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Seminario Ilas con Alberto Contri, Presidente Fondazione Pubblicità Progresso
Una lezione sul futuro dell’advertising
ALBERTO CONTRI: "I NUOVI SCENARI DELLA COMUNICAZIONE NELL'ERA DELLA COSTANTE ATTENZIONE PARZIALE"
Evento organizzato con il patrocinio morale di
Il 21 settembre alla Ilas, nell’ambito delle Giornate della Comunicazione – il ciclo di incontri con i massimi esperti della comunicazione visiva e pubblicitaria ideati da ilas per offrire agli studenti dei propri corsi occasioni di approfondimento su temi specifici e di contatto con il mondo dei professionisti – è stato ospite Alberto Contri.
Pubblicitario di lungo, lunghissimo corso, approdato al mestiere – come egli stesso ha dichiarato – per puro caso, nell’epoca in cui la pubblicità era ancora improvvisazione e sperimentazione e la creatività aveva la meglio sulle indagini di mercato, ha oggi l’innegabile vantaggio di avere una visione chiara e lineare del mondo dell’advertising nel suo percorso dai primi esperimenti pseudo-teorici degli albori alle più complesse pianificazioni virali di oggi.
La prima logica conseguenza di questo status è che sia stato designato Presidente della Fondazione Pubblicità Progresso, una istituzione nata per promuovere un tipo di pubblicità, e con essa un modo di fare pubblicità, in grado di veicolare contenuti sociali mentre trasmette un messaggio commerciale.
È in questa definizione che sta proprio il gap tra quello che egli definisce l’Impero della pubblicità che ha il suo epicentro nel mondo anglosassone e le province lontane, come ad esempio l’Italia, che ricevono di riflesso l’eco dello splendore creativo per poi semplicemente riadattarlo; troppo attente il più delle volte alla parte commerciale del messaggio da far risultare banale e sovrapponibile tutto l’advertising nazionale. Un gap colmabile.
Ci tiene a precisarlo Contri: non si tratta semplicemente di parlare di arte, di sociale, di disagio o di inquinamento, ma di guardare al modus operandi come ad una occasione per imboccare una autostrada a più corsie dove passano insieme la promozione del prodotto commerciale e una riflessione capace di toccare le corde, anche quelle più profonde, della sensibilità umana in un’azione sinergica capace di potenziare gli effetti e quindi massimizzare gli obiettivi di comunicazione quanto più essa è in grado di coinvolgere emotivamente il pubblico.
Citando alcuni contenuti del suo ultimo libro “McLuhan non abita più qui” Alberto Contri chiarisce che oggi più che mai la comunicazione non è più “da uno a tutti” come teorizzava il sociologo e filosofo canadese ma da “tutti a tutti” e questo presuppone che per tenere in moto la macchina della pubblicità occorre ripensare il modo di fare comunicazione commerciale. I canali social sono di fatto il nuovo campo di battaglia su cui far muovere le pubblicità sfruttando proprio i meccanismi tipici di queste piattaforme, come la diffusione virale.
La comunicazione sociale non è più un esercizio di stile, un divertimento disgiunto dalla pratica commerciale della pubblicità ma una necessità, la strada obbligata per tenere in vita e dare un nuovo orizzonte all’advertising. A giudicare dalle tante campagne che il Professore ha mostrato al pubblico e dall’entusiasmo che hanno generato in sala, sarà una strada che percorreremo con molto piacere.