Marco Maraviglia //
AI - Artificial Intelligence. I nuovi confini dell‘intelligenza artificiale per la produzione di immagini
Appunti da una video-call fatta con Massimo Nava, Ida Marinella Rigo e Sabry Ardore
Tutto quel che vedremo nell‘imminente futuro non sarà sempre vero.
In realtà è da sempre che una fotografia può essere ingannevole se decontestualizzata o manipolata in camera oscura per eliminare dissidenti dalle foto dei regimi o rielaborata con un software di post-produzione digitale per levigare fianchi e ringiovanire un soggetto o semplicemente perché è stesso l‘inquadratura a non mostrare ciò che c‘è dietro di essa.
Ma qui parliamo di intelligenza artificiale. Già impiegata in vari ambiti scientifici. Software ai quali si insegna a pensare per fare meglio ciò per cui sono predisposti. Gli “parli” e loro imparano. E più gli parli, più associano le informazioni ricevute perfezionandosi nel loro compito.
Non dobbiamo pensare ai risvolti pazzeschi come in Io e Caterina di Alberto Sordi dove la domestica robot si ingelosisce mettendo la casa a soqquadro. E nemmeno dobbiamo temere di ritrovarci di fronte al kubrickiano Hal 9000, famigerato computer di 2001 Odissea nello Spazio.
Qui ci si rilassa. Anzi, si fa arte. Si genera l‘inesistente per renderlo visibile.
L‘Intelligenza artificiale negli ultimi mesi è approdata con vigore nella produzione di immagini.
Ci troviamo di fronte a ritratti di donne bellissime, paesaggi mozzafiato, cavalli che corrono a pelo d‘acqua in mezzo al mare e via via tutto ciò che è immaginabile, è visualizzabile. Sarà visualizzabile. Con effetto foto-realistico. A prova di inganno. Il post-Surrealismo iperrealista del XXI secolo.
Non a caso uno dei primi software utilizzati per l‘AI Art è DALL·E che pronunciandolo ricorda uno dei più grandi surrealisti: Dalì.
L‘arte generativa sviluppatasi dagli anni ‘80 in poi è un po‘ la madre dell‘AI per la produzione di immagini. Ma era qualcosa di poco gestibile rispetto agli strumenti che si stanno sviluppando non solo per l‘illustrazione ma anche per l‘elaborazione di testi, musica, video.
I programmi AI di produzione immagini da agosto 2022 hanno avuto un‘escalation grazie al loro costante utilizzo di smanettoni che hanno individuato nuove opportunità creative. “La funzione sviluppa l‘organo”, verrebbe da dire. Utilizzabili su piattaforme proprietarie in versioni Beta, ogni immagine prodotta da artisti digitali, grafici, creativi, non fa altro che implementare le conoscenze al programma stesso.
“Text-to-image” è il percorso. Scrivi parole, frasi, testi di canzoni o brani di romanzi e gli algoritmi generano l‘immagine in base a quanto hanno già appreso dagli utilizzi dei precedenti utenti.
© Sabry Ardore
Facemmo un esperimento con amici: inserimmo contemporaneamente la stessa prompt sulla stessa piattaforma, da computer diversi, e il risultato finale fu la produzione di immagini simili ma non uguali.
- Sabry Ardore
Perché gli algoritmi hanno una velocità di calcolo vertiginosa. Riconoscono cosa hai realizzato in precedenza cercando di comprendere e affinare il tuo stile personale.
Dipende da quali “filtri” hai utilizzato per le precedenti creazioni. Se hai dato input di stile artistico alla Hopper o che richiamano quello di Van Gogh o di artisti del Rinascimento.
Perché il software è stato comunque scritto inserendo a monte grandi quantità di immagini trasformate in algoritmi. E a quelle immagini si aggiungono via via quelle generate dagli utenti, interfacciandosi, producendo in maniera esponenziale ulteriori dati messi a disposizione dal software stesso e quindi degli utenti. Ma i programmi sono ancora dei fanciulli che hanno ancora tanto da apprendere. E allora può capitare che inserendo nel prompt il nome di uno degli autori conosciuti, si possa generare un‘immagine che riprende il suo stile. Perché anche quello è un parametro intercettato dagli algoritmi.
I prompt sono visibili su alcune piattaforme e quindi copiabili come su Midjourney e Dream Studio, su altre piattaforme restano segreti.
Non è raro che ci siano digital artist che si vedono clonati nello stile anche perché c‘è stata un‘impennata di visite sui loro profili. È uno dei motivi per cui gli algoritmi potrebbero cercare di lavorare principalmente su artisti deceduti per evitare implicazioni anche di copyright.
- Massimo Nava
Algoritmi… ma quanto sono intelligenti?
Capita che ci siano alcuni limiti per la generazione di immagini in AI. Le estremità corporee e a volte le proporzioni nelle figure a mezzo busto e intere non sono congrue.
- Ida Marinella Rigo
È ancora tutto in progress, da sperimentare. Artisti digitali e non, grafici, fotografi, nerd o semplici curiosi stanno in realtà contribuendo a sviluppare l‘opportunità dell‘AI Art. Non è importante saper scrivere un poema ma avere le idee chiare di ciò che si vuole ottenere digitando le parole giuste nei prompt. E i programmi miglioreranno sempre di più.
È possibile rimodificare una propria fotografia originale come aggiungere un vestitino, cappellino e sciarpetta al proprio gatto tanto che sono stati nel frattempo annunciati nuovi plugin per Photoshop e altre applicazioni.
© Massimo Nava
La muscolatura del corpo umano non è generata al top ma è qualcosa che via via si sta perfezionando. Al momento le piattaforme non riescono però a produrre linee prospettiche e questo è un altro limite che dovrà essere superato.
- Massimo Nava
Ma come iniziare a esplorare e praticare in questo fantastico mondo dell‘AI con DALL·E, Midjourney e simili?
Al momento, essendo tutto in versione beta, non è ancora possibile acquistare programmi. A volte ci sono delle waitlist: ti registri, ti metti in lista di attesa fin quando ti viene dato l‘ok per iniziare. Recentemente è possibile iscriversi su DALL·E 2 senza mettersi in coda.
Il suggerimento che darei è quello di seguire il gruppo AI Art dove, cercando i post dei moderatori, vi sono indicazioni utili per iniziare attraverso varie piattaforme. Eh sì, perché qui è come se si trattasse di provare varie auto per scegliere quella più adatta alle proprie esigenze.
Sono strumenti che servono a produrre immagini quando in rete non si trovano quelle gratuite che servirebbero per un lavoro.
- Sabry Ardore
In un futuro, forse non tanto lontano, potremmo ritrovarci buona parte delle immagini pubblicitarie create con AI. Libri illustrati grazie all‘intelligenza artificiale. E probabilmente scorreranno fiumi di parole come oggi stiamo ancora a discutere su quale sia la “vera fotografia” tra pellicola e digitale.
Ma i problemi che si potrebbero presentare saranno altri.
Potremmo ritrovarci in situazioni che distorcono la realtà con serie implicazioni sociali come il bullismo o la circolazione di immagini false di persone inserite in filmati di Youporn o Onlyfans o anche per fini politici.
È chiaro che la direzione giusta sarà quella di regolamentare l‘utilizzo di questi strumenti come l‘inserimento di metadati accessibili o filigrane individuabili da appositi lettori.
- Massimo Nava
Ci saranno casi in cui i media, senza verificare ciò che pubblicano e in buona fede, ci mostreranno scene di cronaca internazionale realizzate con l‘AI?
Ma guardiamo con entusiasmo ai vantaggi delle opportunità dell‘AI.
Oltre quelli che possono essere gli impieghi creativi nel campo dell‘arte e della comunicazione per gli addetti ai lavori, credo che queste applicazioni abbiano fatto la felicità di qualcuno. Ragazzi e adulti che si sentono di creare qualcosa artisticamente. Qualcosa di divertente e appagante che si vive attivamente.
- Ida Marinella Rigo
Insomma l‘AI ha un suo fascino per la produzione di immagini nel prossimo, immediato futuro. Ma attenzione a non ritrovarsi coinvolti in bugie visive pericolose perché la storia di Al Pacino che riesce a sostenere un grande inganno in S1m0ne è solo un film.
© Ida Marinella Rigo
TIMELINE: LA RAPIDA EVOLUZIONE DELL‘AI
A cura di Massimo Nava
«La premessa è il continuo "riversamento" di funzionalità, fenomeno facilmente osservabile tra le piattaforme che si inseguono in un turbinio di "botta e risposta" che si è velocizzato dalla fine di agosto fino ad oggi (generando, del resto, la mole di articoli e criticità cui accennavo durante la diretta - riferimenti in basso, a fine elenco).»
1 Artbreeder, l‘antesignano più noto (2018-2021+):
Questa piattaforma è la prima ad aver suggestionato gli artisti con le sue funzionalità GAN-generative. Si basa su interfaccia e parametri da governare che costruiscono il risultato in un "mix" interattivo perpetuo (virtualmente). Negli ultimi mesi ha proposto un aggiornamento al suo modello costruttivo ma sembra essere rimasta un po‘ indietro rispetto agli altri. Prevede una formula a pagamento con abbonamento mensile.
2 Nvidia Canvas (2020-2021+):
La nota Nvidia fece scalpore un paio di anni fa mostrando questa sua applicazione disponibile solo su SO dotati di schede Nvidia. Nei video diffusi inizialmente fu grande lo stupore nell‘assistere ad una modalità di "disegno assistito", promessa che venne mantenuta nella Beta rilascia agli utenti. Il software è ancora in Beta (un aggiornamento è arrivato da poco, mantenendo il tool nel suo stato di Beta, appunto). Nvidia dispone anche di una versione online che sfrutta la dinamica text-to-image/prompt-to-image, anch‘essa in beta, oltremodo macchinosa.
3 Wombo Dream (2021+)
Wombo nasce nel 2021 cavalcando l‘onda AI che iniziava a farsi sentire con insistenza. Ha guadagnato consensi con la sua applicazione, basata su prompt e preset di stile, preparandosi al mercato NFT fin dalle prime battute (orientamento ufficializzato negli ultimi mesi con l‘aggiornamento dell‘applicazione). A differenza delle altre piattaforme si basa, nativamente, sul formato "Card" tipico di un genere di NFT. I risultati sono piacevoli ma richiedono più tempo e impegno rispetto alle altre piattaforme.
Negli ultimi tempi ha iniziato ad esplorare una modalità basata su Discord.
4 DiscoDiffusion (2022)
La prima "Collab" che ha inaugurato la stagione del fermento sulle AI si impone subito con il suo stile votato alle Digital Art e, dall‘avvento di Midjourney in poi continuerà ad evolversi con una serie di rilasci frequenti. La sua modalità basata di Google Drive è gratuita e, di conseguenza, fa la felicità della massa che inizia a mostrare i propri risultati online.
5 Midjourney (2022)
Con un approccio differente (sviluppo di una community online e utilizzo dei server Discord) arriva poi Midjourney che tra maggio e agosto rilascia diversi aggiornamenti crescendo in utenza e funzionalità. Da fine agosto in poi la crescita è divenuta esponenziale prendendo "spunto" da Stability ed il suo StableDiffusion raggiungendo livelli qualitativi che spingono e sostengono la community. Dopo la trial è richiesto un abbonamento disposto su livelli diversi.
6 Dall-E (2021+)
Tra i 2 contendenti, entrambi votati alla Digital Art, la piattaforma che ha prodotto uno tsunami di recensioni online è Dall-E che, prima degli altri, permetteva di ottenere anche un buon livello di fotorealismo oltre ad offrirsi come piattaforma in grado di trasformare qualsiasi suggestione in una composizione creativa, per quanto surreale potesse essere. Il suo modello è rimasto vincolato ad un accesso limitato per molto tempo, contribuendo a costruirne il "mito" ma in ritardo sul rilascio effettivo delle altre piattaforme mentre recuperavano il terreno perduto. Oggi continua ad aggiungere funzionalità muovendosi in una direzione parallela ma diversa rispetto agli altri "contendenti".
Online sono nate altre iniziative basate sul suo codice chiamate "Dall-E mini" come: https://www.craiyon.com/ (che sono più divertenti che utili).
La vocazione al "meme", in tutti i casi, è evidente.
7 Stability.ai (2020/2021+)
Dalla fine di agosto (22 agosto) arriva sugli schermi l‘azienda che incendierà le polveri e spingerà ad un salto evolutivo Midjourney. È il momento di Stable Diffusion.
Stability, di fatto, sarà l‘elemento che renderà "instabile" il mercato rompendo alcuni equilibri. Dispone di 2 modalità: una in versione Collab (del tutto simile a DiscoDiffusion) ed una in versione web-app, più facilmente utilizzabile dagli utenti, chiamata: DreamStudio (inaugurata il 6 settembre).
Le versioni di StableDiffusion seguono il modello gratuito e godono di applicazioni a supporto degli utenti. DreamStudio funziona invece con crediti a consumo.
Massimo Nava
Di Reggio Calabria. Vive a Roma.
Massimo Nava (a.k.a. Artlandis) è Creative Strategist, Social Media Expert, Digital Artist.
Freelance dal 2001 segue le evoluzioni del mondo del mondo digitale, tra sperimentazione, nuovi linguaggi visivi e suggestioni mainstream.
È admin della Community Grafici Creativi e fondatore del progetto di formazione gratuita “Artlandis‘ Learning” (attivo dal 2011 con eventi dal vivo, webinar, podcast, guide e contenuti a tema).
Nel tempo libero si dedica a Cinema e Serie, ai Videogames, alla cucina amatoriale ed alla scrittura.
Vive a Roma, immerso in rete, tra social, nuove idee e progetti.
Ama la diversità, gli archetipi e le Conversazioni.
Ida Marinella Rigo
Di Savona. Vive a Milano.
Ligure di nascita, nel 2002 mi trasferisco a Milano. L‘arte è sempre stata per me un bisogno, una necessità. Nel 2014 diverse vicissitudini mi portano a dover cambiare lavoro, stile di vita, a reinventarmi. Un cambiamento traumatico; ho sentito l‘esigenza di esorcizzare le mie paure e la mia irrequietezza. Nel 2016 ho iniziato a “curarmi” da autodidatta con la fotografia: tramite le immagini ho cercato di dare voce ai miei urli muti. La fotografia per me non è staticità ma movimento, mutevolezza, è l‘indefinito all‘interno del finito, è uno strumento malleabile volto a mostrare la “mia” verità. Ad oggi mi sto dedicando allo studio delle AI come strumenti da poter utilizzare come integrazione alle mie fotografie.
Sabry Ardore
Di Napoli. Sempre in giro per lavoro.
Fotografa e digital artist.
Laureata in fotografia, cinema e TV presso l‘Accademia di Belle Arti di Napoli, master in Pubblicità art direction e copywriting presso ILAS.
La sua è una ricerca artistica a 360° spaziando tra foto di viaggio, reportage, commercial, sperimentali, autoritratti e composizioni grafiche semplici e complesse con uno stile dark/gothic surreale.