
Paolo Falasconi //
Fuori Catalogo. Wandering Pop Up Art Exhibition
Radio Trastevere Gallery, il nuovo spazio a Roma dedicato all’arte contemporanea, inaugura con un ciclo di quattro mostre pop up
Inaugura giovedì 15 settembre la mostra “Herbarium. I fiori sono rimasti rosa” dell‘artista Alessandra Calò, accompagnata da un testo critico di Azzurra Immediato.
Prosegue cosi la stagione espositiva promossa da Maison laviniaturra, noto atelier-salotto bolognese di moda fondato dalla fashion designer Lavinia Turra, con mostre di artiste donne che continuerà fino al 2023 con Valentina D‘Accardi e Malena Mazza.
Ancora una volta l‘arte, nelle sue diverse forme, e la moda, come espressione di alto artigianato, si fondono per dare vita ad un progetto espositivo ricco di suggestioni e fascinazioni. L‘obiettivo di tali mostre-evento infatti è quello di creare un luogo di incontro dove poter far confluire mondi diversi ma sinestetici: la stilista Lavinia Turra oltre a dar vita alle sue note collezioni prêt-à-couture crea spesso allestimenti concettuali d‘immagine che ne riflettono l‘ispirazione.
A Conegliano, Palazzo Sarcinelli ospiterà, dal 7 ottobre 2022 al 29 gennaio 2023, un’importante mostra con oltre 120 fotografie di Ron Galella, il più famoso paparazzo della storia della fotografia, scomparso il 30 aprile scorso all’età di 91 anni. Si tratta della prima retrospettiva al mondo sul grande fotografo statunitense di origini italiane.
La mostra, organizzata da SIME BOOKS in collaborazione con il Comune di Conegliano, è a cura di Alberto Damian, agente e gallerista di Galella per l’Italia.
Parlando di Ron Galella, Andy Warhol ebbe a dire: “Una buona foto deve ritrarre un personaggio famoso che sta facendo qualcosa di non famoso. Ecco perché il mio fotografo preferito è Ron Galella”.
Galella è nato a New York nel quartiere Bronx nel 1931 da padre italiano originario di Muro Lucano in Basilicata e madre italo-americana.
Dal 1965 in poi, Ron Galella ha inseguito, stanato e fotografato i grandi personaggi del suo tempo, riuscendo a coglierli nella loro straordinaria quotidianità, agendo quasi sempre di sorpresa, a loro insaputa e spesso contro la loro volontà. Immagini rubate e scattate a raffica, frutto di appostamenti, depistaggi, camuffamenti, inseguimenti, lunghe attese, nello sprezzo di ogni rischio, fisico o legale.
Jackie Kennedy negli anni ’70 gli intentò due cause, che all’epoca fecero parlare i giornali e ricevettero l’attenzione dei telegiornali americani. Le guardie del corpo di Richard Burton lo picchiarono e gli fecero passare una notte in galera a Cuernavaca, Messico. Marlon Brando con un pugno gli spaccò una mascella e cinque denti, ma poi gli pagò anche un salatissimo risarcimento attraverso i suoi avvocati.
Galella è stato soprannominato “Paparazzo Extraordinaire” da Newsweek e “Il Padrino dei paparazzi americani” da Time e Vanity Fair. Le sue foto sono conservate nei più importanti musei al mondo, dal MOMA di New York all’Andy Warhol Museum di Pittsburgh, dalla Tate Modern di Londra all’Helmut Newton Foundation di Berlino. E sono state acquistate da importantissime collezioni private in tutti e cinque i continenti.
Non c’è un grande personaggio del jet-set internazionale di quel periodo che Galella non abbia fotografato. Il suo archivio di oltre 3 milioni di scatti è pieno di scatole di fotografie – per la maggior parte in bianco e nero - di attori, musicisti, artisti e celebrità di ogni tipo. Per citarne solo alcuni: Jacqueline Kennedy Onassis, Lady Diana, Aristotele Onassis, Truman Capote, Steve McQueen, Robert Redford, Paul Newman, Elizabeth Taylor, Richard Burton, Al Pacino, Robert De Niro, Greta Garbo, Liza Minelli, Madonna, Elton John, John Lennon, Mick Jagger, Diana Ross, Elvis Presley, David Bowie. E poi gli italiani: Sophia Loren, Claudia Cardinale, Federico Fellini, Anna Magnani, Luciano Pavarotti, Gianni Agnelli, Gianni e Donatella Versace.
L’elenco dei personaggi immortalati da Galella potrebbe continuare per pagine: nell’archivio custodito nella sua villa in New Jersey c’è una ricchissima documentazione sull’evoluzione del costume degli anni ‘60, ’70, ’80 e ’90 (i suoi “golden years”, anni d’oro) che è ritenuta unica al mondo.
Ed è proprio il meglio di questo monumentale archivio che giunge a Palazzo Sarcinelli nella grande mostra “Ron Galella, Paparazzo Superstar”, organizzata da SIME BOOKS, la casa editrice che nel 2021, in collaborazione con lo stesso Galella, ha pubblicato la preziosa monografia “100 Iconic Photographs – A Retrospective by Ron Galella”, l’ultimo libro dell’artista.
La mostra sarà un percorso nella memoria di un’epoca, con icone universali del cinema, dell’arte, della musica, della cultura pop e del costume, e si snoderà attraverso sale tematiche, accogliendo anche un estratto di “Smash His Camera” di Leon Gast, il documentario sulla lunga carriera di Galella premiato al Sundance Film Festival del 2010.
Il clou dell’esposizione sarà la sala interamente dedicata a Jackie Kennedy Onassis, che Galella definiva “la mia ossessione” e alla quale aveva dedicato due interi libri. In questa sala verrà esposta una copia della famosissima “Windblown Jackie”, scelta da Time qualche anno or sono come “una delle 100 fotografie più influenti della storia della fotografia” e definita “la mia Monna Lisa” dallo stesso Galella. La data d’inizio della mostra è stata scelta proprio perché “Windblown Jackie” è stata scattata il 7 ottobre del 1971.
Sarà una mostra imperdibile che, ai tempi dei selfie e di Instagram, ci porterà indietro ad un tempo che non esiste più, nel quale le star entravano nelle nostre case soprattutto attraverso le pagine dei settimanali di costume e scandalistici, le copertine dei dischi, i poster e le locandine dei film. Questo succedeva anche grazie ai paparazzi e, in particolare, a Ron, che con le sue fotografie ci ha permesso di vedere le stelle più da vicino.
In copertina: Marlon Brando e Ron Galella. Credits: Paul Schmulbach, 1974 , Waldorf Astoria Hotel, New York
10 febbraio – 28 agosto 2022
Ingresso gratuito, senza prenotazione
Martedì - Domenica 10 - 19
FONDAZIONE MAST
via Speranza 42, Bologna
Questa non è un’esercitazione!
Qui non si parla di geopolitica. Qui non si dice chi ha torto o chi ha ragione. Qui non si tratta di fare il tifo per un Paese o un altro. Questa non è un’esercitazione! Qui c’è gente che muore sotto le bombe, sotto i colpi dell’artiglieria. Chi sopravvive abbandona le proprie case. Chi ce la fa ad attraversare un corridoio umanitario, raggiunge un territorio pacifico. Una zona amica. Senza sapere quando rientrerà nella sua città. Se rientrerà.
In guerra non tutti c’entrano con la guerra. Ci sono civili che magari non hanno mai impugnato una pistola in vita loro manco per giocare ai cow-boy e indiani. Civili che perdono il lavoro e progetto di vita. Civili costretti a chiudere baracca che fanno fagotto con poca roba e con figli e gatto al seguito.
Nel labirinto delle fake news di video, notizie, immagini che ci arrivano, una cosa è certa: c’è una guerra in corso.
E tra chi la sta vivendo sul posto o è già lontano, qualcuno la combatte difendendosi come può. Non fiori nei cannoni, ma usando l’arma più bella che l’umanità possa avere: l’arte!
Artisti per l’Ucraina
Oltre 10 artisti ucraini mettono a disposizione le loro opere i cui proventi sono destinati in aiuti umanitari per i civili ucraini costretti ad abbandonare le loro case o bloccati nelle regioni di Sumy e Kharkiv e nel sud dell'Ucraina e per la difesa territoriale di Ivano-Frankivsk.
Dipinti, illustrazioni, disegni, fotomontaggi, collage, fotografie. Uno spaccato vivace dell’arte contemporanea ucraina. Emergente ma anche già affermata e ben quotata. Soggetti e stili di qualsiasi genere: astrattismo, surrealismo, nature morte.
Le riproduzioni delle opere sono di formato vario, indicato in pollici, ma indicativamente intorno al 30x40 cm.
Le opere sono ospitate e in vendita su Juxtapoz Magazine.
Gli artisti sono Alexey Kondakov, Bohdan Burenko, Artem Prut, Denys Sarazhyn, Oleksandr Hrebenyuk, Rita Maikova, Dzvina Pidlyashetska, Iryna Maksymova, Ivan Grabko, Stepan Ryabchenko e Nikolay Koshkosh
Tutti i fondi raccolti con il ricavato della vendita delle opere, saranno trasferiti al fondo di coordinamento di SaveUkraineNow.
Vendita opere
Dal 21 marzo al 3 aprile
Curatore: Vladimir WaOne Manzhos
Credits: copertina © Artem-Proot-'Fruit-Bowl' / Juxtapoz - Corpo dell'articolo: © Alexey Kondakov - Private Party / Juxtapoz
Italy / Napoli
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