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06.09.2023 # 6324
festival della fotografia etica di lodi 2023 - XIV edizione

Paolo Falasconi //

festival della fotografia etica di lodi 2023 - XIV edizione

20 mostre, quasi 100 fotografi da 40 paesi diversi e 5 continenti, oltre 700 immagini esposte. Questi i numeri della quattordicesima edizione del Festival dal 30 settembre al 29 ottobre.

Comunicato stampa

Il Festival della Fotografia Etica è diventato ormai, da fine settembre a fine ottobre di ogni anno, un evento atteso da migliaia di persone – appassionati di fotografia ma non solo – che raggiungono Lodi da tutta Italia per immergersi in un concentrato di storie da tutto il mondo, per riflettere e stupirsi. “Storie uniche, emozionanti ma necessarie”, come dichiara Alberto Prina, Direttore del Festival.

20 mostre, quasi 100 fotografi da 40 paesi diversi e 5 continenti, oltre 700 immagini esposte. Questi i numeri della quattordicesima edizione del Festival dal 30 settembre al 29 ottobre.

Cuore espositivo è sempre il World Report Award – Documenting Humanity. A partire dalla categoria MASTER, vinta da Evgeniy Maloletka con il reportage L’assedio di Mariupol, in cui ha raccontato il drammatico assedio russo alla città ucraina, devastata e con decine di migliaia di civili che hanno perso la vita o costretti alla fuga; la categoria SPOTLIGHT va a Bob Miller per il reportage The Last Generation: Zoey’s Dream, in cui i sogni dell’adolescente Zoey Allen si scontrano con la crisi delle medie aziende agricole americane, in cui anche lei vive; menzione speciale nella sezione Spotlight va a Sarah Pabst e al suo Everyone in Me is a Bird, lavoro intimistico in cui il lutto per la perdita e la gioia per una nuova nascita vanno a plasmare la percezione e l’esperienza della quotidianità; la categoria SHORT STORY è stata vinta da Alessandro Cinque con il reportage Alpaqueros, che racconta la questione della crisi climatica attraverso la situazione che stanno vivendo gli allevatori di alpaca in Perù; menzione speciale nella sezione Short Story va a Luisa Lauxen Dörr e alla sua Imilla, che è il nome di un collettivo di skaters boliviane che indossano abiti tradizionali per combattere contro la discriminazione; la categoria STUDENT, vinta da Gerd Waliszewski con Between the Sirens, proporrà la dura realtà dell’Ucraina invasa dalla guerra, in cui i giovani cercano di vivere la loro vita quotidiana che viene regolarmente interrotta dalle sirene d’allarme e dai missili in arrivo; la sezione SINGLE SHOT è stata infine vinta da Mohammad Rakibul Hasan con l’immagine The Blue Fig, una riflessione sul riscaldamento globale che sembra avere un impatto sproporzionato su alcuni Paesi piuttosto che altri, come ad esempio il Bangladesh. Tutte le mostre saranno visitabili presso Palazzo Barni, tranne il percorso del Single Shot esposto alla Banca Centropadana.


Image © Evgeniy-Malotetka


Anche quest’anno Lodi, in collaborazione con Bipielle Arte, accoglierà l’unica tappa lombarda della mostra internazionale itinerante del World Press Photo, il grande concorso internazionale di fotogiornalismo e fotografia documentaria più famoso al mondo che si svolge da oltre 50 anni e indetto dalla World Press Photo Foundation di Amsterdam. Quasi 150 immagini che arrivano dai 5 continenti per raccontare storie incredibili. Si tratta di lavori firmati per le maggiori testate internazionali, come National Geographic, BBC, CNN, The New York Times, Le Monde, El Pais.

Grande attenzione, come sempre, sarà per la sezione Uno Sguardo sul Mondo, visitabile presso il Palazzo della Provincia, che propone un percorso realizzato in collaborazione con Agence France-Press sulla crisi climatica. Siccità, incendi, inondazioni sono sempre più frequenti così come l’innalzamento del livello del mare, lo scioglimento dei ghiacciai e le ondate di caldo, fenomeni che interessano diverse aree del pianeta. Ogni giorno le notizie raccontano di un disastro naturale che accade da qualche parte e di persone colpite da fenomeni improvvisi, potenti e incontrollabili. Il consenso scientifico sul fatto che il cambiamento climatico sia in atto e che sia causato dall’uomo è forte. In ogni angolo della Terra, i fotografi di AFP hanno documentato gli effetti e le conseguenze che stanno minacciando sia la fauna selvatica che gli esseri umani.

Lo Spazio Approfondimento quest’anno proporrà due nuovi progetti dell’organizzazione no-profit Vital Impacts alla cui guida vede Ami Vitale, nota fotografa del National Geographic. La mostra si presenta in una duplice versione, outdoor e indoor. La prima sarà allestita presso i giardini pubblici della città e vedrà esposte una cinquantina di immagini di giovani fotografi provenienti da tutto il mondo che hanno partecipato al Vital Impact Grant, premio nato per supportare coloro che si impegnano nell’ambito della fotografia naturalistica e dell’attivismo a favore del Pianeta. La versione indoor, invece, vedrà protagonisti molti maestri della fotografia naturalistica i cui lavori saranno esposti nell’ex-chiesa dell’Angelo. Queste immagini fanno parte della collezione invernale di scatti che i loro autori hanno concesso per una raccolta fondi, che ha l’obiettivo di sostenere il Reteti Elephant Sanctuary in Kenya, luogo per cui Ami Vitale, fondatrice di Vital Impact, si spende da molto tempo.

Lo Spazio No Profit nel chiostro del ex-ospedale Gorini quest’anno sarà ricco di ben 4 progetti: il fotografo Filippo Venturi per l’organizzazione PSCORE con Awakenings, progetto che racconta come ogni anno molti nordcoreani, in prevalenza donne, tentano di scappare in cerca di una vita migliore per loro e per le proprie famiglie; la spagnola Maria Clauss per l’ONG Medicos del Mundo con Donde no habite el olvido, sulle vittime delle rappresaglie della guerra civile spagnola; Davide Torbidi per la Camera del Lavoro Lodi con il progetto Ho visto e non ho più dimenticato, sulla scottante tematica degli elevati numeri di infortuni e morti sul lavoro in Italia; infine il progetto Vivere la bellezza della Società Cooperativa Sociale ONLUS Nuova Assistenza, che ha trasformato alcune opere d’arte fra le più note al mondo in fotografie grazie agli operatori-fotografi ed ai pazienti che si sono prestati a questa collaborazione.

Tocca poi a Le vite degli altri, spazio tematico di Palazzo Modignani che conterrà quattro bellissimi focus fotografici che vogliono indagare la stretta relazione che si crea tra le persone e il luogo in cui vivono, le tradizioni che vengono portate avanti ma anche i cambiamenti che influenzano le società.
Laura Morton ci accompagna in un viaggio per la Silicon Valley dove è la tecnologia a farla da padrone con le sue start-up e il wi-fi veloce: la nuova frontiera del sogno americano; Paul Ratje racconta le province del Sichuan e del Qinghai, al confine tra Cina e Tibet, e le nuove generazioni non più legate solo ai costumi del passato ma alla ricerca di nuove professioni e un moderno stile di vita; Toby Binber ha trascorso moltissimi anni tra le strade di Belfast insieme ai ragazzi che ora sono diventati quasi adulti in una città che non è cambiata; infine Lukas Kreibig, che racconta il cambiamento climatico in Groenlandia e come questo stia andando ad impattare sulla vita delle comunità Inuit.

Infine, Elegia Lodigiana di Gabriele Cecconi che sarà allestita nella sede della Cavallerizza. Raccontare il territorio in cui si vive e si è immersi ogni giorno non è impresa semplice. Essere obbiettivi e sapersi guardare dentro, partendo dalle proprie radici per arrivare al presente fatto di luci e ombre, è una sfida emozionante. Per questo si ha bisogno dello sguardo esterno, meglio se diverso e lontano, che sappia vedere il quotidiano, invisibile a chi lo guarda con gli stessi occhi, e che sappia svelare con la bellezza di uno scatto l’identità di un territorio, con la leggerezza della fotografia quello che non conosci o non vuoi conoscere. Da queste esigenze necessarie e importanti nasce questo progetto finanziato dal bando Strategia Fotografia 2022 promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, in collaborazione con la Provincia di Lodi. Sin dai primi mesi di quest’anno il fotografo Gabriele Cecconi, reportagista di fama internazionale con esperienza su tematiche ambientali, è arrivato nel lodigiano per posare il suo sguardo su questo territorio. La scelta di proporre un’indagine fotografica è significativa, oltre che per le caratteristiche antropologiche di quest’area, anche per la crisi idrica che nel 2022 ha investito il nord-Italia, con conseguenze drammatiche sul tessuto economico-sociale dell’area. Generazione dopo generazione, l’acqua ha rappresentato una risorsa che ha consentito il sostentamento e lo sviluppo di un’area economica tra le più produttive e fertili d’Europa. Tutto questo ora è in pericolo e il rischio più grande è la perdita della civiltà contadina. Si ringrazia la Provincia di Lodi, il Consorzio Muzza, SAL azienda idrica lodigiana, FUJIFILM Italia e Concessionarie BMW-MINI del gruppo Carteni per il supporto al progetto.

Contemporaneamente al Festival si svolgerà FFE – OFF, un circuito di mostre fotografiche, esposte in negozi, bar, ristoranti, gallerie, circoli culturali e aree pubbliche della città. Lo scopo di FFE – OFF è quello di valorizzare e diffondere le opere di chiunque voglia proporre le proprie realizzazioni. Per questo motivo non ci sono vincoli tematici o di genere, in quanto FFE – OFF non è un’estensione del programma principale del Festival della Fotografia Etica.

Il team educational del Festival proporrà le consuete visite guidate per le scolaresche su prenotazione dal lunedì al venerdì per studenti delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, accademie e scuole di fotografia. Nelle domeniche di ottobre il team educational offrirà inoltre la possibilità di frequentare i Kids Labs, laboratori fotografici per bambini e ragazzi dai 5 agli 11 anni per avvicinarsi alla fotografia e scoprire il mondo attraverso le immagini.

Un’edizione caratterizzata oltre che per la qualità delle mostre anche per il livello degli incontri, le visite guidate con i fotografi, le letture portfolio, le presentazioni di libri e per le attività educational, che verranno organizzate come di consueto in presenza, ma anche online per le scolaresche che a causa della distanza non potranno recarsi a Lodi.

Questa edizione è resa possibile grazie al supporto del Comune di Lodi e tanti altri sponsor, che a diverso titolo hanno contribuito con il loro supporto.

Epson, Imaging partner del Festival, supporta la stampa delle mostre e continua ad essere al nostro fianco nella sfida tecnologica di portare le immagini all’aperto attraverso la realizzazione di mostre outdoor per una nuova fruizione dell’Immagine fotografica. In una delle sedi espositive l’azienda sostiene inoltre il Festival attraverso la proiezione di immagini in grandi dimensioni.

FUJIFILM Italia, sarà presente al Festival in qualità di Award Sponsor del WRA e a sostegno dello spazio Corporate in quanto partner del progetto Elegia Lodigiana di Gabriele Cecconi attraverso la fornitura di apparecchiature fotografiche, sistema Large Format GFX, utilizzate per la realizzazione. Con il suo supporto, avvalora e incoraggia il grande impegno che il Festival mette ogni anno in campo per celebrare la fotografia. FUJIFILM Italia è da sempre in prima linea per rimarcare il valore della fotografia, per la sua capacità di raccontare la collettività e la realtà che ci circonda.

L’Erbolario, azienda cosmetica lodigiana, al nostro fianco sin dalla prima edizione e molto vicina ai temi legati alla salvaguardia del nostro Pianeta e al rispetto delle risorse, sostiene uno spazio espositivo che racconta la bellezza della nostra Madre Terra e al contempo la sua fragilità: immagini che sono un monito per tutti noi e che devono spronarci ad adottare soluzioni rispettose dell’ambiente.

Concessionarie BMW-MINI del gruppo Carteni impegnate per costruire un nuovo equilibrio, grazie all’impiego di nuove tecnologie per la mobilità e attraverso scelte individuali e imprenditoriali più consapevoli, sostengono uno spazio espositivo che racconta il lodigiano e come il cambiamento climatico abbia un impatto sul territorio.

Tutte le mostre, compresa quella al World Press Photo, saranno accessibili solo se si è in possesso di biglietto giornaliero o abbonamento acquistabili online e in loco. La mostra ai giardini pubblici della città è invece a libero accesso.



Per tutte le informazioni e dettagli visitate il sito del Festival www.festivaldellafotografiaetica.it

In copertina, foto © Rafael Vilela


14.03.2024 # 6401
festival della fotografia etica di lodi 2023 - XIV edizione

Paolo Falasconi //

Biennale della Fotografia Femminile di Mantova

Giunta al terzo anno, si conferma un appuntamento unico al mondo

Giunta alla terza edizione, la Biennale della Fotografia Femminile di Mantova (BFFmantova) è partita l’8 marzo 2024 riconfermandosi come un appuntamento unico al mondo. Per il terzo anno la città lombarda si trasforma così per più di un mese in una vetrina internazionale per importanti artiste, a volte poco conosciute nel nostro Paese.
Organizzata dall’Associazione La Papessa con il Patrocinio della Regione Lombardia, del Comune di Mantova e la Fondazione Cariplo ed il sostegno di Fujifilm Italia, la BBFmantova ha affidato la direzione artistica, come per le precedenti edizioni, ad Alessia Locatelli che quest’anno ha individuato un titolo “Private”, che racchiude in sé vari significati intriganti quanto attuali.
Il soggetto proposto è dunque aperto a tutti i linguaggi della fotografia e viene declinato in differenti accezioni. Può essere inteso come riferimento alla vita privata, al tema della privacy nella sua definizione di cosa è pubblico e cosa è privato, nel mondo fisico e nei social network. Si rapporta al concetto di censura, al mondo del web e della condivisione virtuale. Contempla la realtà della post-fotografia e della sorveglianza nello spazio pubblico attraverso le telecamere; così come la definizione di spazio pubblico/privato, tra reale e virtuale. 
Vi è, inoltre, una visione che identifica il tema del privato in contrapposizione al pubblico, sulla traccia della definizione di Privato “Che non è pubblico, in quanto è riservato a una sola persona o a una ristretta cerchia di persone” (Enc. Treccani). Ed ecco che viene affrontata la questione delle carceri, della privazione di identità, di cultura e linguaggio, nonché il tema attuale della gentrificazione e della scelta in autonomia del ritiro e dell’esclusione dalla società in comunità autogestite. 
Una particolare attenzione è dedicata anche al rapporto difficile con la natura e l’ecologia declinato nell’indagine sulla privatizzazione servizi, dell’ambiente, delle fonti d’acqua e le ricadute nella crisi idrica ed energetica attuale. 
Lo stesso termine nella lingua italiana identifica un senso di privazione, di sottrazione, declinato al plurale femminile. Crediamo nello sguardo intimo che possa raccontare la sfera affettiva e il sempre più complesso rapporto tra l’immagine personale e pubblica. 
La Biennale della Fotografia Femminile da sempre si muove su argomenti che riguardano problematiche di carattere sociale e geopolitico: l’istruzione, il classismo, gli effetti della migrazione che si trovano nella privazione delle terre, dell’economia, delle libertà civili e nel neo-colonialismo. 

L’edizione 2024 segue lo stesso formato delle precedenti, con mostre principali di fotografe italiane e internazionali: Daria Addabbo - Drought. No water in the Owens Valley (Italia), Luisa Dörr - Imilla (Brasile), Kiana Hayeri - Where prison is a kind of freedom (Afghanistan), Esther Hovers - False Positives (Paesi Bassi), Tamara Merino - Underland (Cile), Thandiwe Muriu - Camo (Kenya), Photos2 Solitary - Photo requests from solitary (Stati Uniti), Claudia Ruiz Gustafson - La ciudad en las nubes (Stati Uniti), Newsha Tavakolian - And They Laughed At Me (Iran) con il supporto di Photo Grant di Deloitte promosso da Deloitte Italia con il patrocinio di Fondazione Deloitte, Cammie Toloui - The Lusty Lady Series (Stati Uniti) e una selezione di foto di Lisetta Carmi in collaborazione con l’Archivio Lisetta Carmi,  Martini e Ronchetti (Genova). Numerose sono le altre iniziative, tra le quali una Open call per un Circuito Off, letture portfolio, workshop, laboratori didattici per bambini, conferenze e le proiezioni dei sei docufilm Le Fotografe la serie ideata, scritta e diretta da Francesco G. Raganato, prodotta da TERRATREMA FILM per SKY ORIGINAL.
I luoghi deputati sono Palazzo Te Tinelli, Casa di Rigoletto, Casa del Mantegna, Galleria Disegno, Spazio Arrivabene2, Casa del Pittore. Le fotografie selezionate della Open Call, invece, verranno esposte a titolo gratuito in luoghi pubblici della città coinvolgendo i commercianti: un’occasione per rendere partecipi dell’evento anche tutta la città e i turisti, catturando in questo modo la loro attenzione. 
Associazione culturale La Papessa | lapapessa.org
Promuove la cultura fotografica, a partire dalla città di Mantova dove è nata. Il progetto parte da un’idea di Anna Volpi (Presidente) e Chiara Maretti (Vicepresidente), entrambe fotografe. Il simbolo che rappresenta l‘associazione è la figura de “La Papessa”: nei tarocchi una donna di potere spirituale e temporale, colei che trasmette conoscenza. Siamo un gruppo di artiste, fotografe, esperte di comunicazione visiva, ma anche di persone appassionate di arte e cultura in generale, unite dalla voglia di creare nuove realtà e opportunità nel mondo della fotografia.
 
Le mostre si terranno nei 6 fine settimana (sabato e domenica) tra il 9 marzo e il 14 aprile 2024
I Venerdì su prenotazione per scolaresche e gruppi min 15 pax
richieste a info@bffmantova.com



Biennale della Fotografia Femminile
PRIVATE
8 marzo - 14 aprile 2024, Mantova (varie sedi)
info@bffmantova.com
www.bffmantova.com

Vernissage
8 marzo h 18.30 
Spazio Arrivabene2



BIGLIETTERIA 
presso Casa del Mantegna - Via G. Acerbi, 47
Intero: 16€
Ridotto (under 26 e over 65) 13€
Soci La Papessa: 12€
Soci Riaperture, Irfoss APS, La Ghiacciaia, Frammenti di Fotografia, AFIP, Fotocineclub, NessunoPress, Sisf, Soci Coop: 14€
Ridotto famiglie 12,50€ a persona (4 persone: 2 adulti e 2 under 18)
Gratuito: fino a 12 anni e per persone con disabilità e accompagnatori

ORARI
Casa del Mantegna, Via G. Acerbi, 47: dalle 10 alle 18:30
Palazzo Te, Tinelli, Viale Te, 13: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18:30
Casa di Rigoletto, Piazza Sordello, 23: dalle 9 alle 18
Galleria Disegno, Via G. Mazzini, 34: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19
Casa del Pittore, Corso Garibaldi, 46: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19
Spazio Arrivabene 2, Via G. Arrivabene, 2: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19
Mostre aperte tutti sabato e domenica di marzo: 8, 9, 10, 16, 17, 23, 24, 30, 31
Mostre aperte tutti sabato e domenica di aprile: 1, 6, 7, 13, 14

In copertina: foto © 2023 Newsha Tavakolian, And They Laughed at Me

19.01.2024 # 6382
festival della fotografia etica di lodi 2023 - XIV edizione

Paolo Falasconi //

Exposed - Festival Internazionale di Fotografia di Torino

Dal 2 maggio al 2 giugno - mostre temporanee, una fiera specializzata, attività didattiche, incontri, committenze artistiche ed eventi off declinati attorno a un tema. Per l’edizione 2024, il tema principale sarà New Landscapes

EXPOSED è il nuovo Festival Internazionale di Fotografia di Torino che ogni anno porterà nel capoluogo piemontese, nel mese di maggio, mostre temporanee, una fiera specializzata, attività didattiche, incontri, committenze artistiche ed eventi off declinati attorno a un tema. Per l’edizione 2024, il tema principale sarà New Landscapes e le sua attività verranno ospitate nelle principali istituzioni culturali e realtà indipendenti cittadine. Promosso da Città di Torino, Regione Piemonte, Camera di commercio di Torino, Gallerie d‘Italia – Intesa Sanpaolo, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT in sinergia con Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e organizzato da Fondazione per la Cultura Torino, EXPOSED nasce per rinsaldare il profondo legame tra Torino e la fotografia.

EXPOSED Grant for Contemporary Photography è il premio annuale lanciato da EXPOSED Torino Foto Festival per supportare in maniera concreta la produzione di nuovi progetti fotografici.
La procedura di partecipazione, esclusivamente su invito, ha coinvolto oltre quaranta personalità di spicco nel mondo della produzione culturale internazionale, invitate a candidare due nomi di fotografi mid-career o che abbiano già mostrato una comprovata ricerca artistica.

Il tema della prima edizione del Grant, che coincide con quella del Festival 2024, è New Landscapes e sta a indicare nuovi scenari, evoluzioni, linguaggi e prospettive rispetto alla realtà contemporanea, alle narrazioni del mondo e dei paesaggi che lo costituiscono.
I fotografi segnalati sono stati invitati a candidare una proposta progettuale inedita che possa essere finalizzata per una mostra durante l’edizione di EXPOSED Torino Foto Festival il prossimo Maggio 2024.
La giuria di esperti composta da Kateryna Radchenko (curatrice Odessa Photo Days), Mariama Attah (curatrice associata presso la Deutsche Börse Photography Foundation), Antonio Carloni (vice direttore Gallerie d’Italia Torino), Davide Quadrio (direttore MAO di Torino) e Salvatore Vitale + Menno Liauw (direttori artistici di EXPOSED Torino Foto Festival), decreterà il vincitore della prima edizione del Grant che sarà premiato con 20.000 euro e con una personale durante la prima edizione di EXPOSED Torino Foto Festival dal 2 maggio al 2 giugno.

19.01.2024 # 6381
festival della fotografia etica di lodi 2023 - XIV edizione

Paolo Falasconi //

Fotografia Europea 2024 – XIX edizione

La natura ama nascondersi - a Reggio Emilia dal 26 aprile al 9 giugno 2024 Giornate inaugurali 26, 27, 28 aprile

Fotografia Europea sta per tornare. Il festival internazionale di Reggio Emilia, che in 18 edizioni ha esposto alcuni tra i più grandi maestri della fotografia e scoperto nuovi talenti richiamando migliaia di appassionati e professionisti da tutto il mondo, ritorna in città dal 26 aprile al 9 giugno 2024 con mostre, eventi e spettacoli dedicati ad un tema che non può non riguardarci tutti: la Natura.

La natura cela la sua essenza ai nostri sensi, ma rivela la sua potenza in modi talvolta delicati,  talvolta distruttivi, in un processo continuo che può essere inteso come un’oscillazione tra l’essere e il divenire. L’essere umano, che è parte della natura, ricerca l’essenza delle cose che lo circondano, siano esse piante, animali, rocce, fiumi e sistemi meteorologici, nel tentativo di scoprirne la natura e contemporaneamente di capire se stesso.
Tutti gli esseri viventi sono collegati fra loro in un “corpo globale”, i cui confini si dissolvono o si compenetrano. Tuttavia, ciascuna creatura percepisce la realtà come molteplice e mutevole,  frammentata e limitata, perché i sensi sono diversi e dipendono dall’istinto di sopravvivenza di ognuno. La mente umana ha persino la capacità di nascondere la verità a se stessa, alla propria vera natura, tranne, forse, nel momento in cui sogna.
Eraclito ha evocato questo comportamento paradossale nel celebre frammento: La natura ama nascondersi.
 
Fotografia Europea 2024 si propone di esplorare, dunque, le interconnessioni fra occultamento e scoperta: le tante, prestigiose mostre personali e collettive di questa edizione tematizzeranno il senso del doppio o della interdipendenza come parte essenziale della vita sulla terra, evocando anche le azioni positive o di trasformazione che gli esseri umani possono intraprendere, al di fuori dall’atteggiamento di controllo dominante che la nostra specie esercita.
In questo processo si rivela l’individuo e, insieme, si celebra una coscienza ecocentrica, immaginando nuove narrazioni, forme e interpretazioni, presentando i vari modi in cui i concetti di natura si manifestano attraverso la fotografia e il cinema contemporanei.


31.08.2022 # 6109
festival della fotografia etica di lodi 2023 - XIV edizione

Paolo Falasconi //

Grenze Arsenali Fotografici

Il Festival di fotografia a Verona dall’1 al 26 settembre 2022.

(Verona, agosto 2022) - Torna il Festival Grenze Arsenali Fotografici, il festival internazionale di fotografia giunto alla quinta edizione, organizzato in collaborazione con Assessorato alla Cultura, Turismo e Rapporti con l’UNESCO, con il coinvolgimento del Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri e dell’ufficio Conservazione e Valorizzazione Sito UNESCO e Cinta muraria magistrale del Comune di Verona
 
Il Festival si svolgerà nel quartiere di Veronetta al Bastione delle Maddalene e in varie location del centro di Verona dall’1 al 26 settembre 2022.  
 
Il nutrito programma del Festival è dedicato al tema del falso. Il falso come dubbio metodico sulla presunta verità dell‘immagine. Il falso come indagine sul destino e non sull‘origine della fotografia. “La realtà non è l’opposto della finzione. Anzi. La finzione è un ponte per comprendere la realtà”.
 
La curatela e la direzione artistica del festival sono a cura di Simone Azzoni, docente IUSVE e critico d’arte, e Francesca Marra, fotografa e docente, affiancati da un team giovane e dinamico di studiosi, studenti e appassionati di fotografia.
 

Gli autori

Anche per l’edizione 2022 si ripropone il respiro internazionale che ha contraddistinto il festival nelle precedenti edizioni, con mostre di autori nazionali e internazionali (Giappone, Sud Africa, Serbia, Austria, Catalogna) che indagano appunto il tema del falso nelle sue declinazioni. 
Per la main section:
Francesco Amorosino con “Fantastic Voyage”
Susi Belianska con “Secret Garden”
Joan Fontcuberta y Pilar Rosado con “DÉJÀ-VU” in anteprima assoluta per l’Italia
Thania Petersen con una selezione dai suoi lavori
Klaus Pichler con “This will change your life forever”
Sethembile Msezane con “Kwasukasukela - Re-imagined bodies of a (South African) 90s born Woman (2015-2016)”
Ruben Torras Llorca con “Road Moview”
Kai Yokoyama con “The day you were born, I wasn’t born yet”
Sonja Žugić con “Dissappearing”
Sara Munari con “Non ditelo a mia madre. Don’t let my mother know”
Lina Pallotta con “I AM I”
Valeria Laureano con “AMALÌA”
Paula Sunday con “Diario di una doppia, uso singola”

Per la sezione OFF
Silvia Barp con “Ràmici”
Chiara Bruni con “L’ora in cui non sapevamo nulla l’uno dell’altro”
Alessandro De Leo con “Contatto”
Janowska Jadwiga con “False Flag”
Nahid Rezashateri con “Il vento ci porterà via”
Stefano Zancan con “Cowland”
Chiara Zuanazzi con “0”5”


Le location
 
Sono diverse le location che ospiteranno le mostre dell’edizione 2022 di Grenze Arsenali Fotografici, in una sorta di virtuale abbraccio che il festival intende rivolgere alla città di Verona in generale e in particolare al quartiere di Veronetta, uno dei più vivaci e multietnici della città scaligera.
 
Le mostre di Amorosino, Belianska, Fontcuberta/Rosado, Petersen, Pichler, Msezane, Torras, Lorca, Yokoyama, e Žugić si terranno al Bastione delle Maddalene.
Le mostre di Munari e Pallotta sono allestite presso Grenze | Galleria d’Arte Contemporanea, in collaborazione con Isolo17, in via XX Settembre e quelle di Laureano e Sunday presso Spazio Alva in vicolo Terrà 5.
 
Una location affascinante ospiterà le mostre del Circuito OFF (Barp, Bruni, De Leo, Jadigwa, Rezashateri, Zancan e Zuanazzi): il Lazzaretto di Verona. Costruito per volere della Repubblica di Venezia a partire dal 1549 fu terminato in tempo per ospitare i malati dell’ondata di peste del 1630, che fu l’ultima a colpire la città di Verona. Dal XVII secolo fu usato come deposito di munizioni fino alla seconda guerra mondiale, quando due esplosioni rasero al suolo gli edifici e resero la zona come si vede ancora oggi. Negli anni sessanta del novecento il tempietto circolare al centro del Lazzaretto fu ricostruito.
 
 
Eventi collaterali
 
La proposta di Grenze Arsenali Fotografici non si limita alle sole mostre in programma: per tutta la durata del festival la programmazione si allarga con eventi, conferenze, workshop e laboratori.



21.04.2022 # 6030
festival della fotografia etica di lodi 2023 - XIV edizione

Paolo Falasconi //

Un'invincibile estate. Il festival di Fotografia Europea

A Reggio Emilia, dal 29 aprile al 12 giugno 2022

Dal 29 aprile al 12 giugno 2022 torna l’atteso appuntamento con FOTOGRAFIA EUROPEA a Reggio Emilia, Festival di fotografia di caratura internazionale promosso e prodotto da Fondazione Palazzo Magnani insieme al Comune di Reggio Emilia e con il contributo della Regione Emilia-Romagna.

 

Torna con una fortissima spinta propulsiva, data dal titolo: UN’INVINCIBILE ESTATE, frase celebre di Albert Camus che racchiude potentemente l’immagine di come le nostre forze interiori, pur nel cuore dell’Inverno, tendano inevitabilmente a sprigionarsi infine nel trionfo e nel continuo rinnovarsi della vita. Una metafora quanto mai attuale visto il recente passato e il presente che ci stanno accompagnando.

Questa suggestione ha accompagnato la direzione artistica del Festival, composta da Tim Clark e Walter Guadagnini, che ha selezionato i lavori dei protagonisti di quest’anno combinando sguardi internazionali e sensibilità differenti, mai banali, che non mancheranno di cogliere, anche di sorpresa, i visitatori.

 

Alla base del Festival, come sempre, ci saranno storie e racconti molto spesso intimialtre volte più aperti e sfacciati ma in entrambi i casi con l’obiettivo di stimolare punti di vista nuovi e una riflessione sulla complessità del mondo e dei fili che intrecciano i suoi abitanti ai quattro angoli del pianeta. Molteplici sguardi sulla contemporaneità attraverso il medium della fotografia, per interrogarsi sul ruolo delle immagini e della cultura visiva in questo particolare momento storico.

 

LE MOSTRE

Come sempre le sale dei monumentali Chiostri di San Pietro saranno il fulcro del festival, ospitando ben dieci esposizioni.

Al primo piano, in ordine di percorso, troviamo Nicola Lo Calzo con il progetto intitolato Binidittu, riflessione sulla condizione delle persone migranti nel Mediterraneo attraverso la figura di San Benedetto il Moro, il primo santo nero della storia moderna considerato un’allegoria dei nostri tempi: luogo d’incontro tra il Mare Nostrum e il mondo, tra la memoria e l’oblio, tra il razzismo banalizzato e l’humanitas condivisa. Nella sala successiva, Hoda Afshar, attraverso gli scatti del complesso progetto Speak The Wind svela gli straordinari paesaggi dell’Iran, la sua gente e i loro rituali, fotografando il vento e gli intrecci di tradizioni e credenze che porta con sé, per formare una registrazione visibile dell’invisibile attraverso l'occhio dell'immaginazione. La fotografa americana Carmen Winant, invece, nella serie di immagini di Fire on World tesse più narrazioni attraverso centinaia di diapositive ritrovate, di protesta, di nascita e di piccoli mondi, che si allineano ordinatamente e messe insieme formano un quadro più ampio di disordine sociale e dissenso. Il giapponese Seiichi Furuya con la mostra First trip to Bologna 1978 /Last trip to Venice 1985 racconta il primo e l’ultimo viaggio fatti insieme a sua moglie Christine Gössler, attraverso ritratti intimi e fermo immagini, che gli hanno permesso di ricostruire la memoria di quei momenti, fino al suicidio di Christine. Ken Grant, fotografo inglese, propone la mostra Benny Profane, un progetto a lungo termine su un distretto portuale nei dintorni di Liverpool, che diventa nei suoi scatti un'immersione in uno spazio e in coloro che da esso dipendono, un resoconto di parentela e sfida in una terra difficile. Il giovane Guanyu Xu con le fotografie di Temporarily Censored Home trasforma lo spazio domestico e conservatore della sua infanzia, in scena di rivelazione, protesta e bonifica queer, mediante un mosaico di immagini raccolte da riviste di moda e cinema occidentalinonché ritratti di sé stesso con altri uomini, per mettere in scena una performance profondamente intima e politica. La fotografa Chloé Jafé con I give you my life racconta la storia, spesso sconosciuta, delle donne della Yakuza – la mafia giapponese tra le più leggendarie al mondo - mogli, figlie, amanti, che orbitano intorno alle attività criminali dei gangster maschi e che a loro hanno dedicato la loro esistenza. Jonas Bendiksen, invece, diffonde il caos nella comunità del fotogiornalismo con The Book of Veles, progetto che accorpa le fake news generate nella piccola e sconosciuta cittadina macedone di Veles per dimostrare - attraverso un misto di reportage classico, modelli di avatar 3D e sistemi di generazione di testo con intelligenza artificiale - che la disinformazione visiva confonde anche i professionisti dei media addestrati. Infine il francese Alexis Cordesse con Talashi, (parola che in lingua araba significa frammentazione, scomparsa) spiega cos’è la guerra civile siriana attraverso le fotografie personali scattate da coloro che vivono in esilio: un atto di rievocazione collettiva tra intimità e Storia.

 

La mostra storica di questa edizione sarà ospitata nelle sale affrescate del piano terra dei Chiostri di San Pietro e sarà dedicata a Mary Ellen Mark, fotografa documentarista che dal 1964 fino alla sua morte nel 2015, realizza saggi fotografici intensamente vividi e rivoluzionari che esplorano la realtà delle persone, soprattutto donne, in una varietà di situazioni complesse e spesso difficili, dolorose, a volte quasi impossibili.

Mary Ellen Mark: The Lives of Women, a cura di Anne Morin, abbraccia l’umanità di queste donne e la condivide con un pubblico più ampio, fornendo ai suoi soggetti una voce significativa, spesso estremamente potente.

 

Nella sede di Palazzo da Mosto sarà esposta la mostra dedicata al Paese Ospite, la Russia, con la curatela di Dimitri Ozerkov, Direttore del Dipartimento di arte contemporanea del Museo Ermitage di San Pietroburgo, che presenta Sentieri nel Ghiaccio, una selezione di artisti Alexander Gronsky, Anaïs Chabeur, Olya Ivanova, Evgeny Khenkin, Anselm Kiefer, John Pepper eDimitry Sirotrin i cui progetti sono intimamente legati al tema di Fotografia Europea 2022. Al piano terra, trovano posto gli scatti della nuova produzione di Fotografia Europea, affidata a Jitka Hanzlovà. Scopo di questo progetto è raccontare come le forze di resilienza degli adolescenti siano oggi particolarmente sollecitate dai risvolti sociali che la situazione sanitaria impone loro da due anni a questa parte.

 

I progetti dei vincitori della Open Call di questa edizione saranno visibili nel nuovo spazio di Fotografia Europea: la Galleria Santa Maria, nel cuore del centro storico. Simona Ghizzoni racconta nel progetto Isola come sia riuscita a recuperare una relazione con la natura e con le persone, approfittando dell’emergenza Covid per lasciare Roma e tornare a rifugiarsi nell’Appennino Emiliano. La spagnola Gloria Oyarzabal, fotografa e cineasta, fissa il focus della sua indagine sul concetto di Museo in particolare in un’ottica colonialista con il progetto Usus fructus abusus. Infine Maxime Richè, parigino, da tempo si misura con la capacità di adattamento dell’uomo rispetto alle conseguenze degli sconvolgimenti ambientali. In Paradise, il focus è l’incendio che in sole quattro ore ha incenerito l’omonima città californiana e le persone che nonostante ciò, tornano per ricostruirsi una vita, proprio dove la vita è stata così brutalmente cancellata.

 

Ad abbracciare il festival, numerose altre mostre partner che gravitano intorno ad esso, organizzate dalle più importanti istituzioni culturali cittadine e ospitate presso i propri spazi.

 

Nel trentennale della scomparsa di Luigi Ghirri, a Palazzo dei Musei, la mostra In scala diversa. Luigi Ghirri, Italia in miniatura e nuove prospettive, a cura di Ilaria Campioli, Joan Fontcuberta e Matteo Guidi, partendo dalla serie In scala realizzata da Luigi Ghirri in più riprese, dalla fine degli anni Settanta alla prima metà degli Ottanta, nel parco divertimenti Italia in Miniatura di Rimini, approfondisce i temi del doppio, della finzione e dell’idea stessa di realtà, creando un dialogo con la raccolta - disegni, cartoline, documenti e immagini provenienti dall’archivio del parco  - accumulatasi dalla metà degli anni Sessanta a seguito dei numerosi viaggi del fondatore Ivo Rambaldi lungo tutta la penisola, allo scopo di raccogliere quanta più documentazione visiva possibile per la costruzione dei plastici.

Sempre a Palazzo dei Musei torna “Incontri! Arte e persone”, progetto di Reggio Emilia Città senza Barriere - STRADE dedicato all’incontro tra fragilità e creatività. L’artista Alessandra Calò, che predilige la pratica del lavoro off camera, e sette persone con fragilità realizzano, attingendo alla ricca collezione dei Musei, un vero e proprio erbario, tramite l’utilizzo di antiche tecniche di stampa fotografica a contatto. La mostra Herbarium. I fiori sono rimasti rosa, insieme agli esperimenti di stampa e al fare laboratoriale, saranno ospitati in un nuovo spazio museale che si apre al dialogo con la città.

Chiostri di San Domenico ospitano la nona edizione di Giovane Fotografia Italiana, progetto del Comune di Reggio Emilia che valorizza i talenti della fotografia italiana contemporanea under 35. La mostra, significativamente intitolata Possibilea cura di Ilaria Campioli e Daniele De Luigi, presenta le ricerche di

 Marcello Coslovi, Chiara Ernandes, Claudia Fuggetti, Caterina Morigi, Giulia Parlato, Riccardo Svelto, Giulia Vanelli, artisti selezionati da una giuria internazionale, composta dai curatori e da Chiara Fabro – Festival Panoràmic di Barcellona, Shoair Mavlian – Photoworks di Brighton e Krzysztof Candrowicz – Fotofestiwal di Łódź. Novità di questa edizione è l’istituzione del Premio Luigi Ghirri, nel trentennale della scomparsa dell’autore, in collaborazione con l’Archivio Eredi Luigi Ghirri.

Lo Spazio Gerra presenta il progetto In Her Rooms di Maria Clara Macrì in cui l’autrice esplora il rapporto tra empatia, intimità e rappresentazione contemporanea delle donne. Nel suo lavoro, la fotografa riesce a cogliere la natura complessa e intensa della femminilità odierna, liberata dagli stereotipi e dalla sessualizzazione e oggettivazione di cui è vittima ed esprimendo visivamente l’essenza di un nuovo sentire internazionale e globale, dovuto anche alla forte trasmigrazione al femminile.

La Biblioteca Panizzi con la mostra Vasco Ascolini: un’autobiografia per immagini a cura di Massimo Mussini, racconta la vita artistica e lavorativa del fotografo reggiano attraverso 40 anni di scatti in un percorso coraggioso, fatto di incontri importanti e di grande determinazione. L’intento è quello di far conoscere al pubblico la donazione che il fotografo ha fatto alla città ricreando una sorta di diario di viaggio in cui Ascolini segnala i momenti di passaggio con i quali ha progressivamente arricchito il suo linguaggio espressivo.

La Collezione Maramotti dedica la sua mostra al fotografo Carlo Valsecchiche nelle quarantaquattro fotografie di grande formato che costituiscono Bellum – tutte presenti nel volume che accompagna la mostra, e di cui una ventina in esposizione – racconta il conflitto ancestrale tra uomo e natura e tra uomo e uomo. Attraverso un lavoro durato circa tre anni, Valsecchi percorre le montagne, espressione naturale estrema e insieme luogo dell’ultima guerra, sublimando nei suoi scatti una realtà cruda in forma spesso astratta, intimamente estetica e assoluta.

 

La Fondazione I Teatri espone gli scatti di Arianna Arcara in cui Teatro e fotografia entrano ancora in relazione nel nuovo progetto dal titolo La Visita / Triptych che Fondazione I Teatri, con Reggio Parma Festival e in collaborazione con Collezione Maramotti e Max Mara hanno affidato all’artista invitandola a una interpretazione del lavoro della Compagnia di teatro-danza belga Peeping Tom al Festival Aperto 2021. Ritratti, allestimenti e sequenze sono i tre focus su cui Arcara ha lavorato per questa mostra, riprendendo la performance site specific “La Visita” presso la Collezione Maramotti e la spettacolare trilogia “Triptych” andata in scena al Teatro Municipale Valli.

 

Anche per questa edizione il CIRCUITO OFF - l’evento collettivo e indipendente che arricchisce il Festival con una serie innumerevole di mostre diffuse in tutto il territorio cittadino – presenta progetti di fotografi professionisti accanto a giovani alle prime esperienze, appassionati e associazioni che dovranno misurarsi con il tema di quest’anno esponendo i propri scatti in negozi, ristoranti, studi, cortili e case private, sedi storiche, gallerie d’arte. Parte di questo circuito è anche il progetto OFF@school che coinvolge le scuole di tutta la provincia di Reggio Emilia. Il 7 maggio è la serata dedicata al Circuito Off e in questo evento sarà decretato il vincitore delpremio Max Spreafico a cui sarà data l’opportunità di produrre una nuova mostra ed esporla durante la prossima edizione di Fotografia Europea, nel 2023. 

 

E non poteva mancare anche quest’anno lo Speciale Diciottoventicinque, il progetto formativo di Fotografia Europea, giunto all’XI edizione, nato per accompagnare i giovani amanti della fotografia in un percorso che va dall’ideazione alla realizzazione di un progetto espositivo, affidato quest’anno ad Anush Hamzehian e Vittorio Mortarotti, due artisti d’eccezione che da anni lavorano insieme coniugando video e fotografia e che, forti della loro esperienza, punteranno sulla multidisciplinarietà, consapevoli che un progetto visivo si possa costruire e arricchire attraverso linguaggi diversi.

 

Novità assoluta di questa edizione è FOTOFONIA EUROPEA: un progetto musicale in due serate curate da Max Casacci, produttore e fondatore dei Subsonica, in cui la commistione tra immagini e musica elettronica costruisce una declinazione musicale di Fotografia Europea.

 

Oltre alle mostre arricchisce il Festival un calendario di appuntamenti pensato non solo per le tre giornate inaugurali – 29, 30 aprile e 1 maggio – ma che accompagnerà visitatori e appassionati anche nelle settimane successive fino al 12 giugno: conferenze, incontri con gli artisti, presentazione di libri (tra cui il vincitore del FE+SK Book Award, premio organizzato in collaborazione con la casa editrice indipendente Skinnerboox ) book signing, letture portfolio, workshop, un bookfair dedicato agli editori indipendenti e spettacoli pensati per alimentare un confronto culturale che partendo dalla fotografia affronti anche temi trasversali, coinvolgendo un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo che sa di trovare a Reggio Emilia il meglio di ciò che la fotografia contemporanea produce e propone.

 

Special Sponsor per l’edizione 2022 si conferma Iren.

 

 

 

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Via San Mattia, 16 - 35121 Padova

Simone Raddi, tel. 049663499; simone@studioesseci.net

 

Ufficio stampa Fondazione Palazzo Magnani

Stefania Palazzo, tel. 0522.444409; s.palazzo@palazzomagnani.it

Elvira Ponzo, tel. 0522.444420; e.ponzo@palazzomagnani.it

 


In copertina: “I give you my life” © Chloé Jafé / courtesy Akio Nagasawa Gallery Tokyo

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