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Mostre ed eventi // Pagina 17 di 230
14.10.2016 # 4680
FEDERICO SENECA. Segno e forma nella pubblicità

Daria La Ragione //

FEDERICO SENECA. Segno e forma nella pubblicità

a chiasso fino al 22 gennaio 2107

La mostra celebra, a quarant’anni dalla sua scomparsa, Federico Seneca (1891–1976), uno dei protagonisti della grafica pubblicitaria del Novecento, attraverso manifesti, locandine, insegne, logotipi, cartoline, calendari, scatole in latta e cartone e nove splendidi bozzetti scultorei in gesso mai esposti.

Tra i suoi lavori più conosciuti, la pubblicità dei “Baci” Perugina e l’ideazione dei “cartigli”, ovvero i bigliettini che ancor oggi accompagnano i famosi cioccolatini.

Inaugurazione: sabato 8 ottobre 2016, ore 17.30

Da domenica 9 ottobre 2016 a domenica 22 gennaio 2017, il m.a.x. museo di Chiasso (Svizzera) ospita una mostra dedicata all’opera creativa di Federico Seneca (1891–1976), uno dei maestri della grafica pubblicitaria del Novecento.
L’esposizione è parte della stagione espositiva 2016–2017 del museo svizzero, che si declina nel nome della “creatività”.


Le donne in costume da bagno, gli innamorati che si tengono per mano reggendo una scatola di cioccolatini, i cuochi panciuti, i cigni che sbirciano nelle lavatrici, il gatto selvatico con la coda che prende fuoco sono solo alcuni dei personaggi e degli animali che animano le pubblicità di Federico Seneca e che traducono un mondo dinamico, colorato e in fermento.


Al m.a.x. museo viene presentato un patrimonio visivo di grande piacevolezza con réclames che hanno caratterizzato l’immaginario visivo di un’epoca, come pure manifesti, locandine, grafiche pubblicitarie, insegne, logotipi, cartoline, calendari, scatole in latta e cartone e nove splendidi bozzetti scultorei in gesso mai esposti, che fungevano da base per lo studio figurativo dei manifesti di Seneca.

L’esposizione – curata da Marta Mazza, direttore del Museo nazionale Collezione Salce di Treviso (Polo Museale del Veneto), e Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo e di Spazio Officina di Chiasso – s’inserisce nel filone promosso dal m.a.x. museo della “grafica d’impresa” dei maestri del XX secolo, e racconta per la prima volta l’intero percorso creativo di Federico Seneca, dal liberty a una visione futurista all’art déco, per giungere, dal dopoguerra in poi, alla modernità con la sintesi delle forme.



14.10.2016 # 4681
FEDERICO SENECA. Segno e forma nella pubblicità

Daria La Ragione //

Officina Reporter

a Napoli fino al 30 ottobre 2016

A partire da sabato 15 ottobre 2016 Villa Pignatelli Casa della fotografia ospita il progetto Officina Reporter.


Villa Pignatelli diviene avamposto di un focus che si apre sulla fotografia a 360 gradi con una fitta serie di appuntamenti: mostre, proiezioni di video, conversazioni sulla fotografia, incontri con e tra fotografi. 


Le esposizioni allestite nelle sale al primo piano del museo rispondono a diversi intenti: la prima Uno sguardo sensibile ai Sali d’argento e Fine Art vuole essere un


Omaggio a Gabriella Mercadini - Il movimento femminista

Isabella Balena - La donna nei teatri di guerra

Guido Giannini - La fotografia. Una collaborazione ideale

Fabio Donato – Grand Tour dell'arte in Campania


Segue la mostra #Lageografiaalcentro - già presentata presso il complesso di Santa Sofia a Salerno, che coinvolge dodici autori di fama internazionale. Questi hanno esplorato e indagato diverse porzioni del pianeta, le sue zone calde, le sue frontiere, i suoi drammi. Ognuno con il suo stile, ognuno con il suo alfabeto visivo, i loro scatti assumono un corpus organico all'interno della mostra che è così in grado di spaziare di continente in continente per offrirci una visione unitaria, seppur variegata, del mondo:

The DustyPath di Massimo Berruti, Sulla Terra chiamata Palestina di Francesco Cito, L'Israele ultraortodossa di Eduardo Castaldo, Delhirium di Andrea de Franciscis, Cent’anni di solitudine di Fausto Giaccone, Egitto di Alex Majoli, Iran di Pietro Masturzo, New York di Lina Pallotta, Il conflitto civile in Sierra Leone di Ugo Panella, From thre to here di Giulio Piscitelli, L’exile et le Royaume di Ivo Saglietti, Di confini non ne ho mai visto uno di Roberto Salomone. 


Uno scatto per Villa Pignatelli costituisce la terza esposizione che presenta un lavoro fotografico site-specific,

a cura di Fabio Donato, 

realizzato dagli allievi del corso di Fotografia dell'Accademia di Belle Arti di Napoli: Simona Vergara, Andreina Balbi, Giuseppe Armellino, Rosario Totano, Chiara Giandomenico, Fiora Piscopo, Nicolina Zeoli, Marta Cannavacciuolo, Tecla Bianco, Barbara Nespolino, Alessandra Cardone.


Si continua con #OfficineEducative a cura di Aporema o.n.l.u.s. L'obiettivo del percorso è quello di costituire un momento di avvicinamento dei giovani al pensiero fotografico come linguaggio estetico–critico.#Opereibride, nate dal lavoro tra operatori artistici e studenti delle diverse scuole della regione, patrimonio del territorio e motore per lo sviluppo di azioni di tutela, valorizzazione ed attrazione culturale.

Artists at work: 

Andrea Bove - ISSIS Anania De Luca – Avellino

Domenico Mennillo - Lice Virgilio - Benevento

Marco Rossetti - Istituto Mattei - Caserta

Daniela Politelli- Liceo SS Apostoli - Napoli

Guido D'Apuzzo - Liceo Artistico A. Sabatini - F. Menna –Salerno


E’ prevista, infine, una Videoproiezione dei 43 progetti individuali frutto dei 12 Laboratori Officina Reporter. Uno sguardo sulla nostra regione, sulla nostra città, sui luoghi a noi familiari, attraverso la messa a fuoco di dodici laboratori fotografici. Un confronto tra dodici fotografi affermati e quarantatrè giovani allievi che, nel corso di un anno hanno lavorato assieme a questa prima edizione di Officina Reporter


I fotografi tutor sono: Cesare Accetta, Adelaide Di Nunzio, Salvatore Esposito, Flaviana Frascogna, Raffaela Mariniello, Luciano Pedicini, Stefano Renna, Luciano Romano, Toty Ruggieri, Ugo Pons Salabelle, Salvatore Scialò, Mario Spada. 


I fotografi: Raffaele Adamo, Giorgio Bruno, Salvatore Bolognino, Emanuela Borrelli, Vincenzo Borrelli, MariannaCanciani, Beatrice Capone, Simone Cargnoni, Florian Castiglione, Giorgia Cottone, Maria Eleonora, Covino, Francesca De Caro, Alessia Della Ragione, Roberta De Maddi, Marina Di Simone, Michela, Fabbrocino, Annarita Ferrara, Gaetano Fisicaro, Alessandro Gattuso, Carmine Hanno, Valentina LaRocca, Giovanni Marotta, Claudio Menna, Laura Micciarelli, Roberta Minichini, Marianna Monteleone,Valentina Mattiacci, Maria Palmieri, Salvatore Pastore, Enzo Pinelli, Ugo Punzolo, Carlo Rainone, Giuseppe Santillo, Rosa Sanzone, Stefano Santos, Andrea Sarno, Maria Raffaela Scalfati, Giovanni Scarpati, Dario Striano, Luisa Terminiello, Guglielmo Verrienti, Ilaria Zito.


Videoproiezione La terra dei fuochi di Mauro Pagnano.



30.09.2016 # 4674
FEDERICO SENECA. Segno e forma nella pubblicità

Daria La Ragione //

Eduard Hopper

a Roma fino al 12 febbraio 2017

È stato lo stesso Edward Hopper (1882-1967) – il più popolare e noto artisti americano del XX secolo – uomo schivo e taciturno, amante degli orizzonti di mare e della luce chiara del suo grande studio, a chiarire la sua poetica: “Se potessi dirlo a parole, non ci sarebbe alcun motivo per dipingere”.


La mostra Edward Hopper che apre dal 1 ottobre 2016 al 12 febbraio 2017 al Complesso del Vittoriano – Ala Brasini, realizzata sotto l’egida dell’Istituto per la Storia del Risorgimento , in collaborazione con l’Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali , prodotta e organizzata da Arthemisia Groupin collaborazione con il Whitney Museum of American Art di New York, darà conto dell’intero arco temporale della produzione del celebre artista americano.

Dagli acquerelli parigini ai paesaggi e scorci cittadini degli anni ‘50 e ’60, l’esposizione curata da Barbara Haskell – curatrice di dipinti e sculture del Whitney Museum of American Art – in collaborazione con Luca Beatrice, attraverso più di 60 opere, tra cui celebri capolavori come South Carolina Morning (1955), Second Story Sunlight (1960), New York Interior (1921),Le Bistro or The Wine Shop (1909), Summer Interior (1909), interessantissimi studi (come lo studio per Girlie Show del 1941) celebra la mano di Hopper, superbo disegnatore: un percorso che attraversa la sua produzione e tutte le tecniche di un artista considerato oggi un grande classico della pittura del Novecento.


30.09.2016 # 4672
FEDERICO SENECA. Segno e forma nella pubblicità

Daria La Ragione //

LOVE. L’arte contemporanea incontra l’amore

a Roma fino al 19 febbraio 2017

Il Chiostro del Bramante festeggia i suoi 20 anni di attività con una mostra dal carattere internazionale.

Una novità assoluta e imperdibile nel panorama delle proposte culturali capitoline degli ultimi anni che si candida a riportare la città di Roma in linea agli stessi livelli delle più stimate realtà espositive internazionali. Per la prima volta saranno riuniti tra i più importanti artisti dell’arte contemporanea, come Yayoi Kusama, Tom Wesselmann, Andy Warhol, Robert Indiana, Gilbert & George, Francesco Vezzoli, Tracey Emin, Marc Quinn, Francesco Clemente e Joana Vasconcelos, con opere dai linguaggi fortemente esperienziali (All the Eternal Love I Have for the Pumpkins della Kusama tra le più instagrammate al mondo) e adatte a coinvolgere il pubblico attraverso molteplici sollecitazioni.


L’arte incontra l’amore.

L’esposizione romana intende affrontare uno dei sentimenti universalmente riconosciuti e da sempre motivo d’indagini e rappresentazioni, l’Amore, raccontandone le diverse sfaccettature e le sue infinite declinazioni. Un amore felice, atteso, incompreso, odiato, ambiguo, trasgressivo, infantile, che si snoda lungo un percorso espositivo non convenzionale, caratterizzato da input visivi e percettivi.

Love va oltre il concetto di museo.


Il vero protagonista della mostra è il pubblico che si riappropria degli spazi espositivi, divenendo fruitore e divulgatore allo stesso tempo, avendo la possibilità di fotografare liberamente tutte le opere esposte (hashtag ufficiale #chiostrolove). Un coinvolgimento sensoriale a 360° caratterizza l’esperienza museale, abbracciando il concetto di ‘open access’ e di museo in continua evoluzione.

Inoltre, in coerenza con il progetto scientifico voluto dal DART Chiostro del Bramante, il visitatore potrà vivere un’ esperienza di guida attiva assolutamente fuori dal comune, scegliendo per la prima volta tra 5 “partner audio”: John, Coco, Amy, David e Lilly saranno gli speciali compagni di viaggio, a seconda del tipo di esperienza che si vuole intraprendere, che racconteranno le opere esposte e aiuteranno il pubblico ad apprezzare le emozioni in esse contenute. Le audioguide sono state realizzate dalla Zeranta Edutainment s.r.l. società specializzata nell’educational ed entertainment.


Artisti presenti: Vanessa Beecroft, Francesco Clemente, Nathalie Djurberg e Hans Berg, Tracey Emin, Gilbert & George, Robert Indiana, Ragnar Kjartansson, Yayoi Kusama, Mark Manders, Ursula Mayer, Tracey Moffatt, Marc Quinn, Joana Vasconcelos, Francesco Vezzoli, Andy Warhol, Tom Wesselmann.

La mostra “LOVE. L’arte contemporanea incontra l’amore” è prodotta e organizzata da Dart – Chiostro del Bramante in collaborazione con Arthemisia Group.



16.09.2016 # 4664
FEDERICO SENECA. Segno e forma nella pubblicità

Daria La Ragione //

FRIDA PARMEGGIANI. Figurazioni tessili

fino all’8 gennaio a Merano

Gli spazi di Merano Arte accolgono una serie di nuove creazioni realizzate da una delle più importanti e celebrate costumiste teatrali.

E al Palais Mamming Museum, i progetti How to become Frida, Approcci a Frida e gli scatti di Elisabeth Hölzl, ripercorrono le fasi di realizzazione dei costumi e la lunga collaborazione con il grande regista americano Robert Wilson.

 

La mostra, dal titolo Figurazioni tessili,seconda tappa di un percorso che tocca il Mozarteum di Salisburgo dal 21 luglio al 3 settembre, si divide in quattro sezioni ospitate rispettivamente da Merano Arte e dal Palais Mamming Museum.

 

Disegnatrice di costumi tra le più apprezzate a livello mondiale, nel corso della sua quarantennale carriera, Frida Parmeggiani ha collaborato con registi del calibro di Rainer Werner Fassbinder, Samuel Beckett e Andrè Heller, allestendo già nel 1978 la rappresentazione della Lohengrin di Wagner per proseguire, nel 1987 con tutte le quattro parti del ciclo operistico wagneriano presso i Bayreuther Festspiele. Per i Salzburger Festspiele ha creato dei costumi fantastici e indimenticabili, come quelli per le rappresentazioni di Herzog Blaubarts Burg, Pelléas et Mélisande, Mitridate e La morte di Danton. Frida Parmeggiani ha inoltre lavorato con artisti quali Lou Reed, David Byrne e Tom Waits.

Dal 1987 Parmeggiani ha realizzato i propri costumi, quasi esclusivamente per gli allestimenti teatrali del maestro americano Robert Wilson. La collaborazione tra i due ha condotto a una serie di rappresentazioni memorabili ad Amburgo, Zurigo, Salisburgo, Parigi, Madrid e New York, apportando nuovi parametri all'interno del mondo internazionale dell'Opera e del Teatro, sia in ambito costumistico che nell'uso delle luci.

Il percorso espositivo allestito a Merano Arte presenterà alcune nuove creazioni, composte da 13 figure singole, delle vere e proprie sculture tessili, attraverso le quali si analizzerà il rapporto di tensione tra natura, spazio, volume e tessuti.



16.09.2016 # 4663
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Daria La Ragione //

Salvare la Memoria

a Milano fino al 6 novembre

Dal 15 settembre al 6 novembre 2016 il Museo di Sant’Eustorgio a Milano, adiacente alla prestigiosa Cappella Portinari, capolavoro rinascimentale affrescato da Vincenzo Foppa, ospita la mostra Salvare la Memoria, oggi idealmente dedicata al Direttore del sito archeologico di Palmira Khaled Asaad e anche al non meno prezioso, e spesso anonimo, esercito di Monuments Men che, ovunque nel mondo, si vota al recupero di un patrimonio di arte che è storia di tutti. Un patrimonio violentato da guerre, come quella in Siria appunto, ma anche da terremoti, alluvioni e da tutti quegli eventi che, ferocemente e improvvisamente, si sovrappongono al fisiologico effetto del tempo su ciò che è testimonianza del nostro passato. Accanto l’opera incessante di chi ha a cuore la tutela e la salvaguardia delle opere dell’ingegno umano da consegnare alle generazioni future.


La mostra, curata da Sandrina Bandera ed Elena Maria Menotti, presenta cinquecento fotografie originali, documenti, filmati, testimonianze dirette, pannelli didascalici, di forte impatto visivo e insieme didattico, col fine di preservare la memoria di un patrimonio d’arte e di storia appartenente a tutta l’umanità costantemente minacciato, creando i presupposti per riflettere sul nostro vissuto e sulla responsabilità che abbiamo verso il futuro nostro e delle generazioni a venire.


La narrazione di una grande storia che, dopo il successo di pubblico al Museo Nazionale Archeologico di Mantova, si arricchisce grazie anche alla collaborazione di alcune istituzioni milanesi: il Civico Archivio Fotografico di Milano, l’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Milano e l’Archivio Farabola di Vaiano Cremasco. Il pubblico potrà qui visitare la sezione dedicata alle immagini delle difese antiaeree e dei gravi danni subiti dai monumenti storici della città di Milano durante la prima e la seconda guerra mondiale.


Durante il periodo di apertura della mostra, verranno organizzati incontri con i protagonisti di vicende di salvaguardia e difesa del patrimonio artistico mondiale, perché a contrapporsi alla violenza della distruzione c’è la strenua e costante forza della memoria e della restituzione che ha a cuore l’umanità.



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