Daria La Ragione //
#1/4 Focus sui vincitori del contest sulle campagne sociali
Francesco Danilo Di Leva, Marco Angelo Malavolta, Roberto Chiapparelli e Riccardo Di Razza.
Ecco il primo post sui lavori vincitori del contest ilas sulle campagne sociali.
Gli autori sono Francesco Danilo Di Leva, Marco Angelo Malavolta, Roberto Chiapparelli e Riccardo Di Razza.
Gli abbiamo rivolto qualche domanda su questa esperienza. Eccole risposte:
Perché avete scelto questo tema?
Perché negli ultimi anni anche se ci sono stati enormi sviluppi nel campo tecnologico e sociale, si tende ancora a tralasciare l'estensione e la costruzione di strutture accessibili che possano garantire una maggiore libertà di movimento a tutti. In particolar modo a coloro che soffrono di una disabilità motoria.
Qual è stata la maggiore difficoltà nell'affrontarlo?
Cercare di paragonare questo problema ha qualcosa di quotidiano che potesse essere percepito e compreso da tutti, ma necessariamente dagli enti pubblici perché potessero considerare di più il problema e metterlo tra le loro priorità
Cosa avete imparato che prima non sapevate?
Da un punto di vista giuridico, abbiamo imparato una serie di norme che evidenziano quanto è importante garantire a tutti un ambiente vivibile in una società di pari diritti e opportunità (democratica).
Da un punto di vista invece pubblicitario, l'importanza di selezionare un target specifico per poter quindi utilizzare nel body un linguaggio più consono per comunicare il messaggio.
C'è un aneddoto legato a questo contest?
Beh sì, legato soprattutto all'idea. Inizialmente avevamo pensato di utilizzare il gioco della campana. Abbiamo studiato le regole e l'abbiamo persino provato. Abbiamo utilizzato tantissimo photoshop rischiando di fare notti insonni quando poi alla fine ci siamo accorti che un'idea molto più semplice(quella della cerniera) è molto più efficace.
Ecco invece cosa ne pensa Rino Cetara, docente del modulo di copywriting: «la vita dei diversamente abili è spesso un incivile percorso ad ostacoli che discrimina e nega i diritti di chi deve già convivere con le proprie difficoltà motorie. Siamo tutti colpevoli e insensibili. Noi cittadini che parcheggiamo negli spazi riservati, gli enti e le istituzioni che non pensano a costruzioni prive di barriere architettoniche. Una chiusura lampo è comoda e semplice, come può esserlo un percorso libero o dedicato ma sicuramente privo di barriere od ostacoli. Purtroppo non sempre è cosi. La cerniera rotta veicola con forza l’idea di impedimento. Ai disabili non è concesso (transeat) un percorso scorrevole, e su questa cosa, sempre riferendosi al significato latino del termine adottato, proprio non si può passar sopra. Il punto di domanda (provocatorio) rafforza l’interrogativo fondamentale: Possiamo noi “società civile” lasciar correre un problema così rilevante?»
Infine ecco il brief che hanno prodotto, cimentandosi anche nel difficile compito dell'account.
TITOLO DEL PROGETTO Liberi di muoversi.
INFORMAZIONI SULL’ASSOCIAZIONE L’Associazione Disabili Italia è un’associazione no profit di promozione sociale. Il suo scopo è quello di pro- muovere la libertà di cura e di ricerca scientifica, l’assistenza personale autogestita e affermare i diritti umani, civili e politici delle persone malate e disabili. È interessata a promuovere l’eliminazione di tutte le barriere fisiche, culturali, psicologiche e sensoriali per la diffusione della cultura delle pari opportunità e a favore di un ambiente ad accessibilità e fruibilità totale.
OBIETTIVO DEL PROGETTO In questa campagna, l’associazione vuole far emergere il disagio provocato dalle barriere architettoniche: scalini, porte strette, pendenze eccessive, spazi ridotti e barriere meno evidenti, come parapetti “pieni”, che impediscono la visibilità ad una persona in carrozzina o di bassa statura; banconi da bar troppo alti, sentieri di ghiaia o a fondo dissestato. Nel caso di persone non vedenti possono rappresentare casi di barriera archi- tettonica anche semafori privi di segnalatore acustico o oggetti sporgenti. In sintesi, tutto ciò che impedisce all’utente di fruire in piena sicurezza di tutta quella serie di funzioni, attrezzature e servizi che lo spazio antropizzato dovrebbe garantire a tutte le categorie d’utenza.
OBIETTIVO DI COMUNICAZIONE Informare, preparare il target in merito alla diversità e coinvolgere le istituzioni
pubbliche perché contribuiscano alla realizzazione di un ambiente accessibile e fruibile a tutti.
REASON WHY Evidenziare come l’abbattimento delle barriere architettoniche può determinare immediati benefici negli spostamenti di ogni singolo individuo.
POSIZIONAMENTO Percepito come fonte di disagio e fattore di emarginazione non solo di chi ha una disabilita ma anche di chi non la ha.
TARGET Opinione pubblica, istituzioni, sindacati, organizzazioni e cittadini responsabili e consapevoli.
CONSUMER BENEFIT Uno soprattutto di tipo collettivo: costruzioni di infrastrutture più idonee. È fondamentale comunicare al target il valore sociale delle sue scelte e quindi la possibilità di migliorare la qualità della vita.
MAIN PROMISE Sottolineare che ognuno deve avere la libertà di muoversi e non essere ostacolato nel suo cammino (o percorso).
TONE OF VOICE Coinvolgente, rendere il target partecipe e protagonista. Evitare il senso di colpa ma anzi prediligere quelli che sono gli aspetti più quotidiani.
Complimenti ragazzi, ottimo lavoro!