Daria La Ragione //
H&M: strafighismo e target
Blog! di Daria La Ragione
Premessa: io sono un'ecologista convinta e impegnata.
Ne consegue che tutto quello che educa / incoraggia / incita a comportamenti virtuosi per l'ambiente mi fa simpatia.
Fatta questa premessa, parliamo di H&M e di questa campagna.
Parte con un meccanismo ben oliato e di effetto: la paternale mascherata. Una sfilza di consigli su come vivere, in cui si incoraggia tutto e il contrario di tutto: classico del pubblicitario sgamato che inanella una lunga serie di argomenti e inevitabilmente centra l'obiettivo, perché ce ne sarà almeno uno che tocca l'immaginario del target.
Chiaramente il concetto principale sono tutte le possibili interpretazioni della moda, salvo poi nel finale sterzare bruscamente verso il messaggio: la collezione è fatta con abiti riciclati, riciclare fa risparmiare acqua ed energia quindi non siamo soltanto fighissimi, siamo anche bravi e buoni.
Tutto giusto, ma il passaggio repentino al messaggio eco non mi è piaciuto. Ho cominciato a fantasticare su come lo avrei fatto io, magari con ironia, trovando un modo per parlare del riciclo, riuso, recupero, nuova vita e concetti così.
Poi mi è sorto il dubbio e sono andata a spulciare le altre campagne H&M e allora ho capito: non possono abbandonare la filosofia dello strafighismo a nessun costo, è parte del loro posizionamento, solo che io misuravo la brand image pensando ai clienti che vedo entrare nel negozio di Napoli, che probabilmente non hanno mai neanche per sbaglio visto un commercial H&M, al più qualche manifesto e allora è stato tutto chiaro.
Appeal strafighissimo + prezzi bassi è la ricetta vincente di un target che almeno sogna di poter essere pieno di charme come Giselle.
Ah, dimenticavo, niente credits, dice che da H&M non si usa.
Questa è la campagna per l'estate 2015
Una campagn del 2013 con la super top model Giselle