
Marco Maraviglia //
Il Real Albergo dei Poveri visto da Giancarlo De Luca
Dieci anni di esplorazione fotografica lenta nel più grande edificio di Napoli
Venerdì 22 settembre alle 16.00 sarà inaugurata al MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli la mostra fotografica di Giancarlo De Luca “Il Real Albergo dei Poveri” a cura di Roberta Fuorvia.
Una mostra con oltre venti fotografie in bianconero che documentano i dieci anni di esplorazione di De Luca nel maestoso edificio a ridosso del Real Orto Botanico che affaccia su piazza Carlo III.
È il palazzo più grande di Napoli. Uno dei più maestosi d‘Europa. Centodiecimila metri quadrati di superficie coperta. La Reggia di Caserta, per intenderci, è di quarantasettemila metri quadrati.
La costruzione del Real Albergo dei Poveri fu voluta dal re Carlo III di Borbone che molti storici, in prima linea Benedetto Croce, ne hanno apprezzato particolarmente la sua visione politica.
Detto anche Palazzo Fuga, dal nome dell‘architetto a cui fu affidato l‘incarico per la sua costruzione, servì ad accogliere la popolazione povera del Regno di Napoli. E così fu.
Ospitò anche orfani e quei bambini abbandonati nella ruota degli Esposti del Complesso Monumentale dell‘Annunziata, una volta fattisi grandicelli.
Ospiti che avevano l‘opportunità di istruirsi, formarsi, imparare un mestiere. Un grande progetto di sussistenza che poteva portare all‘autonomia quotidiana chi non aveva altre strade da intraprendere per vivere.
Giancarlo De Luca per dieci anni ha frequentato il Real Albergo dei Poveri in occasione di eventi, visite guidate, festival, aperture occasionali, approfittando ogni volta di scoprire in esso nuovi punti di vista, scorgendo qualche dettaglio insolito, scorci, angoli per tanti anni obliati e non battuti dai consueti visitatori.
… ho spiato dalle finestre tra i frantumi dei vetri immedesimandomi negli ospiti che avevano riempito di voci e corpi quei luoghi così fuori posto nella loro attuale vuota vastità.
Nonostante alcuni spazi siano messi a regime e funzionanti, Giancarlo De Luca principalmente ci mostra con le sue fotografie le zone più abbandonate e che in parte saranno oggetto di restauro grazie anche ai fondi del PNRR. Finestre murate che dopo il restauro probabilmente saranno ripristinate. Scheletri di sedie da scuola accatastate. Erbacce selvagge sparse sui tufi e generate dagli escrementi di piccioni. Zone ancora puntellate in seguito al terremoto dell‘80. E poi ancora, corridoi a tunnel che portavano alle camere degli ospiti. Stanze con volte a botte con rimanenze di affreschi settecenteschi. Dettagli di trompe-l‘oeil.
Immagini da scrutare per scoprire tanti dettagli e giocare mentalmente a intercettare quali facciano parte dei vari periodi storici che si sono succeduti con i vari interventi costruttivi e di ristrutturazione. Tra contaminazioni di strutture in tufo e cemento armato. Se quel che resta di un pavimento sia del ‘700 o di metà ‘800 o più recente. Chiedersi perché nella parte di un muro in tufo c‘è come un rappezzo di mattoni in cotto. E immaginare, attraverso le vivicissitudini di chi ha abitato questo luogo, attraverso tracce come graffiti, lavatrici dismesse, scarpe e pentolame consumato dal tempo.
Perché la fotografia, insegna Walter Benjamin, è strumento documentale ma anche fonte per una lettura critica degli spazi.
Immagini da osservare come voler fare un‘autopsia a un gigante buono di cui presto, si spera, tornerà a vivere in buona parte.
… mi sembra doveroso affidare alla cultura collettiva un pezzo importante della sua memoria.
… da consegnare alle future generazioni, per ricordare cosa è stato e cosa può diventare un posto quando – nato per ospitare circa ottomila persone – finisce per essere dimenticato.
In esposizione 20 fotografie che restituiscono uno spaccato dell‘edificio monumentale e che è parte integrante della storia di Napoli.
Un lavoro che si integra con quello artistico-fotografico già svolto in passato da altri autori, offrendo un‘ulteriore narrazione per una filologia architettonica interpretabile da contemporanei e posteri. Per quando un giorno nulla sarà come prima.
Oggi che siamo, finalmente, alle porte di un‘attività di restauro e riqualifica dell‘Albergo, mi sembra doveroso affidare alla cultura collettiva un pezzo importante della sua memoria. Presto la necessaria e auspicata attività di ristrutturazione eliminerà calcinacci venuti giù sotto il peso del tempo, rimuoverà la vernice scolorita e screpolata che ancora resiste su qualche ringhiera, conferirà freschezza agli ambienti polverosi e desolati.
Non poteva mancare la pubblicazione del volume con le immagini più rappresentative di Giancarlo De Luca, che sarà presentato a dicembre, con testi suoi, del Sindaco Gaetano Manfredi, del Direttore del MANN Paolo Giulierini, della curatrice Roberta Fuorvia, dell‘arch. Francesca Brancaccio, del fotografo Luciano Ferrara e dello scrittore Gennaro Rollo,
… E dunque non poteva mancare il ricordo dell‘ultimo dei Direttori dell‘antica Fabbrica, Gennaro Luce, che recentemente ci ha lasciati, restando però impresso per sempre nelle immagini ingiallite donatemi dal figlio
Il Real Albergo dei Poveri
di Giancarlo De Luca
a cura di Roberta Fuorvia
MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Piazza Museo 18/19 - Napoli
Collezione Farnese – Sale 25-26
dal 22 settembre all‘11 dicembre 2023
Inaugurazione venerdì 22 settembre 2023 ore 16.00