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Giunge al capolinea il lungo e bellissimo percorso di Un brand per Napoli, il contest interno di esercitazione con cui Ilas aveva chiamato i propri studenti a cimentarsi su tema di grandissima attualità: il city branding.
La sfida ha avuto inizio un anno fa: sulla scia di quello che accadeva in molte città, che avevano deciso di dotarsi un proprio brand, e che all'epoca non stava accandendo a Napoli, abbiamo pensato di sottoporre ai nostri studenti un contest che li riguardasse da vicino e che però li chiamasse a un lavoro di progettazione rigoroso e accurato, come deve essere quello del branding.
Ci teniamo però a sottolineare che si tratta esclusivamente di un'esercitazione interna, che la ilas non farà alcun utilizzo commerciale di questi lavori, e che il nostro unico obiettivo è sempre stato quello di mettere alla prova i nostri studenti e stimolarli a fare del proprio meglio.
Adesso il percorso si è concluso e possiamo con grande orgoglio annunciare il vincitore di questa sfida: facciamo le congratulazioni a Carolina Prezioso, il suo lavoro ci ha convinto, ci è piaciuto moltissimo e siamo davvero felici di assegnarle la vittoria.
Non è stata però un gara in souplesse, anzi, è stata agguerrita e molto, perché i lavori in gara erano molto belli e per questo motivo ci teniamo a segnalarne altri che, pur non essendosi aggiudicati la vittoria, sono senza dubbio dei gran bei lavori.
Quindi molti complimenti anche a Alessandra Capuano, Angelica Cerrone, Danilo Di Leva, Alessandro Esposito, Fabrizio Pepe, Fabio Principe.
Complimenti a tutti voi!
Alessandra Capuano
Angelica Cerrone
Danilo Di Leva
Alessandro Esposito
Fabio Principe
Molte e molto belle sono le proposte che abbiamo ricevuto per questo contest lanciato in collaborazione con la casa di produzione cinematografica Fandango.
Il tempo a disposizione era limitato - un paio di settimane - e il tema molto stimolante - la copertina dell'ultimo film di Claudio Noce, tra i cui protagonisti ricordiamo Emir Kusturica, Ksenia Rapporpot, Adriano Giannini e Domenico Diele. Abbiamo voluto che i nostri studenti si mettessero alla prova simulando i tempi brevi di un'agenzia, dal momento che ormai sono a fine corso e ci aspettiamo da loro sempre di più.
Le nostre aspettative non sono state deluse e siamo molto contenti di proclamare i vincitori di questo contest:
- al primo posto il bellissimo lavoro di Andrea Tangredi
- al secondo posto un altro gran bel lavoro, questa volta di Gianluca Petraccaro
- terzo classificato il bel lavoro di Claudia Di dio.
Complimenti a tutti gli altri che hanno partecipato mettendosi in gioco, ma un po di più a questi tre studenti che sono stati davvero bravissimi.
congratulazioni Andrea, Gianluca e Claudia.
ecco il quarto e ultimo tra i lavori prodotti dai nostri studenti del corso di Pubblicità Pro Art & Copy, vincitore ex aequo del contest sulle campagne sociali, per il quale i nostri studenti si sono cimentati non soltanto nella produzione di una campagna, ma hanno anche scelto il cliente e stilato brief e copy strategy.
Gli autori di questo bel lavoro sono Annalisa Casalino e Diego Albino Dentale.
Gli abbiamo rivolto qualche domanda su questa esperienza. Eccole risposte:
Siamo partiti dall'oggetto di discussione più frequente: il sesso. Tutti ne parlano, continuamente, per svariati motivi e in varie forme, ma l'educazione sessuale e la prevenzione (argomenti che dovrebbero andare a braccetto) sono materie praticamente ignorate. Che esistano delle malattie sessualmente trasmissibili, tipo l'AIDS, si sa per sentito dire ma delle vere e proprie prese di coscienza e sensibilizzazione rispetto al tema, purtroppo, non fanno ancora parte della nostra educazione e cultura. Di conseguenza, anche la vera funzione del preservativo è stata proprio dimenticata e probabilmente è sconosciuta a molti infatti, il condom viene comunemente concepito come un elemento di fastidio durante il rapporto sessuale.
Il tema della prevenzione, quindi, è stato scelto proprio perché appartiene ad una sfera che coinvolge tutti noi e crediamo sia fondamentale che si trasformi in un gesto naturale.Più che difficoltà si è trattato di una sfida: quella di far emergere contemporaneamente il lato divertente (e dunque positivo) nell'utilizzare il profilattico ed evidenziarne i motivi e i vantaggi effettivi sintetizzando tutto in pochi punti, cercando così, di cambiare il punto di vista affinché fosse percepito non più come un elemento di fastidio ma parte integrante e fondamentale in un rapporto.
Che esistono tante dinamiche che possono favorire il contagio e diverse tipologie di malattie sessualmente trasmissibili quante varietà di forme, colori, prezzi e caratteristiche di condom; quindi siamo più attenti e coscienti.
Sicuramente riguardo al visual: è stato divertente confrontarci nel decidere quali colori o forme utilizzare per lo shooting.
Ecco invece cosa ne pensa Rino Cetara, docente del modulo di copywriting: «
Se pensiamo che la parola preservativo era bandita dalla stessa Rai non più di 5 o 6 anni fa è facile comprendere la difficoltà di comunicare con chiarezza ed efficacia l’opportunità di usare questo prodotto. “Di chi è questo?” recitava un noto spot del passato, dove un professore “reazionario” e giurassico chiedeva all’intera classe di chi fosse il preservativo (rigorosamente confezionato) trovato per terra in aula. Sebbene ognuno rispondesse “Mio” a sottolineare la propensione d’uso diffusa, non sfuggiva ad una analisi più attenta il tono di rimprovero e di indagine decisamente fuori luogo dove l’aggettivo sostituiva scrupolosamente il nome “tabu” del prodotto. Specchio dei tempi. La campagna in esame mostra invece il prodotto per quello che è, nella sua funzione d’uso ma srotolato sulle dita della mano, per sottolineare le ragioni di utilizzo. Indossiamolo per almeno cinque buoni motivi. Quasi impossibile non leggerli nel body, opportunamente sintetizzati in cinque punti essenziali. Con una nota di colore che rende ulteriormente friendly un prodotto che i più giovani considerano assolutamente normale avere con sé e utilizzarlo.»
Infine ecco il BRIEF e la COPY STRATEGY che hanno prodotto, cimentandosi anche nel difficile compito dell'account.
CLIENTE
Molti sanno che esistono le Malattie Sessualmente Trasmissibili ma tuttavia pochi le conoscono davvero. In medicina, una malattia venerea è una malattia infettiva il cui modo di trasmissione è principalmente per contagio diretto in occasione di attività sessuali.
Sono, in genere, causate dalla trasmissione di batteri, virus, parassiti o funghi che vanno da un corpo all'altro attraverso il contatto della pelle o delle mucose genitali e si trasmettono soprattutto durante rapporti sessuali non protetti.
BRIEF RICEVUTO
L'incidenza delle MST è in continuo aumento: la carenza di conoscenze e la difficoltà meccanica di accesso ai contraccettivi aumentano il rischio di infezioni sessualmente trasmissibili. È necessario lanciare un messaggio che inviti ad utilizzare il profilattico perché è sinonimo di rispetto verso se stessi e i propri partners.
TARGET
Il target della campagna è composto da tutti coloro che non utilizzano contraccettivi e, in particolare ai giovani che hanno iniziato da poco, o cominceranno, ad avere rapporti sessuali.
OBIETTIVI DI COMUNICAZIONE
L'obiettivo della campagna è quello di far capire che utilizzare il preservativo significa principalmente proteggersi, volersi bene e rispettare i partners.
Questo è il terzo dei quattro lavori prodotti dai nostri studenti del corso di Pubblicità Pro Art & Copy, vincitore ex aequo del contest sulle campagne sociali, per il quale i nostri sutdenti si sono cimentati non soltanto nella produzione di una campagna, ma hanno anche scelto il cliente e stilato brief e copy strategy.
Gli autori di questo bel lavoro sono Roberta Conte, Alessia Della Ragione, Gianguido Ranucci.
Gli abbiamo rivolto qualche domanda su questa esperienza. Eccole risposte:
Ecco invece cosa ne pensa Rino Cetara, docente del modulo di copywriting: «L’importanza di tenere alta la guardia sul problema della prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale è da tutti condivisa. Le nuove generazioni hanno solo una vaga conoscenza del problema AIDS che registrò i primi casi in Europa a partire dal 1984 e che, nonostante cure sempre più efficaci, resta tutt’ora una minaccia. Va inoltre considerato che il numero delle malattie a trasmissione sessuale è considerevole, e ciò legittima l’adozione di comunicazioni mirate per la prevenzione. Si possono scegliere molteplici strategie per argomentare in tal senso e non sempre la strategia dello spavento o della minaccia possono rivelarsi efficaci. Nel caso specifico “l’arma di comunicazione” è l’ironia complice e divertita che coinvolge il lettore. Un modo soft e accattivante per suggerire la possibilità di vivere il piacere del sesso in tutta sicurezza. L’uso del preservativo non toglie nulla al piacere, aggiunge solo sicurezza. Un concetto ben sottolineato anche nella parte finale del body con un efficace doppio senso.»
Infine ecco il BRIEF e la COPY STRATEGY che hanno prodotto, cimentandosi anche nel difficile compito dell'account.
Complimenti ragazzi, ottimo lavoro!
Siamo al secondo appuntamento con i vincitori - le vincitrici in questo caso - del contest sulle campagne sociali che abbiamo bandito chiedendo agli studenti di scegliere un cliente, scrivere il brief, stilare la copy strategy e infine realizzare il lavoro.
I lavori vincitori ex aequo sono quattro, qui si parla di quello di Francesca Romana Faugno, Monica Lucarelli e Maria Sannino.
Abbiamo rivolto loro qualche domanda su questa esperienza. Eccole risposte:
Perché avete scelto questo tema?
Sembra quasi banale, ma confrontandoci abbiamo notato che su un tema forse scontato ma così importante, come quello della violenza sui minori, non era stato posto alcun accento.Ecco invece cosa ne pensa Rino Cetara, docente del modulo di copywriting:
«La violenza sui minori denunciata o di cui si viene a conoscenza è, purtroppo, la punta di un enorme iceberg caratterizzato da episodi drammatici che, il più delle volte, si consumano in famiglia, tra le mura domestiche. La campagna progettata dagli allievi ribalta, attraverso l’immagine, il concetto negativo di “usare le mani”. In luogo di mani che picchiano e scuotono, l’annuncio invita a considerare diversamente il valore delle mani che assurgono a metafora della amorevolezza. Il concetto è evidentemente da intendersi in senso lato. Prendere per mano può voler dire allo stesso tempo infinite cose: guidare, proteggere, aver cura, rassicurare, infondere fiducia. Talvolta siamo inconsapevoli della violenza (impercettibile), paradossalmente insita persino in un contesto di mani che si tengono. Spesso con una semplice alterazione cinetica il bimbo “allenta la presa” come a dire “corri troppo, rispetta il mio tempo di percorrenza”. In quel caso possiamo fare due cose: rallentare il passo per cogliere il segnale del bambino e adeguarci ai suoi passi o stringere più forte per imporre il nostro ritmo. Se siamo consapevoli e attenti, possiamo usare le mani nel modo giusto, ma non solo. Perché il corpo, come la mente, comunica sempre qualcosa.»
Ecco il BRIEF che hanno prodotto, cimentandosi anche nel difficile compito dell'account.
Ed ecco la COPY STRATEGY
Complimenti ragazze, ottimo lavoro!
Ecco il primo post sui lavori vincitori del contest ilas sulle campagne sociali.
Gli autori sono Francesco Danilo Di Leva, Marco Angelo Malavolta, Roberto Chiapparelli e Riccardo Di Razza.
Gli abbiamo rivolto qualche domanda su questa esperienza. Eccole risposte:
Perché avete scelto questo tema?
Perché negli ultimi anni anche se ci sono stati enormi sviluppi nel campo tecnologico e sociale, si tende ancora a tralasciare l'estensione e la costruzione di strutture accessibili che possano garantire una maggiore libertà di movimento a tutti. In particolar modo a coloro che soffrono di una disabilità motoria.
Qual è stata la maggiore difficoltà nell'affrontarlo?
Cercare di paragonare questo problema ha qualcosa di quotidiano che potesse essere percepito e compreso da tutti, ma necessariamente dagli enti pubblici perché potessero considerare di più il problema e metterlo tra le loro priorità
Cosa avete imparato che prima non sapevate?
Da un punto di vista giuridico, abbiamo imparato una serie di norme che evidenziano quanto è importante garantire a tutti un ambiente vivibile in una società di pari diritti e opportunità (democratica).
Da un punto di vista invece pubblicitario, l'importanza di selezionare un target specifico per poter quindi utilizzare nel body un linguaggio più consono per comunicare il messaggio.
C'è un aneddoto legato a questo contest?
Beh sì, legato soprattutto all'idea. Inizialmente avevamo pensato di utilizzare il gioco della campana. Abbiamo studiato le regole e l'abbiamo persino provato. Abbiamo utilizzato tantissimo photoshop rischiando di fare notti insonni quando poi alla fine ci siamo accorti che un'idea molto più semplice(quella della cerniera) è molto più efficace.
Ecco invece cosa ne pensa Rino Cetara, docente del modulo di copywriting: «la vita dei diversamente abili è spesso un incivile percorso ad ostacoli che discrimina e nega i diritti di chi deve già convivere con le proprie difficoltà motorie. Siamo tutti colpevoli e insensibili. Noi cittadini che parcheggiamo negli spazi riservati, gli enti e le istituzioni che non pensano a costruzioni prive di barriere architettoniche. Una chiusura lampo è comoda e semplice, come può esserlo un percorso libero o dedicato ma sicuramente privo di barriere od ostacoli. Purtroppo non sempre è cosi. La cerniera rotta veicola con forza l’idea di impedimento. Ai disabili non è concesso (transeat) un percorso scorrevole, e su questa cosa, sempre riferendosi al significato latino del termine adottato, proprio non si può passar sopra. Il punto di domanda (provocatorio) rafforza l’interrogativo fondamentale: Possiamo noi “società civile” lasciar correre un problema così rilevante?»
Infine ecco il brief che hanno prodotto, cimentandosi anche nel difficile compito dell'account.
TITOLO DEL PROGETTO Liberi di muoversi.
INFORMAZIONI SULL’ASSOCIAZIONE L’Associazione Disabili Italia è un’associazione no profit di promozione sociale. Il suo scopo è quello di pro- muovere la libertà di cura e di ricerca scientifica, l’assistenza personale autogestita e affermare i diritti umani, civili e politici delle persone malate e disabili. È interessata a promuovere l’eliminazione di tutte le barriere fisiche, culturali, psicologiche e sensoriali per la diffusione della cultura delle pari opportunità e a favore di un ambiente ad accessibilità e fruibilità totale.
OBIETTIVO DEL PROGETTO In questa campagna, l’associazione vuole far emergere il disagio provocato dalle barriere architettoniche: scalini, porte strette, pendenze eccessive, spazi ridotti e barriere meno evidenti, come parapetti “pieni”, che impediscono la visibilità ad una persona in carrozzina o di bassa statura; banconi da bar troppo alti, sentieri di ghiaia o a fondo dissestato. Nel caso di persone non vedenti possono rappresentare casi di barriera archi- tettonica anche semafori privi di segnalatore acustico o oggetti sporgenti. In sintesi, tutto ciò che impedisce all’utente di fruire in piena sicurezza di tutta quella serie di funzioni, attrezzature e servizi che lo spazio antropizzato dovrebbe garantire a tutte le categorie d’utenza.
OBIETTIVO DI COMUNICAZIONE Informare, preparare il target in merito alla diversità e coinvolgere le istituzioni
pubbliche perché contribuiscano alla realizzazione di un ambiente accessibile e fruibile a tutti.
REASON WHY Evidenziare come l’abbattimento delle barriere architettoniche può determinare immediati benefici negli spostamenti di ogni singolo individuo.
POSIZIONAMENTO Percepito come fonte di disagio e fattore di emarginazione non solo di chi ha una disabilita ma anche di chi non la ha.
TARGET Opinione pubblica, istituzioni, sindacati, organizzazioni e cittadini responsabili e consapevoli.
CONSUMER BENEFIT Uno soprattutto di tipo collettivo: costruzioni di infrastrutture più idonee. È fondamentale comunicare al target il valore sociale delle sue scelte e quindi la possibilità di migliorare la qualità della vita.
MAIN PROMISE Sottolineare che ognuno deve avere la libertà di muoversi e non essere ostacolato nel suo cammino (o percorso).
TONE OF VOICE Coinvolgente, rendere il target partecipe e protagonista. Evitare il senso di colpa ma anzi prediligere quelli che sono gli aspetti più quotidiani.
Complimenti ragazzi, ottimo lavoro!