall drawing metropolitani, tele, disegni, sculture, oggetti e gadget, sempre caratterizzati da un segno personale ed esclusivo che lo hanno fatto identificare come uno dei grandi testimoni della sua epoca. Protagonista emblematico della scena newyorkese degli anni '80, Haring è uno degli artisti più popolari dei nostri tempi. Ancora oggi, a quindici anni dalla morte, avvenuta quand'era ancora trentunenne nel febbraio del 1990, i suoi lavori e il suo linguaggio continuano ad affascinare il pubblico di tutto il mondo.
Questo si deve, oltre al suo stile personale, anche alla capacità del suo lavoro di portare all'evidenza lati oscuri e misteriosi della vita. Questa grande esposizione milanese offre così un quadro esaustivo della complessità del suo lavoro, ne evidenzia l'attualità, ma pone anche l'accento sui complessi rapporti che la sua arte ha con iconografie e tematiche dell'arte occidentale (dal Medioevo agli anni Sessanta) e delle culture tribali africane, asiatiche e sudamericane (precolombiane in particolare).

Con la sua arte, Keith Haring ha dato vita a un vero e proprio fenomeno sociale e mass-mediologico oramai legittimato in una collocazione 'alta' nella storia dell'arte contemporanea. Questo aspetto significativo della sua complessa personalità è qui messo a confronto con le radici culturali e i riferimenti storico-artistici europei e americani a cui l'artista ha fatto riferimento, dal primitivismo all'arte fantastica, apocalittica, pop, espressionismo astratto.

Il percorso espositivo della mostra "The Keith Haring Show" dà corpo al concetto di "all over" caro a Haring, secondo cui "l'arte deve poter essere per tutti e dappertutto". Tra le tele di grandi dimensioni che saranno presentate a Milano alcune raggiungono le dimensioni di oltre dieci metri di base o di altezza, tra queste le scenografie realizzate per la discoteca Palladium di New York, tempio della vita notturna negli anni '80, e la scenografia realizzata per "The Marriage of Heaven and Hell" di Roland Petit per il Ballet National de Marseille. Saranno inoltre esposte le famose "subway drawings", le maschere "primitive" e cubiste, i grandi vasi di terracotta, le sculture totemiche in legno pittogrammate e quelle in metallo con i suoi omini realizzati con colori primari, le statue in gesso del David di Michelangelo o Madame Pompadour.

Queste sono solo alcune delle sorprese che la mostra riserverà ai suoi visitatori, che potranno muoversi tra le opere di Haring come all'interno di un'unica grande opera colorata e fantasmagorica.

In occasione della mostra, Skira edizioni pubblicherà un catalogo con testi in lingua italiana ed inglese, a cura di Gianni Mercurio e Demetrio Paparoni. Il volume conterrà testi appositamente realizzati da David Galloway, Timothy Greenfield-Sanders, Julia Gruen, Kim Hastreiter, Fernanda Pivano, Arturo Schwartz, Tony Shafrazi e nuove interviste a Jeffrey Deitch e Peter Halley, oltre a una serie di estratti da interviste inedite realizzate da John Gruen, il biografo di Keith Haring, all'artista e a suoi amici, fra i quali Yoko Ono, William Burroughs, Leo Castelli, Henry Geldzhaler, Timothy Leary, Roy Lichtenstein e Madonna.

Per enfatizzare ulteriormente il concetto di "all over" che ha caratterizzato la creatività dell'artista, Chrysler ha prodotto uno spettacolare filmato, appositamente realizzato per la mostra ed integrato da video tratti dagli archivi della Keith Haring Estate, dal titolo "Haring ALLOVER, un viaggio con Chrysler".

Il film di Christina Clausen proietterà i visitatori in un viaggio virtuale presso le città del mondo in cui Haring ha realizzato grandi opere pubbliche. La sala Chrysler, con una scenografica proiezione multiscreen, porterà all'interno della mostra contributi video ed interviste inedite girate a New York, Chicago, Philadelphia, Parigi, Dusseldorf, Berlino, Anversa, Knokke, Montecarlo.
Un viaggio virtuale che culminerà a Pisa, dove l'artista ha realizzato pochi mesi prima della morte il suo ultimo meraviglioso murales, la sua eredità spirituale, intitolato non a caso "Tuttomondo". La mostra comprende anche fotografie di Timothy Greenfield-Sanders, Tseng Kwong Chi e altri.

Le opere selezionate provengono da importanti collezioni americane ed europee e dalla collezione di The Keith Haring Estate.

Gianni Mercurio, curatore e saggista, vive e lavora a Roma. Tra le sue mostre in spazi museali sui temi dell'arte americana: Andy Warhol, Viaggio in Italia (Roma, Napoli, Genova, Torino 1995/1996), Roy Lichtenstein, Reflections (Roma, Milano, Wolfsburg Kunstmuseum 1999/2000), Keith Haring (Pisa, Roma, Helsinki, Aachen- Ludwig Forum, Catania 1999/2001), Jean-Michel Basquiat (Roma, 2002), Gorge Segal (Roma, 2002), rassegne sui Graffitisti (American Graffiti - Napoli, Roma, 1997/1998) e gli Iperrealisti (Roma, 2003). A La Triennale ha curato nel 2004 "The Andy Warhol Show".

Julia Gruen vive e lavora a New York, è stata assistente personale di Keith Haring dal 1984 ed è dal 1990 direttore di "The Keith Haring Foundation".

Chrysler, con la collaborazione de La Triennale di Milano, co-promotore della mostra, ha prodotto "The Keith Haring Show", portando avanti il suo impegno pluriennale nell'arte contemporanea iniziato con "Iperrealisti" (Roma 2003) e proseguito col grande successo di "The Andy Warhol Show" (Milano 2004) con più di 151.000 visitatori in appena 16 settimane.

Il claim "L'auto contemporanea presenta l'arte contemporanea" trova così una sua continuità temporale e contenutistica, rafforzato dalla partnership vincente con La Triennale nella produzione di grandi eventi culturali a Milano. "Il nostro impegno nel mondo dell'arte contemporanea nasce dalla volontà di avvicinare il pubblico ai valori del brand Chrysler attraverso l'emozione di una esperienza visiva indimenticabile" ha affermato Federico Goretti, Direttore Generale Chrysler Group, DaimlerChrysler Italia. "The Keith Haring Show conferma questo speciale rapporto che lega i valori Chrysler di stile, qualità e stress-free experience alle straordinarie personalità artistiche dei protagonisti dell'arte contemporanea."

28.01.2006 # 412

Ilas Web Editor //

Roma | Cina. Nascita di un impero

Fino al 28 gennaio 2007

Nel 221 a.C. Qin Shi Huangdi, il Primo Augusto Imperatore dei Qin (221-210 a.C.), completò la conquista militare di un vastissimo territorio. Realizzò il sogno di un unico impero sotto il quale riunire quell'insieme di insediamenti e città che fin dal Neolitico erano stati legati da una fitta rete di scambi e conflitti e che, già durante l'Età del Bronzo, avevano visto l'espandersi del dominio dei clan Shang e Zhou.
La mostra Cina. Nascita di un Impero intende presentare al pubblico la civiltà cinese proprio in quel periodo che va dall'ultima dinastia pre-imperiale dei Zhou (1045-221 a.C.) alle due dinastie imperiali dei Qin (221-206 a.C.) e degli Han Occidentali (206 a.C.-23 d.C.) attraverso un grande, affascinante affresco che abbraccia oltre dieci secoli.

La mostra comprenderà 320 reperti di grande raffinatezza e impatto, alcuni dei quali mai usciti finora dalla Cina e provenienti da 14 musei cinesi. Tra questi splendide giade e imponenti bronzi cerimoniali rinvenuti sia nell'area centrale e settentrionale della Cina, interessata dalla cultura di Qin, sia nell'area meridionale, dominata dalla cultura di Chu. Vedremo, fra l'altro, per la prima volta in Italia, bronzi provenienti dalla tomba del Marchese Yi di Zeng (433 a.C.), un feretro di legno laccato dipinto ove giaceva una delle sue concubine e un famoso 'poggiatamburo' a forma di uccello con corna di cervo in bronzo, unico nel suo genere. Non mancheranno vasi in bronzo intarsiato e in ceramica invetriata, céladon, lacche e gioielli.

Ma una delle attrazioni principali sarà certamente costituita dai famosi soldati di terracotta del Primo Imperatore. Un'armata imponente composta da migliaia di guerrieri, cavalli, carri da combattimento, tutti a grandezza naturale e diversi tra loro, rinvenuti in più fosse situate nei pressi del mausoleo, ancora inviolato, a Lintong (Xi'an, Shaanxi), nei pressi dell'antica capitale imperiale.


28.01.2006 # 411

Ilas Web Editor //

Roma | Cina. Nascita di un impero | Fino al 28 gennaio 2007 

Fino al 28 gennaio 2007 

Nel 221 a.C. Qin Shi Huangdi, il Primo Augusto Imperatore dei Qin (221-210 a.C.), completò la conquista militare di un vastissimo territorio. Realizzò il sogno di un unico impero sotto il quale riunire quell'insieme di insediamenti e città che fin dal Neolitico erano stati legati da una fitta rete di scambi e conflitti e che, già durante l'Età del Bronzo, avevano visto l'espandersi del dominio dei clan Shang e Zhou.
La mostra Cina. Nascita di un Impero intende presentare al pubblico la civiltà cinese proprio in quel periodo che va dall'ultima dinastia pre-imperiale dei Zhou (1045-221 a.C.) alle due dinastie imperiali dei Qin (221-206 a.C.) e degli Han Occidentali (206 a.C.-23 d.C.) attraverso un grande, affascinante affresco che abbraccia oltre dieci secoli.

La mostra comprenderà 320 reperti di grande raffinatezza e impatto, alcuni dei quali mai usciti finora dalla Cina e provenienti da 14 musei cinesi. Tra questi splendide giade e imponenti bronzi cerimoniali rinvenuti sia nell'area centrale e settentrionale della Cina, interessata dalla cultura di Qin, sia nell'area meridionale, dominata dalla cultura di Chu. Vedremo, fra l'altro, per la prima volta in Italia, bronzi provenienti dalla tomba del Marchese Yi di Zeng (433 a.C.), un feretro di legno laccato dipinto ove giaceva una delle sue concubine e un famoso 'poggiatamburo' a forma di uccello con corna di cervo in bronzo, unico nel suo genere. Non mancheranno vasi in bronzo intarsiato e in ceramica invetriata, céladon, lacche e gioielli.

Ma una delle attrazioni principali sarà certamente costituita dai famosi soldati di terracotta del Primo Imperatore. Un'armata imponente composta da migliaia di guerrieri, cavalli, carri da combattimento, tutti a grandezza naturale e diversi tra loro, rinvenuti in più fosse situate nei pressi del mausoleo, ancora inviolato, a Lintong (Xi'an, Shaanxi), nei pressi dell'antica capitale imperiale.


14.01.2006 # 417

Ilas Web Editor //

Milano | Tamara de Lempika | fino al 14 gennaio 2007

Fino al 14 gennaio 2007

La mostra, allestita a Palazzo Reale dal 5 ottobre 2006 al 14 gennaio 2007, ha un particolare significato, perché proprio a Milano, nella galleria del conte Emanuele Castelbarco, Bottega di Poesia, che era situata in via Montenapoleone 14, avvenne la prima mostra personale di Tamara de Lempicka, nel 1925. A distanza di ottant'anni, Milano ripropone l'infinito fascino del lavoro e delle idee di Tamara alle nuove generazioni di visitatori.

Pittrice cosmopolita e icona dell'Art Déco, Tamara de Lempicka ha creato immagini che sono diventate il simbolo di un'epoca, "i folli" anni Venti e Trenta di cui diventa la più brillante interprete, introducendo nei suoi dipinti i simboli della modernità e rappresentando la donna emancipata, libera, indipendente e trasgressiva. Considerando la vita come un'opera d'arte e sostenuta da una volontà ferrea di affermazione, Tamara coltiva il suo talento artistico, ma anche costruisce con cura la propria immagine di donna elegante e sofisticata, divenendo presto la protagonista stravagante della mondanità europea.

La mostra ripercorre la carriera di questa affascinante artista polacca che visse in Russia, a Parigi, in Italia, per approdare poi negli Stati Uniti e passare gli ultimi anni della sua vita in Messico. Attraverso una meditata scelta di opere pittoriche, ma anche di disegni, documenti, fotografie, immagini di repertorio, viene ricreata l'atmosfera del tempo, i grandi eventi storici, ma anche le tendenze dell'arte a lei contemporanea, in un percorso che consente al visitatore di immergersi e di immedesimarsi nel mondo e nella vita dell'artista, piena di "glamour" ma segnata anche dai grandi eventi storici del Novecento.

09.01.2006 # 159

Ilas Web Editor //

Napoli / Eureka! Il genio degli antichi / fino al 9 gennaio 2006

fino al 9 gennaio 2006

MANN - MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE di Napoli




Lo straordinario universo della scienza e della tecnica del mondo greco viene riportato alla luce attraverso macchine a vapore, orologi, strumenti musicali ed astronomici, applicazioni che sembrano far parte di un universo culturale a noi vicino se non contemporaneo. Pochi ricordano che i greci sono nostri precursori in molti campi del sapere, dalla geometria alla medicina, dall'ottica all'astronomia. Dai loro studi derivano tante ed attuali teorie, molte applicazioni considerate per secoli veri e propri prodigi che venivano utilizzate per scopi ludici, artistici, bellici, religiosi, lavorativi. La cultura greca, e quella latina poi, che tutti conosciamo attraverso le testimonianze scritte di grandi poeti, filosofi ed artisti, si avvalse del contributo di geniali ingegneri e scienziati che con le loro invenzioni avevano già segnato il futuro della storia dell'umanità.



L'allestimento, inizialmente pensato per una collocazione all'interno del Museo Archeologico di Napoli, ma che già presenta tutte le caratteristiche di una grande mostra itinerante, prevede la realizzazione di riproduzioni e modelli funzionanti di grandi macchine o strumenti del mondo greco appartenenti a diverse sfere di applicazione che corrispondono alle diverse macrosezioni tematiche in cui sarà divisa la mostra: la vita di corte, la misura del tempo e dello spazio, la musica, il teatro, la religione, l'archimedea, ovvero una sezione dedicata alle grandi invenzioni dello scienziato siracusano, la medicina e la botanica. Assieme alle riproduzioni vengono esposti splendidi reperti archeologici come l'Atlante e la Tazza Farnese, il vaso di Talos, grome, stadere, samovar, affreschi, busti e mosaici, il primo ed unico astrolabio bizantino, le terracotte del Louvre, tutti oggetti provenienti da prestigiosi musei italiani e stranieri tra cui il Louvre, il Museo delle Scienze di Londra, il Museo della Tecnologia di Salonicco, il Museo Archeologico di Atene e da altri importanti siti come Velia, Paestum, Pompei ed Ercolano. Pannelli con disegni e testi esplicativi, modellini e documentari introdurranno il visitatore nel mondo della scienza e della tecnica antica. La superficie totale prevista è di 2.200 metri quadrati ma agli spazi interni si aggiungeranno installazioni all'aperto in una simulazione di agorà e la ricostruzione del faro di Alessandria, una delle sette meraviglie del mondo, costituirà l'ingresso alla mostra.



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