Francesco Pontolillo //
Gli incredibili 2 – Come ti ricreo digitalmente la fotografia con Renderman
La resa fotografica de
Nelle varie fasi della computer grafica, una di quelle che tende ad essere più sopravvalutata alcune volte è quella relativa al lighting.
A volte si crede che basta piazzare semplicemente una serie di luci, magari stando attenti a dove sono fisicamente le sorgenti di luce (lampadine, finestre, etc..) per credere di aver illuminato correttamente una scena.
Tuttavia lo studio della corretta illuminazione prevede in realtà una moltitudine di concetti, che toccano la fotografia, la pittura e la narrazione visiva in generale.
In Pixar questo lo sanno bene, avendo in molti film costruito veri e propri capolavori visivi, tramite l’uso sapiente e ben gestito di fonti luminose. A volta disposte in piccole quantità, altre invece usate in modo molto più massiccio, ogni luce però aveva sempre un senso, uno scopo ed una cura ben precisa.
Questo avveniva già quando la tecnologia, non potendo fare affidamento su potenze di calcolo mostruose come adesso, si accontentava di artifici e soluzioni poco “realistiche” ed approssimative.
Gli stessi film di Monster and Co., Ratatuille, Alla ricerca di Nemo e Toy Story, parlano di questo sapiente uso delle luci, non condizionato dalla carenza di mezzi tecnici “potenti”.
Oggi, con l’enorme evoluzione delle strumentazioni hardware (tra schede video sempre più performanti, processori con sempre più core e potenza singola, hard disk allo stato solido che riescono a gestire dati a velocità impressionati, le possibilità si sono letteralmente ampliate.
Ed anche colossi dell’animazione, come la Pixar, che l’animazione in CGI l’ha proprio inventata, hanno adattato il loro “WorkFlow” di lavoro alle recenti tecnologie, in parte stravolgendo il modo di illuminare che avevano già sapientemente forgiato con il tempo.
Ecco quindi l’uso di calcoli e tecniche di rendering come l’indirect lighting tramite global illumination, il rendering in tempo reale tramite l’IPR, che anche in Pixar iniziano a fare capolino.
Ciò però che non è cambiato (per fortuna) è il modo in cui si pensa all’illuminazione!
Oggi il direttore della fotografia, Eric Smitt, che ha curato la creazione delle scene de “Gli Incredibili 2”, ci porta dietro l’ideazione e la realizzazione di alcuni set di luci creati per l’ultimo film di animazione dello studio di Emeryville, appena uscito nelle sale.
Eric come direttore della fotografia ha avuto modo di collaborare a lungo tempo con la Pixar, ma al tempo stesso è stato per molti anni e continua ad essere anche un direttore di fotografia per live action(vale a dire i film girati normalmente in pellicola).
Proprio per questo motivo il suo tipo di studio, tende ad essere il più reale possibile (avendo appunto in mente le fenomenologie e casistiche proprie del lighting di un set reale).
Questo ha significato, durante tutto lo sviluppo della illuminazione de “Gli incredibili 2”, un approccio molto più volto all’uso sapiente e ponderato delle fonti di luce presenti in scena, senza l’uso di troppi “trucchi” artistici (che in passato avevano aiutato molto le rese artistiche delle luci della Pixar).
Insomma, pochi artifici e molto studio dietro il corretto posizionamento in scena delle geometrie 3D che avrebbero poi “motivato” le posizioni delle luci virtuali, esattamente come nel caso di un direttore di fotografia di scene reali per Film in pellicola!
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