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Marco Maraviglia //
Filippo Cristallo e il Messico contemporaneo in bianconero
Mexicans, il libro che racconta con oltre 100 immagini uno spaccato del Messico
Secondo Fabio Troncarelli, paleografo e docente universitario, Zorro fu un personaggio realmente vissuto nel Messico del XVII secolo ed era individuato in tal Guillén Lombardo alias William Lamport. Un eroe che combatteva contro la corruzione e per i diritti della collettività.
Ci sono luoghi che se non vissuti di persona, non è possibile farsene un‘idea precisa.
Nell‘immaginario collettivo il Messico ha i colori sgargianti, suoni di tromba e maracas, sombreri a gogo, mare fantastico azzurro cristallino lungo la costa, monumenti straordinari della civiltà Maya, rivoluzionari a cavallo come Pancho Villa e Zapata e le drammatiche guerre tra i cartelli dei narcos.
Tutto il mondo è paese, in fondo. Ma potrebbe capitare che, girando il Messico per mesi e mesi, in lungo e largo, ci trovi solo bellezza, gentilezza, rispetto del territorio e della gente, pulizia, trasporti pubblici funzionanti, serenità.
Il Messico è a colori e, come ogni macrocosmo, ha i suoi colori che prevalgono o meno.
In Mexicans abbiamo un Messico in bianconero. Perché a volte, come dicono tanti fotografi, il colore distrae dall‘attenzione della scena.
Nella sua fusione stilistica tra foto giornalismo documentario e ricerca formale, il progetto offre uno sguardo senza filtri sulla vita e le dinamiche di questo Paese. Le immagini raccontano storie di passione e resilienza, catturando con naturalezza l‘energia delle sue strade e gli aspetti della vita quotidiana. - Filippo Cristallo
È un Paese, il Messico, che cerca di riscattarsi attraverso le nuove generazioni, cercando un equilibrio tra passato e futuro di una realtà frammentata e contrastante. Urbanisticamente varia, tra zone rurali, grattacieli e casermoni popolari. Territori dalle atmosfere un po‘ anni ‘50 dell‘Italia, dove la tecnologia è una macchina da scrivere e telefoni pubblici per le strade. Dove le donne hanno fasce marsupiali non firmate per portare i propri figli. La gente veste senza seguire mode, e nel contempo i marchi delle multinazionali campeggiano su qualche facciata degli edifici graffiati dalle ombre di una gran quantità di cavi elettrici che passano da un palo all‘altro.
Questa opera non è solo un insieme di immagini, ma un invito a immergersi completamente nel contesto culturale e sociale del Messico, promuovendo una riflessione profonda e un apprezzamento per la sua intricata tessitura. - Filippo Cristallo
È un libro con 105 fotografie. Senza didascalie. Senza riferimenti geografici specifici se non la sola consapevolezza che si tratta di immagini scattate in Messico.
Come l‘album che allestiamo quando torniamo da un viaggio. Perché le risposte alle curiosità che sorgerebbero durante la loro visione, sono già lì. Informazioni visive che non hanno la pretesa di voler spiegare qualcosa perché le parole sono spesso soggette a interpretazioni. Che potrebbero essere sbagliate, travisate, insufficienti. Il racconto è tutto lì. Non resta che affondare lo sguardo nei bianconeri di Filippo Cristallo lasciandosi abbracciare nel proprio immaginario da questi, senza cercare necessariamente delle risposte.
Perché la presentazione del libro, scritta dal ricercatore Ricardo Pérez Montfort, offre un ampio spaccato socio-antropologico introduttivo sul Messico e sul lavoro di Cristallo.
Proiettavamo decine di diapositive quando tornavamo da un viaggio. Qualche amico si addormentava mentre per ogni foto raccontavamo ciò che non si vedeva in quell‘inquadratura, le nostre presunte prodezze e aneddoti per realizzare certi scatti. Oggi mostriamo centinaia di foto inutili sul display del fotofonino, dopo un viaggio.
In certi casi è meglio sfogliare un libro, cartaceo, immergervisi e viaggiare: in Messico!
Senza la smania di incapsulare in formule prevedibili o banali generalizzazioni, l‘impatto che ognuna di queste immagini generano nell‘osservatore suggerisce uno o più momenti che ci permettono di farci un‘idea completa di com‘è la vita nel Messico contemporaneo. – Ricardo Pérez Montfort
Bio
Filippo Cristallo, autore e fotografo con base ad Avellino, ha intrapreso il suo viaggio artistico nella fotografia con una dedizione particolare al reportage. Le sue esposizioni hanno preso il via con la mostra collettiva "12x12" nel 2013, seguita dalla presentazione del suo lavoro "My Mexico" al Circolo della Stampa di Avellino nel 2015.
Nel 2017, in collaborazione con Antonella Cappuccio, Cristallo ha presentato "Memorie di palazzo", progetto accolto con interesse in occasione di Fotografia Europea a Reggio Emilia e al Museo Antropologico Visivo di Lacedonia. Questo lavoro è stato nuovamente esposto al PAN di Napoli l‘anno successivo, e ha coinciso con la creazione di "Senza Tempo", un altro progetto significativo esposto al Circolo della Stampa e accompagnato da un volume pubblicato da Edizioni Zerotre.
Nel 2021, insieme ad Antonella Cappuccio, pubblica il libro "Memorie di palazzo". Nel 2023, Cristallo pubblica "Dia de muertos", con l‘introduzione di Antonella Cappuccio, un‘opera che continua a esplorare il ricco panorama culturale del Messico. Il suo impegno e la sua visione sono stati riconosciuti a fine 2022 durante l‘esposizione "Latino America Inspira" a Casa Argentina a Roma.
Le sue opere hanno trovato spazio su piattaforme come Witness Journal, Clic.hè magazine, Positive Magazine, Discorsi Fotografici, The Street Rover, Thetrip Magazine, EyeOpen Magazine, permettendo a Cristallo di condividere le sue narrazioni visive con un pubblico più ampio.
Con la pubblicazione del suo ultimo libro "Mexicans", Cristallo offre un affresco intimo e dettagliato del Messico, catturando momenti di vita quotidiana e scorci culturali attraverso la sua fotografia in bianco e nero.
Mexicans, di Filippo Cristallo
Pagine: 180