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31.08.2022 # 6109
Grenze Arsenali Fotografici

Paolo Falasconi //

Grenze Arsenali Fotografici

Il Festival di fotografia a Verona dall’1 al 26 settembre 2022.

(Verona, agosto 2022) - Torna il Festival Grenze Arsenali Fotografici, il festival internazionale di fotografia giunto alla quinta edizione, organizzato in collaborazione con Assessorato alla Cultura, Turismo e Rapporti con l’UNESCO, con il coinvolgimento del Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri e dell’ufficio Conservazione e Valorizzazione Sito UNESCO e Cinta muraria magistrale del Comune di Verona
 
Il Festival si svolgerà nel quartiere di Veronetta al Bastione delle Maddalene e in varie location del centro di Verona dall’1 al 26 settembre 2022.  
 
Il nutrito programma del Festival è dedicato al tema del falso. Il falso come dubbio metodico sulla presunta verità dell‘immagine. Il falso come indagine sul destino e non sull‘origine della fotografia. “La realtà non è l’opposto della finzione. Anzi. La finzione è un ponte per comprendere la realtà”.
 
La curatela e la direzione artistica del festival sono a cura di Simone Azzoni, docente IUSVE e critico d’arte, e Francesca Marra, fotografa e docente, affiancati da un team giovane e dinamico di studiosi, studenti e appassionati di fotografia.
 

Gli autori

Anche per l’edizione 2022 si ripropone il respiro internazionale che ha contraddistinto il festival nelle precedenti edizioni, con mostre di autori nazionali e internazionali (Giappone, Sud Africa, Serbia, Austria, Catalogna) che indagano appunto il tema del falso nelle sue declinazioni. 
Per la main section:
Francesco Amorosino con “Fantastic Voyage”
Susi Belianska con “Secret Garden”
Joan Fontcuberta y Pilar Rosado con “DÉJÀ-VU” in anteprima assoluta per l’Italia
Thania Petersen con una selezione dai suoi lavori
Klaus Pichler con “This will change your life forever”
Sethembile Msezane con “Kwasukasukela - Re-imagined bodies of a (South African) 90s born Woman (2015-2016)”
Ruben Torras Llorca con “Road Moview”
Kai Yokoyama con “The day you were born, I wasn’t born yet”
Sonja Žugić con “Dissappearing”
Sara Munari con “Non ditelo a mia madre. Don’t let my mother know”
Lina Pallotta con “I AM I”
Valeria Laureano con “AMALÌA”
Paula Sunday con “Diario di una doppia, uso singola”

Per la sezione OFF
Silvia Barp con “Ràmici”
Chiara Bruni con “L’ora in cui non sapevamo nulla l’uno dell’altro”
Alessandro De Leo con “Contatto”
Janowska Jadwiga con “False Flag”
Nahid Rezashateri con “Il vento ci porterà via”
Stefano Zancan con “Cowland”
Chiara Zuanazzi con “0”5”


Le location
 
Sono diverse le location che ospiteranno le mostre dell’edizione 2022 di Grenze Arsenali Fotografici, in una sorta di virtuale abbraccio che il festival intende rivolgere alla città di Verona in generale e in particolare al quartiere di Veronetta, uno dei più vivaci e multietnici della città scaligera.
 
Le mostre di Amorosino, Belianska, Fontcuberta/Rosado, Petersen, Pichler, Msezane, Torras, Lorca, Yokoyama, e Žugić si terranno al Bastione delle Maddalene.
Le mostre di Munari e Pallotta sono allestite presso Grenze | Galleria d’Arte Contemporanea, in collaborazione con Isolo17, in via XX Settembre e quelle di Laureano e Sunday presso Spazio Alva in vicolo Terrà 5.
 
Una location affascinante ospiterà le mostre del Circuito OFF (Barp, Bruni, De Leo, Jadigwa, Rezashateri, Zancan e Zuanazzi): il Lazzaretto di Verona. Costruito per volere della Repubblica di Venezia a partire dal 1549 fu terminato in tempo per ospitare i malati dell’ondata di peste del 1630, che fu l’ultima a colpire la città di Verona. Dal XVII secolo fu usato come deposito di munizioni fino alla seconda guerra mondiale, quando due esplosioni rasero al suolo gli edifici e resero la zona come si vede ancora oggi. Negli anni sessanta del novecento il tempietto circolare al centro del Lazzaretto fu ricostruito.
 
 
Eventi collaterali
 
La proposta di Grenze Arsenali Fotografici non si limita alle sole mostre in programma: per tutta la durata del festival la programmazione si allarga con eventi, conferenze, workshop e laboratori.



21.04.2022 # 6030
Grenze Arsenali Fotografici

Paolo Falasconi //

Un'invincibile estate. Il festival di Fotografia Europea

A Reggio Emilia, dal 29 aprile al 12 giugno 2022

Dal 29 aprile al 12 giugno 2022 torna l’atteso appuntamento con FOTOGRAFIA EUROPEA a Reggio Emilia, Festival di fotografia di caratura internazionale promosso e prodotto da Fondazione Palazzo Magnani insieme al Comune di Reggio Emilia e con il contributo della Regione Emilia-Romagna.

 

Torna con una fortissima spinta propulsiva, data dal titolo: UN’INVINCIBILE ESTATE, frase celebre di Albert Camus che racchiude potentemente l’immagine di come le nostre forze interiori, pur nel cuore dell’Inverno, tendano inevitabilmente a sprigionarsi infine nel trionfo e nel continuo rinnovarsi della vita. Una metafora quanto mai attuale visto il recente passato e il presente che ci stanno accompagnando.

Questa suggestione ha accompagnato la direzione artistica del Festival, composta da Tim Clark e Walter Guadagnini, che ha selezionato i lavori dei protagonisti di quest’anno combinando sguardi internazionali e sensibilità differenti, mai banali, che non mancheranno di cogliere, anche di sorpresa, i visitatori.

 

Alla base del Festival, come sempre, ci saranno storie e racconti molto spesso intimialtre volte più aperti e sfacciati ma in entrambi i casi con l’obiettivo di stimolare punti di vista nuovi e una riflessione sulla complessità del mondo e dei fili che intrecciano i suoi abitanti ai quattro angoli del pianeta. Molteplici sguardi sulla contemporaneità attraverso il medium della fotografia, per interrogarsi sul ruolo delle immagini e della cultura visiva in questo particolare momento storico.

 

LE MOSTRE

Come sempre le sale dei monumentali Chiostri di San Pietro saranno il fulcro del festival, ospitando ben dieci esposizioni.

Al primo piano, in ordine di percorso, troviamo Nicola Lo Calzo con il progetto intitolato Binidittu, riflessione sulla condizione delle persone migranti nel Mediterraneo attraverso la figura di San Benedetto il Moro, il primo santo nero della storia moderna considerato un’allegoria dei nostri tempi: luogo d’incontro tra il Mare Nostrum e il mondo, tra la memoria e l’oblio, tra il razzismo banalizzato e l’humanitas condivisa. Nella sala successiva, Hoda Afshar, attraverso gli scatti del complesso progetto Speak The Wind svela gli straordinari paesaggi dell’Iran, la sua gente e i loro rituali, fotografando il vento e gli intrecci di tradizioni e credenze che porta con sé, per formare una registrazione visibile dell’invisibile attraverso l'occhio dell'immaginazione. La fotografa americana Carmen Winant, invece, nella serie di immagini di Fire on World tesse più narrazioni attraverso centinaia di diapositive ritrovate, di protesta, di nascita e di piccoli mondi, che si allineano ordinatamente e messe insieme formano un quadro più ampio di disordine sociale e dissenso. Il giapponese Seiichi Furuya con la mostra First trip to Bologna 1978 /Last trip to Venice 1985 racconta il primo e l’ultimo viaggio fatti insieme a sua moglie Christine Gössler, attraverso ritratti intimi e fermo immagini, che gli hanno permesso di ricostruire la memoria di quei momenti, fino al suicidio di Christine. Ken Grant, fotografo inglese, propone la mostra Benny Profane, un progetto a lungo termine su un distretto portuale nei dintorni di Liverpool, che diventa nei suoi scatti un'immersione in uno spazio e in coloro che da esso dipendono, un resoconto di parentela e sfida in una terra difficile. Il giovane Guanyu Xu con le fotografie di Temporarily Censored Home trasforma lo spazio domestico e conservatore della sua infanzia, in scena di rivelazione, protesta e bonifica queer, mediante un mosaico di immagini raccolte da riviste di moda e cinema occidentalinonché ritratti di sé stesso con altri uomini, per mettere in scena una performance profondamente intima e politica. La fotografa Chloé Jafé con I give you my life racconta la storia, spesso sconosciuta, delle donne della Yakuza – la mafia giapponese tra le più leggendarie al mondo - mogli, figlie, amanti, che orbitano intorno alle attività criminali dei gangster maschi e che a loro hanno dedicato la loro esistenza. Jonas Bendiksen, invece, diffonde il caos nella comunità del fotogiornalismo con The Book of Veles, progetto che accorpa le fake news generate nella piccola e sconosciuta cittadina macedone di Veles per dimostrare - attraverso un misto di reportage classico, modelli di avatar 3D e sistemi di generazione di testo con intelligenza artificiale - che la disinformazione visiva confonde anche i professionisti dei media addestrati. Infine il francese Alexis Cordesse con Talashi, (parola che in lingua araba significa frammentazione, scomparsa) spiega cos’è la guerra civile siriana attraverso le fotografie personali scattate da coloro che vivono in esilio: un atto di rievocazione collettiva tra intimità e Storia.

 

La mostra storica di questa edizione sarà ospitata nelle sale affrescate del piano terra dei Chiostri di San Pietro e sarà dedicata a Mary Ellen Mark, fotografa documentarista che dal 1964 fino alla sua morte nel 2015, realizza saggi fotografici intensamente vividi e rivoluzionari che esplorano la realtà delle persone, soprattutto donne, in una varietà di situazioni complesse e spesso difficili, dolorose, a volte quasi impossibili.

Mary Ellen Mark: The Lives of Women, a cura di Anne Morin, abbraccia l’umanità di queste donne e la condivide con un pubblico più ampio, fornendo ai suoi soggetti una voce significativa, spesso estremamente potente.

 

Nella sede di Palazzo da Mosto sarà esposta la mostra dedicata al Paese Ospite, la Russia, con la curatela di Dimitri Ozerkov, Direttore del Dipartimento di arte contemporanea del Museo Ermitage di San Pietroburgo, che presenta Sentieri nel Ghiaccio, una selezione di artisti Alexander Gronsky, Anaïs Chabeur, Olya Ivanova, Evgeny Khenkin, Anselm Kiefer, John Pepper eDimitry Sirotrin i cui progetti sono intimamente legati al tema di Fotografia Europea 2022. Al piano terra, trovano posto gli scatti della nuova produzione di Fotografia Europea, affidata a Jitka Hanzlovà. Scopo di questo progetto è raccontare come le forze di resilienza degli adolescenti siano oggi particolarmente sollecitate dai risvolti sociali che la situazione sanitaria impone loro da due anni a questa parte.

 

I progetti dei vincitori della Open Call di questa edizione saranno visibili nel nuovo spazio di Fotografia Europea: la Galleria Santa Maria, nel cuore del centro storico. Simona Ghizzoni racconta nel progetto Isola come sia riuscita a recuperare una relazione con la natura e con le persone, approfittando dell’emergenza Covid per lasciare Roma e tornare a rifugiarsi nell’Appennino Emiliano. La spagnola Gloria Oyarzabal, fotografa e cineasta, fissa il focus della sua indagine sul concetto di Museo in particolare in un’ottica colonialista con il progetto Usus fructus abusus. Infine Maxime Richè, parigino, da tempo si misura con la capacità di adattamento dell’uomo rispetto alle conseguenze degli sconvolgimenti ambientali. In Paradise, il focus è l’incendio che in sole quattro ore ha incenerito l’omonima città californiana e le persone che nonostante ciò, tornano per ricostruirsi una vita, proprio dove la vita è stata così brutalmente cancellata.

 

Ad abbracciare il festival, numerose altre mostre partner che gravitano intorno ad esso, organizzate dalle più importanti istituzioni culturali cittadine e ospitate presso i propri spazi.

 

Nel trentennale della scomparsa di Luigi Ghirri, a Palazzo dei Musei, la mostra In scala diversa. Luigi Ghirri, Italia in miniatura e nuove prospettive, a cura di Ilaria Campioli, Joan Fontcuberta e Matteo Guidi, partendo dalla serie In scala realizzata da Luigi Ghirri in più riprese, dalla fine degli anni Settanta alla prima metà degli Ottanta, nel parco divertimenti Italia in Miniatura di Rimini, approfondisce i temi del doppio, della finzione e dell’idea stessa di realtà, creando un dialogo con la raccolta - disegni, cartoline, documenti e immagini provenienti dall’archivio del parco  - accumulatasi dalla metà degli anni Sessanta a seguito dei numerosi viaggi del fondatore Ivo Rambaldi lungo tutta la penisola, allo scopo di raccogliere quanta più documentazione visiva possibile per la costruzione dei plastici.

Sempre a Palazzo dei Musei torna “Incontri! Arte e persone”, progetto di Reggio Emilia Città senza Barriere - STRADE dedicato all’incontro tra fragilità e creatività. L’artista Alessandra Calò, che predilige la pratica del lavoro off camera, e sette persone con fragilità realizzano, attingendo alla ricca collezione dei Musei, un vero e proprio erbario, tramite l’utilizzo di antiche tecniche di stampa fotografica a contatto. La mostra Herbarium. I fiori sono rimasti rosa, insieme agli esperimenti di stampa e al fare laboratoriale, saranno ospitati in un nuovo spazio museale che si apre al dialogo con la città.

Chiostri di San Domenico ospitano la nona edizione di Giovane Fotografia Italiana, progetto del Comune di Reggio Emilia che valorizza i talenti della fotografia italiana contemporanea under 35. La mostra, significativamente intitolata Possibilea cura di Ilaria Campioli e Daniele De Luigi, presenta le ricerche di

 Marcello Coslovi, Chiara Ernandes, Claudia Fuggetti, Caterina Morigi, Giulia Parlato, Riccardo Svelto, Giulia Vanelli, artisti selezionati da una giuria internazionale, composta dai curatori e da Chiara Fabro – Festival Panoràmic di Barcellona, Shoair Mavlian – Photoworks di Brighton e Krzysztof Candrowicz – Fotofestiwal di Łódź. Novità di questa edizione è l’istituzione del Premio Luigi Ghirri, nel trentennale della scomparsa dell’autore, in collaborazione con l’Archivio Eredi Luigi Ghirri.

Lo Spazio Gerra presenta il progetto In Her Rooms di Maria Clara Macrì in cui l’autrice esplora il rapporto tra empatia, intimità e rappresentazione contemporanea delle donne. Nel suo lavoro, la fotografa riesce a cogliere la natura complessa e intensa della femminilità odierna, liberata dagli stereotipi e dalla sessualizzazione e oggettivazione di cui è vittima ed esprimendo visivamente l’essenza di un nuovo sentire internazionale e globale, dovuto anche alla forte trasmigrazione al femminile.

La Biblioteca Panizzi con la mostra Vasco Ascolini: un’autobiografia per immagini a cura di Massimo Mussini, racconta la vita artistica e lavorativa del fotografo reggiano attraverso 40 anni di scatti in un percorso coraggioso, fatto di incontri importanti e di grande determinazione. L’intento è quello di far conoscere al pubblico la donazione che il fotografo ha fatto alla città ricreando una sorta di diario di viaggio in cui Ascolini segnala i momenti di passaggio con i quali ha progressivamente arricchito il suo linguaggio espressivo.

La Collezione Maramotti dedica la sua mostra al fotografo Carlo Valsecchiche nelle quarantaquattro fotografie di grande formato che costituiscono Bellum – tutte presenti nel volume che accompagna la mostra, e di cui una ventina in esposizione – racconta il conflitto ancestrale tra uomo e natura e tra uomo e uomo. Attraverso un lavoro durato circa tre anni, Valsecchi percorre le montagne, espressione naturale estrema e insieme luogo dell’ultima guerra, sublimando nei suoi scatti una realtà cruda in forma spesso astratta, intimamente estetica e assoluta.

 

La Fondazione I Teatri espone gli scatti di Arianna Arcara in cui Teatro e fotografia entrano ancora in relazione nel nuovo progetto dal titolo La Visita / Triptych che Fondazione I Teatri, con Reggio Parma Festival e in collaborazione con Collezione Maramotti e Max Mara hanno affidato all’artista invitandola a una interpretazione del lavoro della Compagnia di teatro-danza belga Peeping Tom al Festival Aperto 2021. Ritratti, allestimenti e sequenze sono i tre focus su cui Arcara ha lavorato per questa mostra, riprendendo la performance site specific “La Visita” presso la Collezione Maramotti e la spettacolare trilogia “Triptych” andata in scena al Teatro Municipale Valli.

 

Anche per questa edizione il CIRCUITO OFF - l’evento collettivo e indipendente che arricchisce il Festival con una serie innumerevole di mostre diffuse in tutto il territorio cittadino – presenta progetti di fotografi professionisti accanto a giovani alle prime esperienze, appassionati e associazioni che dovranno misurarsi con il tema di quest’anno esponendo i propri scatti in negozi, ristoranti, studi, cortili e case private, sedi storiche, gallerie d’arte. Parte di questo circuito è anche il progetto OFF@school che coinvolge le scuole di tutta la provincia di Reggio Emilia. Il 7 maggio è la serata dedicata al Circuito Off e in questo evento sarà decretato il vincitore delpremio Max Spreafico a cui sarà data l’opportunità di produrre una nuova mostra ed esporla durante la prossima edizione di Fotografia Europea, nel 2023. 

 

E non poteva mancare anche quest’anno lo Speciale Diciottoventicinque, il progetto formativo di Fotografia Europea, giunto all’XI edizione, nato per accompagnare i giovani amanti della fotografia in un percorso che va dall’ideazione alla realizzazione di un progetto espositivo, affidato quest’anno ad Anush Hamzehian e Vittorio Mortarotti, due artisti d’eccezione che da anni lavorano insieme coniugando video e fotografia e che, forti della loro esperienza, punteranno sulla multidisciplinarietà, consapevoli che un progetto visivo si possa costruire e arricchire attraverso linguaggi diversi.

 

Novità assoluta di questa edizione è FOTOFONIA EUROPEA: un progetto musicale in due serate curate da Max Casacci, produttore e fondatore dei Subsonica, in cui la commistione tra immagini e musica elettronica costruisce una declinazione musicale di Fotografia Europea.

 

Oltre alle mostre arricchisce il Festival un calendario di appuntamenti pensato non solo per le tre giornate inaugurali – 29, 30 aprile e 1 maggio – ma che accompagnerà visitatori e appassionati anche nelle settimane successive fino al 12 giugno: conferenze, incontri con gli artisti, presentazione di libri (tra cui il vincitore del FE+SK Book Award, premio organizzato in collaborazione con la casa editrice indipendente Skinnerboox ) book signing, letture portfolio, workshop, un bookfair dedicato agli editori indipendenti e spettacoli pensati per alimentare un confronto culturale che partendo dalla fotografia affronti anche temi trasversali, coinvolgendo un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo che sa di trovare a Reggio Emilia il meglio di ciò che la fotografia contemporanea produce e propone.

 

Special Sponsor per l’edizione 2022 si conferma Iren.

 

 

 

Ufficio stampa

Studio ESSECI di Sergio Campagnolo s.a.s.

Via San Mattia, 16 - 35121 Padova

Simone Raddi, tel. 049663499; simone@studioesseci.net

 

Ufficio stampa Fondazione Palazzo Magnani

Stefania Palazzo, tel. 0522.444409; s.palazzo@palazzomagnani.it

Elvira Ponzo, tel. 0522.444420; e.ponzo@palazzomagnani.it

 


In copertina: “I give you my life” © Chloé Jafé / courtesy Akio Nagasawa Gallery Tokyo

09.04.2022 # 6017
Grenze Arsenali Fotografici

Mia Di Domenico //

MonFest 2022

Le forme del tempo. Da Francesco Negri al contemporaneo.



Lo scorso 25 Marzo tra le colline del Monferrato è nato qualcosa che profuma di bello. Una kermesse, un atto d’amore: MonFest.

 

Diretto da Mariateresa Cerretelli e promosso dal Comune di Casale Monferrato, la nuova Biennale denota sin da subito il suo carattere internazionale e il forte coinvolgimento del territorio dove nasce creando un connubio di arti: non solo la fotografia, pilastro del Festival, ma anche arte, architettura e ambiente.

 

Le forme del tempo. Da Francesco Negri al contemporaneo” è il sottotitolo e tema cardine intorno al quale si diramano le undici mostre previste dal programma. Il Parterre è tutto d’eccezione: da Francesco Negri, personalità di spicco e sindaco di Monferrato dal 1881 al 1888, grande fotografo di ritratti pittorialisti, alle immagini, quasi tutte inedite, di Gabriele Basilico a cura di Andrea Elia Zanini che raccontano le storie di strade, piazze e architetture della città del Monferrato.


Claudio Sabatino. Fotografare il tempo. Pompei e dintorni


MonFest rivolge con sensibilità il suo sguardo al mondo femminile rappresentato da autrici di grande spessore artistico come Lisetta Carmi, Valentina Vannicola e Silvia Camporesi ma anche ai giovani. Sono loro infatti i protagonisti delle visite guidate e dei servizi di accoglienza.



Valentina Vannicola


Gli stessi che lasciandosi ispirare dallo stile di Francesco Negri, hanno realizzato i ritratti fotografici dei titolari dei negozi e di altre attività di Casale.  Le immagini daranno vita ad una originale mostra per le vie della città, nelle vetrine delle attività commerciali.

 

La cornice è infine arricchita dai luoghi più suggestivi del territorio in cui la kermesse si anima e prende forma: il Castello, il Teatro, la Cattedrale, la Sinagoga (una delle più belle l’Europa) e Palazzo Gozzani Treville dove è ospitata l’Accademia Filarmonica.

 

MonFest diventa così emblema, come ci suggerisce la direttrice artistica, di “un crocevia di memorie per arrivare al nostro presente dove le forme del tempo nella creatività degli artisti si traducono in una ricchezza di libere interpretazioni di architetture e di paesaggi".


Sito Ufficiale





01.04.2022 # 5963
Grenze Arsenali Fotografici

Paolo Falasconi //

World Report Award, il concorso

Documenting Humanity 2022. Questo il tema del concorso internazionale promosso dal Festival di Fotografia Etica

Al via la XII edizione del World.Report Award | Documenting Humanity 2022.
 
Il World Report Award è un concorso internazionale promosso dal Festival della Fotografia Etica, che vuole rappresentare fotograficamente l’impegno sociale e si rivolge a tutti i fotografi italiani e stranieri, professionisti e non.
 
Il soggetto è l’uomo con le sue vicende pubbliche e private, le sue piccole e grandi storie; i fenomeni sociali, i costumi, le civiltà, le grandi tragedie e le piccole gioie quotidiane, i cambiamenti e l’immutabilità.
 
Il Festival della Fotografia Etica giunge quest’anno alla sua XIII Edizione. L'evento è diventato un’importante occasione di approfondimento e conoscenza, non solo all’interno della comunità dei fotografi, ma per tutta la società civile.
 
Un ruolo determinante è svolto da FUJIFILM, Award Sponsor, per il continuo supporto e impegno nei confronti della comunità fotografica e che da anni è al fianco del Festival della Fotografia Etica .
 
Premi sempre più importanti
 
Nella categoria Master quest’anno si è alzato il premio a 7.000€
Nella categoria Spotlight si è alzato il premio a 3.000€
E’ stato inoltre aggiunto un ulteriore premio in attrezzatura fotografica FUJIFILM.
 
Per partecipare al concorso è necessario registrarsi alla piattaforma Picter, iscrivendosi gratuitamente e creando un Profilo Fotografo. Uno strumento semplice e potente per i fotografi.
 
 
 
PERCHÈ PARTECIPARE? PREMI e VANTAGGI
 
Premi in denaro
attrezzatura fotografica professionale FUJIFILM per un valore di 500 euro
Stampa delle mostre
Esposizione delle mostre durante il Festival della Fotografia Etica
Spese di viaggio e alloggio sostenute dall'organizzazione per soggiornare a Lodi nel mese di ottobre per presentare il progetto
Visibilità in Italia e all’estero per la durata di 3 anni grazie al progetto Travelling Festival
Visibilità sulla stampa internazionale e con i professionisti del settore
Pubblicazione nel catalogo annuale del Festival edizione 2022
Il Festival si impegna a dare visibilità per un intero anno a tutti i progetti e alle pubblicazioni future dei fotografi vincitori attraverso i nostri canali di comunicazione
Tutti i fotografi selezionati saranno presenti nella gallery online permanente sul nostro sito
 
 
GIURIA INTERNAZIONALE
 
Un panel di giurati riconosciuti a livello internazionale che operano nel settore. La composizione della giuria verrà resa nota in seguito.
 
Solo un vincitore per categoria ma....
 
Qualora la giuria reputasse meritevoli altri lavori, oltre a quelli premiati nelle 4 categorie e previo consenso del fotografo, questi potranno essere proposti come mostre nel programma ufficiale della manifestazione.
 
 
COME PARTECIPARE:
 
Per saperne di più sul concorso puoi partire dalla nostra pagina di introduzione.
 
IMPORTANTE:  Per partecipare al concorso è necessario registrarsi alla piattaforma Picter, iscrivendosi gratuitamente e creando un Profilo Fotografo.
 
 
TIMELINE DEL CONCORSO:
 
24 aprile 2022: chiusura concorso
28 giugno 2022: comunicazione dei 10 FINALISTI per ogni categoria e dei 30 FINALISTI per il Single Shot Award, tramite il sito del Festival
30 agosto 2022: proclamazione dei VINCITORI per ogni categoria, tramite il sito del Festival.

Info e bando:

21.12.2021 # 5861
Grenze Arsenali Fotografici

Paolo Falasconi //

Monfest 2022. Le Forme del Tempo.

A Casale Monferrato nasce un nuovo Festival della fotografia diretto da Mariateresa Cerretelli, al debutto dal 25 marzo al 12 giugno prossimi.

A Casale Monferrato nasce un nuovo Festival della fotografia.
MonFest, questo il suo nome, è diretto da Mariateresa Cerretelli e promosso dal Comune di Casale Monferrato con un ampio gruppo di partner pubblici e privati, soprattutto di territorio. Avrà cadenza biennale e l’edizione di debutto è programmata dal 25 marzo al 12 giugno prossimi.
Ambizioni internazionali, forte coinvolgimento del territorio monferrino e confronto tra le arti, rappresentano i maggiori tratti distintivi del nuovo Festival, che manifesta una capacità di programmazione non del tutto usuale, confermata già dalla individuazione dei temi delle prime tre edizioni: nel ’21 l’obiettivo è puntato sulla “Fotografia, il paesaggio e le sue architetture naturali o simboliche”, nel ‘24, il tema è quello della “Fotografia e letteratura”, nel ’26, “Fotografia, tra teatro cinema e danza”.

Sin dal suo debutto, MonFest può contare su “padrini” d’eccezione: gran parte dei protagonisti della critica fotografica nazionale, compresi diversi esponenti delle nuove generazioni. Fotografia certo, ma in base al terzo dei pilastri del Festival, anche arte, architettura, ambiente. Ha valore simbolico che per la sua presentazione ufficiale sia stata scelta la sede di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, importante realtà torinese per sede e nazionale, se non internazionale per il rilevo della sua attività.
Il sottotitolo della edizione di debutto recita ”Le forme del tempo”: “una espressione spirata da Italo Calvino che definiva le città la forma del tempo. Ma che noi – afferma Mariateresa Cerretelli – estendiamo ai paesaggi, alle realtà dei ritratti e alle creatività espresse dai fotografi che saranno qui esposti”.
Ma prima di scorrere il programma, a saltare all’occhio è una scelta peculiare di MonFest: quella di puntare su giovani e donne. Sono stati i ragazzi dell’Istituto Leardi di Casale, ad esempio, a progettare il logo del Festival. Così come i ragazzi delle superiori casalesi saranno i protagonisti delle visite guidate e dei servizi di accoglienza del “loro” Festival. Gli stessi studenti hanno realizzato i ritratti fotografici dei titolari dei negozi e di altre attività di Casale. Sullo stile di Francesco Negri, lo storico fotografo casalese cui idealmente è dedicato il festival. Le immagini campeggeranno nelle vetrine delle attività commerciali, in una originale mostra che si dipana in città.
MonFest sarà anche un Festival al femminile. Mariateresa Cerretelli ha scelto come curatrici per alcune delle mostre di maggior rilievo: Giovanna Calvenzi, Renata Ferri, Elena Ceratti, Daria Carmi. Valentina Vannicola sarà presente con il suo Living Layers. Le signore del Soroptimist hanno deciso di sostenere il progetto dei giovani de Leardi e un secondo progetto rivolto alle donne fotografe inviate a raccontare Storie di Donne.
Questo effervescente clima partecipativo accoglierà gli ospiti del Festival che, com’è prassi, nelle tre giornate ufficiali “occuperà” Casale con incontri, talk, portfoli.

Per giungere alle grandi mostre, che saranno diverse e decisamente di livello. A cominciare da Monferrato, terra senza confini, omaggio a questo magnifico territorio, con immagini, quasi tutte inedite, di Gabriele Basilico. Per volontà di Andrea Elia Zanii curatore di Gabriele Basilico flâneur nelle città (del Monferrato), alle immagini del territorio si aggiungono 4 immagini del Delta del Po, omaggio ad una terra altrettanto fascinosa.
L’alessandrino Vittore Fossati proporrà Il Tanaro a Masio, mostra a cura di Giovanna Calvenzi.
Da Piemonte a Pompei, con Fotografare il Tempo, Pompei e dintorni, immagini di Claudio Sabatino. Questa mostra, a cura di Renata Ferri, sarà accompagnata da un video proiettato in Castello accanto a quello della mostra di Basilico.
Si è già citato Living Layers, lavoro di Valentina Vannicola, progetto di rilettura di uno specifico territorio di Roma. A cura di Maria Teresa Cerretelli. In mostra anche album progetto e plastico in miniatura.
Le spiagge del litorale romagnolo nel silenzio dell’inverno, interpretate da Silvio Canini, sono le protagoniste di Mare di Silenzio, mostra a cura di Elena Ceratti.
Raoul Iacometti, con #homeTOhome, racconta nel Foyer del Teatro casalese, i ballerini di tutto il mondo ritratti con il cellulare nelle loro case in posizioni plastiche durante il lockdown. Mostra a cura di Luciano Bobba.
Non poteva mancare un Omaggio a Francesco Negri, avvocato, Sindaco di Casale Monferrato dal 1881 al 1888, noto soprattutto per la sua attività instancabile di fotografo e di sperimentatore. I suoi esperimenti nel campo della microfotografia, ad esempio, gli consentirono di fotografare, tra gli altri, il bacillo della tubercolosi e di entrare in contatto epistolare con Robert Koch. Questo Omaggio è a cura di Luigi Mantovani.
Nel MonFest grande rilievo hanno anche le sedi: il Castello, il Teatro e la Sinagoga, una delle più belle l’Europa. Ed è in Sinagoga che Lisetta Carmi sarà presente con il suo lavoro incentrato sulla Palestina. Mostra a cura di Daria Carmi.
I soggetti delle fotografie di Ilenio Celoria Fotomorfosi Infernot sono le piccole architetture ipogee scavate nella pietra che, dal 2014, sono state iscritte nella World Heritage List dell’UNESCO nell’ambito de “I Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato”.
Non poteva rimanere escluso il Duomo cittadino, nel cui nartece Maurizio Galimberti esporrà la rilettura dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci , una tela di 6,20 metri x 1,50 circa.
Le mostra resteranno godibili oltre le giornate del Festival, per un periodo di tre mesi. Naturalmente accompagnate da workshop, letture, portfoli.



Ufficio Stampa
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo
tel. 049663499
Referente Simone Raddi: simone@studioesseci.net

In copertina: Photo © Valentina Vannicola

20.09.2021 # 5792
Grenze Arsenali Fotografici

Paolo Falasconi //

Festival di fotografia PhMuseum Days

L'evento ambisce a diventare un appuntamento annuale tra i più interessanti del settore

Dal 23 al 26 settembre 2021 si svolgerà presso il Binario Centrale di DumBO in Via Camillo Casarini 19 a Bologna la prima edizione del festival di fotografia PhMuseum Days. L'evento, curato e organizzato da PhMuseum, incubatore di talenti della fotografia, ambisce a diventare un appuntamento annuale tra i più interessanti sul calendario europeo e a fare di Bologna una delle città di riferimento per la fotografia contemporanea.

Il tema scelto è A New Beginning / Un Nuovo Inizio sia perché il festival rappresenta l'alba di una nuova avventura per PhMuseum sia perché sarà un'occasione per ripensare il decennio appena iniziato e come affrontare le importanti sfide che porterà quali uguaglianza, sostenibilità, giustizia sociale, innovazione e tecnologia. La manifestazione sarà un playground per gli addetti ai lavori e un momento di scoperta per chi voglia avvicinarsi alla fotografia e alle arti visive.

Il programma prevede mostre individuali, una installazione collettiva, workshop, revisioni di portfolio, presentazioni e tavole rotonde, proiezioni, performance e uno spazio dedicato all’editoria indipendente.

Per maggiori informazioni e il programma completo:




In copertina © Alejandro Chaskielberg

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