Daria La Ragione //
Steve McCurry. Le storie dietro le fotografie
Steve McCurry - Electa
"se nell'ottocento il fine dell'arte era soprattutto il raggiungimento della verità attraverso la bellezza e l'equilibrio, dal tardo Novecento sino ai nostri giorni l'arte ha teso verso una conciliazione degli estremi - astrazione e surrealismo, vuoto e caos, negazione e spettacolo, "alto" e "basso". Dal punto di vista artistico, viviamo in un'era di pluralismo globale. Le quattro principali forme espressive di oggi - pittura, scultura, installazione e performance - sono sottoposte a un processo di fusione alchemica con la prima materia - la materia prima - proposta dai media. Non più solo componente fondamentale del cinema, dei video o di internet, ma strumento di diffusione e discussione globale".
I testi medievali d'alchimia propongono centinaia di descrizioni e definizioni diverse del concetto di prima materia, sostanza primigenia che distingue e insieme costituisce terra, aria, fuoco e acqua. Le definizioni di questo medium, che racchiude in sé tutti gli elementi, variano per prospettiva culturale o identità personale.
80 opere in mostra, un incontro tra emblematiche correnti artistiche, dal mono-Ha all'arte Povera con i capolavori di Llyn Foulkes, Mark Grotjahn e Marlene Dumas. in scena anche una serie di importanti installazioni firmate da Diana thater e Ryan trecartin & Lizzie Fitch. oltre la metà degli artisti e la quasi totalità delle opere d'arte esposte sono inedite, e verranno svelate al pubblico per la prima volta proprio durante questa speciale collettiva.
Economica. Giovane. Pungente. Sexy. E ancora, secondo la storica definizione dell'artista inglese Richard Hamilton, prodotta in massa e fonte prolifica di business: la Pop art, con il suo iconico intreccio di mercificazione e glamour, costituisce una tra le più significative manifestazioni del ribollente clima socio-culturale dell'America del secondo dopoguerra. Una forma d'arte compulsiva, voyeuristica, commerciale, di cui Andy Warhol, incarnazione egli stesso del più sfrenato sogno americano, rappresenta l'interprete massimo. Dalle riproduzioni ossessive di patinati divi di Hollywood alle lattine di zuppa di pollo, dai teschi virati in lilla e verde menta agli stereotipi floreali, fino alle tarde rivisitazioni di capolavori rinascimentali, il catalogo e la mostra raccolgono oltre 160 sorprendenti opere, provenienti dalla ricchissima collezione della Brant Foundation. Per rivivere gli anni d'argento della Factory, dei Kennedy, dello Studio 54, e ripercorrere la carriera di un artista simbolo dell'arte contemporanea: osannato quanto la sua Marylin, controverso al pari del suo Mao, e universalmente celebre, come la Coca-Cola.
Il libro raccoglie tutte le opere emblematiche dello street artist e presenta soprattutto i suoi ultimi lavori dal 2007 al 2012. Viene così a completare Wall & Piece. Scopriamo il suo recente sostegno agli indignati di Londra, i suoi stencil a New Orleans colpita dall'uragano Katrina o il brutto scherzo fatto a Paris Hilton di cui Banksy ha "modificato" la copertina dell'album, ispirandosi al buon gusto della star, dopo averne rubato 500 copie per poi rimettere la nuova versione nei negozi.
«Laura Minestroni e Rita Soccio vengono da un altro pianeta, quello dell’altrove e dell’altrimenti. Sono capaci di trasformare una frenetica parodia dell’immaginario dei marchi in un’opera filosofica. Provate ad immaginare uno script scritto da Voltaire e Roberto Benigni insieme, affidatene la sceneggiatura a Pirandello e Fellini : non è più un libro ma una serie televisiva psichedelica. C’é un tocco di Groucho Marx e di Woody Allen, una punta di Sempé e di Mark Twain nonché l’impronta di Walt Disney e di Jim Carrey in questa Commedia dell’Arte del consumismo. Uno strano specchio nel quale si riflette la nostra società attuale e che ci fa riflettere la sua inanità. Così che queste poche righe, fungendo da antidoto alla crisi che ci attanaglia, non potevano capitare meglio.»
Jacques Séguéla
“Il Design del gusto” presenta case-history, metodologie e percorsi per realizzare una “total brand experience” in modo da far percepire un marchio o un contenuto “astratto” anche mediante la più semplice e immediata forma di fruizione: il nutrimento, il cibo, l’alimento. L’estetica del Design viene così trasferita anche al mondo delle percezioni regolate da un nuovo linguaggio capace di convertire, grazie alle leggi della “sinestesia”, una parola, un suono, una forma, un concetto, in sensazione gustativa. Nel fenomeno della sinestesia i sensi dialogano tra loro, una sensazione può essere evocata da una immagine o una parola, e viceversa.
Il Design supera i confini della tradizionale comunicazione visuale, artistica, architetturale, per espandersi anche nell’ambito della realtà gustativa, gastronomica. Seguendo tuttavia dei criteri. Il “Design del Gusto” permette di creare dei gadget sensoriali, delle memorie gustative, degli assaggi che traducono una idea, un marchio e la sua struttura valoriale, in profilo gustativo corrispondente. .
“Se un determinato marchio fosse un alimento, un insieme di sapori, come sarebbe costituito questo insieme, questo alimento?” .
Il percorso indicato nel libro di Roberto Provana, consulente e psicologo indica le fasi necessarie per arrivare alla elaborazione di un sapore evocativo, essenziale per determinare un imprinting “a tutto tondo” nel consumatore. Trasformare un brand in esperienza gustativa è la nuova sfida del marketing multisensoriale. Una tocco di creatività del Made in Italy per promuovere territori e prodotti agroalimentari di qualità, associandoli a marchi desiderosi di conquistare nuovi mercati.
Ed. Fausto Lupetti
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