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Londra | Chris Ofili
Fino al 16/05/2010
Alla Tate Modern di Londra grande retrospettiva dedicata all’artista inglese Chris Ofili, insignito del Turner Prize nel 1998. Selezionato nel 2003 per rappresentare l’Inghilterra alla Biennale di Venezia è autore di quadri sontuosi, estremamente popolare e amato sia dalla critica che dal pubblico. Ofili è uno dei pochi artisti inglesi di origine africana a sfondare come membro della Young British Artists (YBA). Presenti circa 45 opere, oltre schizzi, disegni a matita dalla metà degli anni ’90 ad oggi. Le sue opere sono contraddistinte dal connubio sacro e profano, cultura e credenze popolari e infatti, l’influenza dell’arte nigeriana, caraibica e africana in generale è evidente. Lo vediamo nelle sue reminescenze hip-hop, nella spiritualità, nel folklore e natura ma anche nell’uso dei materiali e dei mezzi di comunicazione, come palle di sterco di elefante che costellano la tela e la supportano nella loro base, così come glitter, resina, spille mappa. Egli attinge da una vasta gamma di influenze, dalla pittura delle grotte dello Zimbabwe al cinema blaxploitation, fondendo eroi dei fumetti e le icone del funk e hip-hop. Presente l’opera Cenacolo 1999-2002, Un’ installazione su larga scala di 13 tele, in pannelli di noce in una stanza disegnata dall'architetto David Adjaye che si era occupato anche dell’allestimento del padiglione inglese durante la biennale di Venezia del 2003. I colori sono audaci e spot-lit, radiosi e accattivanti e tutte le sue opere, registrano elementi legati alla mitologia, alla sensualità e sono legati al periodo trascorso a Trinidad, dove si è trasferito nel 2005.